Il Guardasigilli in una intervista al Corriere: "Mi sento ancora magistrato"

“Mi sento ancora un magistrato. E sul concorso esterno mafioso ecco come si può intervenire, premesso che questo argomento non fa parte del programma di governo”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera, Carlo Nordio, ministro della Giustizia. “Le voci per introdurre una norma tipica sono quasi universali nel mondo universitario e forense – afferma – Cito per tutti il professor Giovanni Fiandaca, sui cui testi si sono formate due generazioni di giuristi, che auspica fortemente una formulazione specifica di questo reato”. “Il concetto di concorso esterno è un ossimoro: o si è esterni, e allora non si è concorrenti, o si è concorrenti, e allora non si è esterni – afferma – Se si affrontassero questi argomenti con animo freddo e pacato, e non con polemiche sterili, troveremmo una soluzione” che, spiega, arriva dalla “formulazione proposta da Giuliano Pisapia: scrivere una norma ad hoc molto semplice e molto chiara”.”Non mi stupisco che arrivino bordate dall’opposizione: la politique n’a pas d’entrailles. E nemmeno dalla stampa più critica, che leggo sempre con benevola indulgenza. Mi sorprende che arrivino da magistrati, che da tecnici del diritto dovrebbero sapere che il concorso esterno è ormai, per dirla con Churchill, un enigma dentro un indovinello avvolto in un mistero”, aggiunge.

Maria Falcone: “Modifica concorso esterno è schiaffo a mio fratello”

“Uno schiaffo alla memoria e al lavoro di Giovanni”. Lo dice in una intervista a Repubblica, Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, ammazzato insieme con la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, nella strage di mafia di Capaci, in merito alla possibile modifica del concorso esterno in associazione mafiosa.”Mi auguro che il Guardasigilli ci ripensi e si fermi – afferma – La considero un’offesa gravissima perché ricordo bene il grande lavoro di Giovanni per arrivare a questo primo passo importantissimo per poter indagare sui fatti di mafia”.”Nordio forse non conosce, o forse non ricorda le tante sentenze della Cassazione che hanno consolidato il reato rendendolo uno strumento fondamentale per tutti coloro che indagano sulla mafia. Mi auguro che il Guardasigilli ci ripensi e si fermi”, aggiunge.

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