la tristezza del papa

Tragedia sul Rio Grande, l’Osservatore pubblica la canzone di Springsteen

L'Osservatore Romano, organo della Santa Sede diretto da Andrea Monda, ha pubblicato oggi la foto dei due corpi senza vita, e in prima pagina, sotto la testata “Lettera dal direttore”, ha pubblicato con il titolo “una storia già raccontata” un ampio stralcio del testo della canzone di Bruce Springsteen “Matamoros Banks”, del 2005

di Carlo Marroni

2' di lettura

Il Papa «ha visto, con immensa tristezza, l’immagine del papà e della sua bambina morti annegati nel Rio Grande mentre cercavano di passare il confine tra Messico e Stati Uniti. Il Papa è profondamente addolorato per la loro morte, prega per loro e per tutti i migranti che hanno perso la vita cercando di sfuggire alla guerra e alla miseria». Lo stato d’animo di Bergoglio alla vista della foto in cui sono ritratti i corpi senza vita dei salvadoregni Oscar Alberto Martinez, di 25 anni, e sua figlia di 2 anni Angie Valeria riversi sulla riva del Rio Grande – che segna il confine tra Usa e Messico, confine visitato dal Papa nel 2016 – è stato riferito dal direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti.

PER SAPERNE DI PIÙ - Matamoros Banks, la tragedia del Rio Grande raccontata da Bruce Springsteen

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La canzone del 2005 di Spingsteen sui morti del Rio Grande
L’Osservatore Romano, organo della Santa Sede diretto da Andrea Monda, ha pubblicato oggi la foto dei due corpi senza vita, e in prima pagina, sotto la testata “Lettera dal direttore”, ha pubblicato con il titolo «una storia già raccontata» un ampio stralcio del testo della canzone di Bruce Springsteen “Matamoros Banks”, del 2005. “The Boss” ha lungamente raccontato nelle sue canzoni la poetica dei fiumi e in particolare i temi dei migranti sono a lui cari. All'uscita della canzone disse, ripetendo parte del testo: «Ogni anno molti muoiono attraversando deserti, montagne e fiumi nei pressi del nostro confine meridionale, mentre sono in cerca di una vita migliore. In questa canzone seguo un viaggio a ritroso [dalla morte alla vita, da nord a sud] quello di un corpo sul fondo del fiume, un cadavere che era stato un uomo in cammino nel deserto verso le rive de Rio Grande».

Sull’Osservatore si legge, nel testo pubblicato: «Per due giorni il fiume ti tiene giù poi sali alla luce senza un suono passi i luoghi di villeggiatura e vuoti scali di smistamento le tartarughe mangiano la pelle dai tuoi occhi così giacciono aperti alle stelle».

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