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Tria: non vedo ostacoli per un accordo con l'Ue

Da giorni di discute all'interno della maggioranza degli spazi utilizzabili per un marcato taglio delle tasse come richiesto con forza da Matteo Salvini. «Stiamo vedendo tutto quanto, certamente fa parte dei nostri obiettivi»

di Nicola Barone

Conte: vogliamo evitare procedura Ue, convinti di nostra politica

2' di lettura

Per evitare la procedura sul debito «non vedo ostacoli per un accordo» con l'Europa. Si dice ottimista il ministro dell'Economia Giovanni Tria a Villa Mondragone, luogo della trentunesima edizione dell'International economic seminar di Tor Vergata. «Per un'economia a zero crescita, un deficit al 2,1% per l'anno in corso rappresenta una politica fiscale più che prudente».

Da giorni di discute all'interno della maggioranza degli spazi utilizzabili per un marcato taglio delle tasse come richiesto con forza da Matteo Salvini. «Stiamo vedendo tutto quanto, certamente fa parte dei nostri obiettivi», commenta a riguardo Tria per il quale «il Parlamento ha approvato questo, l'aumento dell'Iva fa parte delle leggi attuali, stiamo lavorando per evitarlo».

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Il discorso naturalmente tocca da vicino il rapporto con Bruxelles dal momento che sull'Italia incombe il rischio potenziale della procedura d'infrazione per lo stato dei conti pubblici. «L'Assestamento va fatto entro il 30 giugno e ogni anno si approva per legge e lì vedremo, dopo il controllo che sta facendo la Corte dei conti, che la nostra politica ci porta in modo naturale entro livelli di deficit sostenibili, senza bisogno di ulteriori tagli».Si conta, in primis, su «maggiori entrate e maggiori risparmi» dalle spese per reddito di cittadinanza e quota 100. Non servono ulteriori provvedimenti rispetto all'Assestamento, «se sono risparmi vanno a bilancio, sono fondi che non saranno utilizzati. Stiamo vedendo come dimostrare all'Europa che questi risparmi ci sono».

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Per il futuro l'idea del governo, espressa dal ministro dell'Economia, è quella «di mantenere il deficit basso e continuare con l'obiettivo di ridurre il debito non attraverso aumenti delle tasse, ma attraverso la riduzione della spesa corrente. Questo è l'impegno con il Parlamento e stiamo lavorando per mantenerlo nella prossima legge di Bilancio». Puntando in sostanza a «una gestione prudente della finanza pubblica» grazie alla quale si ritiene «di essere sostanzialmente con linea con le regole fiscali europee».

Tra i problemi che esistono c'è quello del coordinamento della politica monetaria con quella fiscale. «La politica monetaria si sta facendo per fortuna di nuovo più accomodante ma rimane il problema di avere una politica fiscale a livello europeo, e non sto parlando dell'Italia, che sia coerente con la politica di supporto alla crescita che viene dalla Bce».

Per il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia le parole del ministro Tria «mettono fiducia non solo ai mercati ma anche a noi italiani». Sono «molto positive», perché «non è nell'interesse del Paese subire una procedura di infrazione che sappiamo quello che comporta».

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