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Voli di Stato, la Corte dei Conti archivia il fascicolo su Salvini ma precisa: «Sono illegittimi»

Procedimento contabile archiviato. Verifiche su 20 voli con aereo P.180 e 14 voli con elicotteri in dotazione al Dipartimento di P.S., nonché un volo con aereo P.180 in dotazione al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

di Ivan Cimmarusti

2' di lettura

La Procura della Corte dei Conti ha archiviato l’inchiesta sui voli di Stato dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Si tratta di voli a partire dal 1° giugno 2018 che risultano compiuti, per trasferimenti in ambito nazionale «del Ministro dell’interno e di altro personale al seguito (scorta, capo segreteria, capo ufficio stampa, ecc.)». In particolare sono «20 voli con aereo P.180 e 14 voli con elicotteri in dotazione al Dipartimento di P.S., nonché un volo con aereo P.180 in dotazione al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco».

Voli illegittimi
Secondo la Corte dei Conti non c’è un danno erariale. Tuttavia precisa che si tratta di viaggi «illegittimi». Riporta, infatti, la norma (d.l 98/2011), dove è chiarito che «voli di Stato devono essere limitati al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Corte costituzionale», salvo eccezioni che debbono essere specificamente autorizzate. Per questo i magistrati contabili ritengono che appare «illegittima la scelta di consentire l’uso dei menzionati velivoli per la finalità di trasporto aereo del Ministro e del personale al seguito».

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Costi in linea
Secondo gli accertamenti, però, «i costi sostenuti per tale finalità non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l’Amministrazione dell’interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea da parte del Ministro e di tutto il personale trasportato, al suo seguito». In sostanza, se pure si tratta di «voli illegittimi», «non è possibile dimostrare la sussistenza, nella fattispecie, di un danno erariale».

Atti ai pm di Roma
Non resta che attendere le valutazioni che saranno fatte dalla Procura della Repubblica di Roma, cui il fascicolo è stato inviato. È chiaro - stando almeno a quanto ritiene la Corte dei Conti - che l’uso illegittimo potrebbe configurare un reato. Nel documento, quindi, si legge che è disposta «la trasmissione del presente atto e dell’intero fascicolo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, per quanto di eventuale competenza». Fonti investigative rivelano che un fascicolo, allo stato senza indagati, è stato già aperto.

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