L'evento live si terrà all'Arena di Verona il 26 settembre, Mannoia: "Si tratta di una chiamata alle arti"

“Di fronte ai centomila presenti del concerto di Campovolo che hanno portato proventi per i centri che si occupano della violenza sulle donne non poteva finire lì. E così è nata una nuova fondazione ‘Una Nessuna centomila’. È la prima fondazione che sorge da un concerto e non da banche e aziende”. Così Fiorella Mannoia alla presentazione di ‘Una Nessuna centomila in Arena’ l’evento live che si terrà a Verona il 26 settembre. La cantante e conduttrice si riferisce al concerto dell’11 giugno alla Rcf di Reggio Emilia dove si è tenuto finora il più grande evento live contro la violenza sulle donne. “Furono raccolti 2 milioni e 120 mila euro – sottolinea Fiorella Mannoia – una somma cospicua che fu divisa tra le case rifugio e i centri anti violenza. E avere 200 mila euro in più nel budget è stata una vera boccata di ossigeno. Perché ci lavorano volontari e non si sa se riescono a ricevere con stabilità qualche rimborso perché solo il 2% del Pil del sociale è destinato ai centri antiviolenza, ai quali per sopravvivere ed essere efficienti serve autonomia finanziaria. La nostra associazione ‘Una Nessuna centomila’ con la musica, come abbiamo visto in occasione di ‘Italia Loves Romagna’, può fare molto per chi ha bisogno di fondi per andare avanti”. 

La Mannoia ha poi sciorinato una serie di dati piuttosto allarmanti sulle condizioni delle donne in Italia. Ogni 3 giorni viene uccisa una donna, solo una su tre ha un lavoro. “È una guerra e il movente dei femminicidi è sempre quello del rifiuto. In pratica a una donna non è permesso dire no”, ha concluso Mannoia. “La violenza sulle donne non può essere affrontata come un’emergenza”, ha detto la vicepresidente dell’associazione, Celeste Costantino. La presidente Giulia Minoli ha annunciato che hanno aderito al progetto anche volti noti come Caterina Caselli, Paola Cortellesi e Anna Foglietta. “Ci sono per fortuna anche 25-30 mila donne che riescono a liberarsi dalle azioni violente grazie ai luoghi che ci sono ma che nessuno pubblicizza” ha aggiunto l’altra vicepresidente, Lella Palladino. 

La nostra idea è quella di formare un team di teste pensanti per creare dei format e raggiungere tutti i luoghi dove c’è più bisogno di sensibilizzare, dalle scuole alle periferie, come fece a suo tempo Vittorio Gassmann portando il teatro in posti fuori dai consueti luoghi di cultura”, ha sottolineato Anna Foglietta. Il grande appuntamento per fare cassa con le offerte è fissato per il 26 settembre all’Arena di Verona. Hanno già aderito al concerto: Alessandra Amoroso, Annalisa, Samuele Bersani, Brunosi Sas, Elodie, Emma, Fiorella Mannoia, Francesca Michielin, Tananai ai quali si sono già aggiunte Noemi e Paola Turci. Altri aderiranno. “Si tratta di una ‘chiamata alle arti’, la musica è un collante per tenere viva la tematica. Obiettivo è che l’incasso non sia toccato dai costi di produzione, sulla scia di ‘Italia Loves Romagna’. Il costo del biglietto, tolti Iva e Siae, deve essere trasferito per intero ai destinatari. Sponsor e istituzioni devono pensare a pagare le spese di musicisti e maestranze che lavorano alla messa in scena dell’evento”, ha detto l’organizzatore Ferdinando Salzano.  Il 19 giugno del 2016 i 10 mila spettatori della Mannoia portarono 150 mila euro ai centri antiviolenza. L’11 giugno 2022 a Campovolo i 100 mila spettatori raggiunsero i 2 milioni e 120 mila euro. Ora c’è la terza manche.

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