Il segretario del Pd apre la Direzione con un momento di tributo a Mattarella: "Il presidenzialismo? Un'idea di Almirante". Berlusconi: "Letta in malafede, nessun avviso di sfratto a Mattarella"

“Inizio questa direzione chiedendovi un momento di tributo nei confronti del massimo garante della Costituzione: Sergio Mattarella”. Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha iniziato così la direzione del Partito Democratico sul programma che segnerà la campagna elettorale verso il voto del 25 settembre. Dai partecipanti è partita una vera e propria standing ovation.

“E’ evidente, soprattutto dopo i fatti si ieri, che siamo di fronte a una scelta storica: o si sta dalla parte della difesa della nostra Costituzione o dalla parte dello stravolgimento della Costituzione“. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, dando avvio alla direzione del Partito democratico sul programma. La riforma del presidenzialismo, che propone il centrodestra “non va bene, il nostro paese ha bisogno di un Parlamento che possa interpretare le anime del Paese”, aggiunge.  “Aver voluto mettere dentro il fuoco della campagna elettorale il Quirinale rappresenta un drammatico errore che ha fatto la destra, che ha fatto Silvio Berlusconi”, ha proseguito Letta. 

Il leader dem annuncia anche lui un videomessaggio registrato in tre lingue, francese, spagnolo e inglese, come fatto da Giorgia Meloni. 

 

Letta: “Non faremo programma alla carlona come c.destra”

“Presentiamo il programma con il nostro contrassegno domani. Avremo bisogno di qualche giorno in più per far sì che tutti i dettagli che scriveremo possano essere visti e verificati, perché non possiamo essere accusati di aver fatto alla carlona come quello della destra”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, nella sua relazione alla direzione del partito.

Berlusconi: “Letta in malafede, nessun avviso di sfratto a Mattarella”

“Ma quale preavviso di sfratto! Qui ormai viene distorto il significato delle parole! Si strumentalizza anche l’ovvio. Come possono verificare tutti ascoltando la mia intervista, non ho mai attaccato il Presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni. A domanda specifica ho solo detto una cosa scontata, lapalissiana, e cioè che una volta approvata la riforma costituzionale sul Presidenzialismo, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo Capo dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella che ripeto potrebbe peraltro essere eletto di nuovo. Tutto qui lo scandalo: una semplice spiegazione di come potrebbe funzionare la riforma sul presidenzialismo proposta nel programma del centrodestra. Come si possa scambiare questo per un attacco a Mattarella rimane un mistero. O, forse, si può spiegare con la malafede di chi, come Enrico Letta, mi attribuisce un’intenzione che non è mai stata la mia”. Così Silvio Berlusconi in un’intervista al Giornale.

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