Prese di mira strutture civili e infrastrutture critiche

La notte scorsa l’esercito russo ha attaccato con droni e missili obiettivi in 4 regioni dell’Ucraina. Lo ha reso noto l’Aeronautica Militare Ucraina. Strutture civili e infrastrutture critiche sono state attaccate nelle regioni di Poltava, Donetsk, Zaporizhia e Dnipropetrovsk. I gruppi di fuoco mobili dell’Aeronautica Militare hanno distrutto quattro degli otto UAV nemici utilizzati dal nemico per attaccare la zona del fronte. 

In 24 ore colpiti circa 20 insediamenti in regione Kharkiv

Circa 20 insediamenti della regione di Kharkiv sono stati colpiti nelle ultime 24 ore da attacchi di artiglieria e mortai russi. In particolare: Udy, distretto di Bogoduhiv; Kozacha Lopan del distretto di Kharkiv; Ohirtseve, Vovchansk, Budarky del distretto di Chuguyiv; Kolodyazne, Dvorichna, Synkivka, Petropavlivka, Ivanovka, Berestovka del distretto di Kupyan. Intorno all’una della notte scorsa è stata colpita la città di Vovchansk. Non sono segnalate vittime. Le forze armate ucraine hanno respinto 7 attacchi russi vicino a Sinkivka, Tabaivka, distretto di Kupyan. 

Kuleba: “Fermare fornitura di pezzi per armi alla Russia” 

 “Le sanzioni hanno un impatto sulla Russia, ce l’hanno, la limitano. È sbagliato dire che non funzionano. Vanno però adottate misure ulteriori per interrompere la fornitura di pezzi di ricambio, che la Russia utilizza per produrre armi. Ed è qui che si deve e si può fare di più”. Lo ha detto il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, a ‘In ½’ su Rai3. “La Russia – ha sottolineato – ha ancora la possibilità di acquistare svariati pezzi di ricambio, compresi i microprocessori, per poi portarli in Russia e utilizzarli per la produzione delle armi. È da mesi che noi abbiamo sollevato la questione, ma purtroppo pochissimo è stato fatto. Noi chiediamo ai nostri partner, in primo luogo, di inasprire il regime delle sanzioni per quei beni che rientrano nelle sanzioni, combattendo l’elusione delle sanzioni stesse. In secondo luogo, alcuni di questi beni non sono soggetti a sanzioni, ad esempio forni a microonde e frigoriferi, che contengono microprocessori che poi vengono smontati e installati nelle armi, missili compresi. Chiediamo, quindi, all’intelligence finanziaria dei rispettivi Paesi di tracciare gli accordi commerciali che permettono alla Russia di avere accesso a questi mezzi e di neutralizzarli. In terzo luogo, chiediamo alle aziende di introdurre controlli più severi”. 

Kuleba: “Con G7 a guida Italia più impegno globale contro Russia” 

“Con la presidenza del G7, l’Italia gode anche di nuove opportunità per coordinare un più ampio impegno globale nel respingere l’attacco russo all’Ucraina e all’ordine mondiale che il G7 rappresenta. Alcune questioni possono essere risolte soltanto a livello di G7 come ad esempio i beni russi congelati. Il ruolo di coordinamento e di presidenza dell’Italia è molto importante e il G7 è fondamentale per prendere decisioni che si applicheranno oltre i confini dell’Unione europea”. Lo ha detto il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, a ‘In ½’ su Rai3. “Io vorrei cogliere quest’occasione per ringraziare l’Italia per la sua leadership, il governo di Giorgia Meloni e il mio collega Antonio Tajani per essersi resi conto che la posta in gioco in Ucraina non è soltanto l’Ucraina, ma la sicurezza e la prosperità dell’Europa intera”, ha sottolineato. 

Kuleba: “Leader non parlano di stanchezza, vecchia tesi russa”

 “I leader dei Paesi con cui abbiamo parlato noi non parlano di stanchezza, perché si rendono perfettamente conto della posta in gioco. La stanchezza non è un qualcosa che possono permettersi da un punto di vista strategico. Che senso ha sostenere la tesi della stanchezza, che è una vecchia tesi russa? Prima era la stanchezza dell’Ucraina, ora è la stanchezza della guerra. Rafforzando questa tesi, la Russia punta a far venir meno il sostegno all’Ucraina”. Lo ha detto il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, a ‘In ½’ su Rai3, rispondendo alla domanda se Kiev senta meno attenzione da parte dell’Europa. “Qual è la conseguenza della stanchezza? Ci si arrende. Se ci si arrende, si consente alla Russia di raggiungere i propri obiettivi”.

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