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Terzo polo al tramonto, Calenda: i gruppi si scioglieranno, ormai partiti separati. Ma io non lascio vadano via i renziani

Dopo le schermaglie che si susseguono ormai da settimane la divergenza di linea tra le due componenti si fa concreta sul tema del salario minimo

Salario minimo, opposizioni accettano invito Meloni

2' di lettura

«A me non frega niente di dove vanno a cena i compagni di Renzi, mi interessa se vanno a cena con un ministro di cui si chiedono le dimissioni, così i cittadini non capiscono niente». Lo ha detto Carlo Calenda intervenendo ad Agorà. Al presentatore che gli chiede se i gruppi parlamentari si scioglieranno, il leader di Azione risponde: «Credo di sì, lo ha detto Renzi. Ormai siamo due partiti separati, non ho più voglia di mettermi a discutere con Italia viva, faranno la loro strada e alle europee e noi faremo la nostra». La separazione dei gruppi, chiarisce, «dipende da loro, siccome quei gruppi sono stati eletti con un logo con un simbolo con il mio nome, io non posso andarmene via, lo possono fare loro. Lo facessero quando gli pare».

Fonti renziane: Calenda sbaglia, gruppo non ha suo nome

Fonti di Italia Viva sottolineano che «a differenza di quanto affermato da Calenda ad Agorà il gruppo non ha il nome di Carlo Calenda». Il gruppo «di cui Calenda fa parte assieme a altri nove senatori si chiama Azione-Italia Viva-Renew Europe», puntualizzano le stesse fonti.

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Sul salario minimo convergenza larga nella minoranza

Dopo le schermaglie che si susseguono ormai da settimane la divergenza di linea tra le due componenti si fa concreta sul tema del salario minimo. Il Governo ha convocato per venerdì 11 a Palazzo Chigi i leader dei partiti di minoranza. Per prepararsi Conte, Schlein, Fratoianni, Bonelli, Magi e Calenda si sono riuniti in una call online che ha confermato la linea comune e la ferma volontà di sostenere insieme l’ipotesi di un salario minimo di 9 euro l’ora. Unità delle opposizioni che registra però l’attesa assenza di Italia Viva, decisa a non partecipare nemmeno all’incontro con Meloni in quanto non «firmataria della proposta».

Italia Viva dice no (ma con voci in dissenso)

«Iv ha già presentato i propri emendamenti alla proposta di legge Conte e li discuterà in Aula» scandiscono i renziani precisando che «la decisione è stata comunicata personalmente dal senatore Renzi a Palazzo Chigi». E amen se promotore dell’appuntamento di venerdì sia stato Carlo Calenda, l’altra gamba di un Terzo Polo sempre più diviso. Ma anche dentro la stessa Italia viva non tutti sembrano allinearsi alla linea del leader: se Renzi declina l’invito a Palazzo, Elena Bonetti sui social esulta invece per la notizia dell’incontro col Governo, dichiarando come «sulle questioni fondamentali che riguardano la vita del Paese bisogna avere il coraggio di mettersi ad un tavolo anche con chi la pensa diversamente da noi e provare a trovare una sintesi che unisca, non divida».

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