Almeno 20 saranno destinati ad aiutare famiglie e imprese contro il caro bollette

Una manovra da circa 30 miliardi di cui 21-22 destinati a famiglie e imprese contro il caro-bollette. E una stretta sul reddito di cittadinanza, con riduzioni progressive e una maggiore “severità” per gli occupabili. Sono alcune delle ipotesi – a quanto riferiscono fonti parlamentari – emerse durante l’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra di bilancio tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo di maggioranza, a cui hanno preso parte anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Sul tavolo anche l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte a partire dal 1 gennaio. Per le pensioni si va verso ‘quota 103’, con 41 anni di contribuzione e una soglia minima di 62 anni di età. Tra le proposte anche una tassa sulle consegne a domicilio per favorire il commercio di prossimità

Meloni: “Tutto deve avere una copertura”

“Tutto deve avere una copertura”. È quanto avrebbe detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni – a quanto riferiscono a LaPresse fonti parlamentari – durante il vertice con i capigruppo di maggioranza. Le stesse fonti parlano di una “riunione tranquilla” in cui la premier avrebbe spiegato che tutte le misure della manovra, che dovrebbe aggirarsi sui 30 miliardi di euro, vanno adottate a saldi invariati. 

Giorgetti: “Approccio prudente, confido in sostegno forze politiche”

“È stato un incontro interlocutorio, ho rappresentato un quadro di prudenza e confido nel fatto che le forze politiche con responsabilità sosterranno questo approccio”. Al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra, il ministro Giancarlo Giorgetti non si sbilancia sulle singole misure ma assicura di “essere determinatissimo a tenere l barra dritta” con alcune priorità: “sostenere in questa fase le fasce più deboli e le imprese che devono fare i conti con la crisi energetica”. La prospettiva è, sul fronte delle proroghe degli sconti energetici, “aumentare per famiglie e imprese gli aiuti contro il caro bollette allargando anche la platea dei beneficiari di entrambe le categorie”. Tra le priorità, “portare il cuneo fiscale al 3%, sostenere maggiormente famiglia e natalità, aumentare le soglie attuali del credito d’imposta dal 30 al 35 per cento

Le prime reazioni

L’Unione Nazionale Consumatori interviene in una nota “sull’ipotesi che sta circolando in queste ore di un possibile taglio dell’Iva su pane e pasta da parte del Governo, ipotesi, precisiamo, non confermata da nessuno”.

“Sarebbe una presa in giro dei consumatori. L’azzeramento dell’Iva sul pane, come dimostra lo studio da noi realizzato a luglio, in tempi non sospetti, sarebbe pari a 10 euro e 7 cent a famiglia su base annua, mentre quello per la pasta equivarrebbe a 5 euro e 40 cent, per un totale di 15 euro e 47 cent. Un’elemosina! Questo, peraltro, nell’ipotesi che i commercianti e i panettieri trasferiscano matematicamente il taglio dell’Iva sui consumatori, cosa che ovviamente non sono obbligati a fare. E’, infatti, praticamente certo che la misura andrebbe a beneficio dei panettieri e non dei consumatori”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Ecco perché sarebbe decisamente meglio tagliare l’Iva sul gas e sulla luce, che invece sarebbe applicato sicuramente dai fornitori di energia, costretti a farlo per legge” prosegue Dona, per cui “persino l’azzeramento dell’Iva al 4% su tutti i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, pur andando decisamente meglio, comporterebbe una minor spesa, sempre teorica, per non dire illusoria, pari ad appena 90 euro su base annua (90 euro e 3 cent)”.

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