Chen Xuyuan avrebbe accettato tangenti per oltre 11 milioni di dollari

L’ex presidente della Federcalcio cinese, Chen Xuyuan, è stato condannato all’ergastolo per aver accettato tangenti del valore di 81,03 milioni di yuan (11,2 milioni di dollari), nell’ambito di un’ampia indagine sulla corruzione nel calcio continentale. Lo riporta il South China Morning Post. Chen Xuyuan cercava “benefici impropri per numerose squadre di calcio e associazioni calcistiche locali, danneggiando gravemente la concorrenza leale e l’ordine nel settore calcistico”, ha riferito il Quotidiano del Popolo, gestito dal Partito Comunista.

I pubblici ministeri cinesi hanno affermato che Chen ha accettato tangenti per più di un decennio e che l’attività criminale potrebbe essere divisa in due periodi significativi della sua vita. Il primo periodo è tra il 2010 e il 2019, quando Chen era presidente dello Shanghai International Port Group. Anni durante i quali ha accettato tangenti “in quantità particolarmente elevate”, direttamente o tramite sua moglie e figlio. Poi, nei due anni in cui è stato presidente della Federcalcio, dal 2019 al 2021, ha accettato 16 milioni di yuan da club di calcio, incluso l’Hebei FC, che sono stati poi sciolti nel 2023.

“Il calcio cinese era già in ritardo quando ho preso il comando”, ha detto Chen al processo, “i tifosi speravano che potessi essere all’altezza delle loro aspettative, costruire una solida base per il calcio in Cina e che potessero vedere progressi e speranza”. “I tifosi possono contribuire allo sviluppo del calcio ma non tollereranno mai la corruzione”, ha aggiunto, “con la presente mi scuso pubblicamente con i tifosi di tutto il Paese.”

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