«Possiamo decidere come modulare la flat tax negli anni, ma un taglio delle tasse ci deve essere assolutamente. Convinceremo l’Unione Europea con i numeri e la cortesia. Altrimenti le tasse le taglieremo lo stesso, e la Ue se ne farà una ragione». E’ uno dei messaggi che il vice premier e ministro degli Interi Matteo Salvini ha lanciato, dopo il suo arrivo ieri sera a Washington, dove oggi incontra il vice presidente Pence e il segretario di Stato Pompeo.

Parlando del rapporto con gli Stati Uniti, Salvini ha detto che «l’Italia vuole tornare a essere nel continente europeo il primo partner della più grande democrazia occidentale». Quindi ha aggiunto: «Quello che dirò è che altri paesi europei hanno preso un’altra strada, mentre noi ci siamo».

Tra il ministro degli Interni e l’amministrazione Trump ci sono diversi punti di contatto, a partire dalle politiche sull’immigrazione, ma un elemento di divergenza potrebbe essere rappresentato dal rapporto con Mosca. Salvini ha spiegato così la sua posizione: «Sarebbe un errore strategico sia commerciale, sia geopolitico, allontanare la Russia dall’Occidente per lasciarla nelle braccia dei cinesi. Bisogna fare di tutto per riportarli al tavolo. Io preferisco ragionare, invece che rafforzare l’asse Mosca-Pechino». Il leader della Lega ha sottolineato anche la necessità di puntare sulla ricerca per far crescere il paese, dal settore militare a quello medico, evidenziando così le differenze rispetto agli alleati di governo del Movimento 5 Stelle, che hanno voluto la riduzione degli acquisti degli aerei caccia F35. Quanto all’adesione alla nuova “Via della Seta” cinese, il vice premier ha chiarito che secondo lui la sicurezza nazionale viene prima degli affari economici.

Tornando sul rapporto con Bruxelles, Salvini ha detto che l’Italia non si lascerà imporre la fine fatta dalla Grecia: «Faccio parte di un governo che in Europa non si accontenta più delle briciole. Qui a Washington ragioneremo anche dei problemi che si stanno vivendo all’interno dell’Ue».

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