Il fondatore di Kahol Lavan: "Questo eviterà una spaccatura nella Nazione"

Benny Gantz rompe il fronte interno israeliano e lancia la sfida a Benjamin Netanyahu. Per la prima volta dal 7 ottobre il leader centrista e membro del Gabinetto di guerra ha chiesto che nel Paese si tengano elezioni anticipate nel mese di settembre.

Secondo Gantz – che è in testa in tutti i sondaggi – tenere la consultazione elettorale a settembre permetterà allo Stato ebraico di avere il tempo necessario per “continuare lo sforzo di sicurezza” e allo stesso tempo darà ai cittadini la consapevolezza che presto potranno tornare a recarsi alle urne per esprimere il loro parere. “Questo eviterà una spaccatura nella Nazione”, ha affermato. Gantz ha rivelato di aver discusso la questione con il primo ministro Benjamin Netanyahu nelle ultime settimane.

Il “no” di Likud

Pronta la replica del Likud, che ha bocciato senza mezze misure la proposta di Gantz. Il partito del primo ministro ha detto che il governo rimarrà in carica “fino a quando tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti”. L’invito a Gantz, “in questo momento fatidico per lo Stato di Israele e nel mezzo di una guerra”, è quello di “smettere di dedicarsi alla meschina politica” perché le elezioni anticipate porterebbero “inevitabilmente alla paralisi della guerra e alla divisione della società, oltre a infliggere un colpo fatale alle possibilità di un accordo sugli ostaggi”.

L’uccisione di sette operatori umanitari

Netanyahu è sempre più sulla graticola anche sullo scenario internazionale, specie dopo l’uccisione di sette operatori, di cui sei stranieri, della Ong World Central Kitchen in un raid dell’Idf a Gaza. Il presidente americano Joe Biden si è detto “indignato e addolorato” per l’accaduto affermando che Israele “non ha fatto abbastanza per proteggere gli operatori umanitari che cercano di fornire ai civili l’aiuto di cui hanno disperatamente bisogno”. Il presidente Usa e Netanyahu dovrebbero avere un colloquio nella giornata di domani. Per il fondatore di WCK, lo chef spagnolo Jose Andres, l’attacco al convoglio umanitario “non è stato solo uno sfortunato errore” mentre i corpi degli operatori uccisi sono stati evacuati oggi dalla Striscia verso l’Egitto tramite il valico di Rafah. Il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha sottolineato che l’amministrazione Biden continua a sostenere il diritto di Israele a difendersi da Hamas ribadendo che gli Usa si aspettano “un’indagine approfondita, completa e trasparente” sull’accaduto. Kirby ha aggiunto di credere che l’uccisione degli operatori umanitari della World Central Kitchen “non avrà impatto” sui colloqui fra Israele e Hamas per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. A tal proposito il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha dichiarato che l’organizzazione resta ferma sulle sue condizioni per raggiungere un accordo che prevedono “il cessate il fuoco permanente, il ritiro completo del nemico dalla Striscia di Gaza, il ritorno di tutti gli sfollati alle loro case, la concessione di tutti gli aiuti necessari per la gente di Gaza, la ricostruzione della Striscia e il raggiungimento di un accordo onorevole per lo scambio di prigionieri”.

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