in Umbria al voto il 27 ottobre

Regionali, possibili accordi Pd-M5s: tra desistenze e candidati civici

Il primo stress test per il governo giallorosso sarà il voto anticipato in Umbria il 27 ottobre prossimo. Dal momento che la presentazione dei candidati va fatta un mese prima, ci sono solo 15 giorni per trovare un accordo tra Pd e M5s per tentare di fermare la candidata del centro-destra Donatella Tesei, senatrice della Lega

di Emilia Patta

2' di lettura

Mentre la partita dei sottosegretari si è appena chiusa dopo un lungo braccio di ferro, i due neo alleati di governo sembrano già dividersi sulla prospettiva di estendere l’alleanza a livello locale: con il Pd che apre e il M5s che frena ma non chiude del tutto. «Il tema delle alleanze alle regionali non è all’ordine del giorno. Ci sono temi importanti da affrontare a provvedimenti da realizzare in tempi celeri a favore dei cittadini. Rimaniamo concentrati sulle cose concrete come il taglio dei parlamentari e l’abbassamento delle tasse», è la risposta pentastellata alla proposta del Pd.

Proposta venuta in primis dal ministro Dario Franceschini con un’intervista a Repubblica («subito alleanza con il M5s alle regionali, è difficile ma dobbiamo provarci per battere questa destra pericolosa»), e poi rilanciata dallo stesso segretario. «L’idea di Franceschini è corretta - è il ragionamento di Nicola Zingaretti -. Bisogna rispettare le realtà locali, ma se governiamo su un programma chiaro l’Italia perché non provare anche nelle Regioni ad aprire un processo per rinnovare e cambiare?».

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Il tema c’è, soprattutto guardando al test più importante, quello dell’Emilia Romagna al voto a gennaio. Ma forse la tempistica è poco azzeccata, considerando che il governo Conte 2 deve ancora davvero partire. Tanta fretta da parte di un politico accorto come Franceschini ha tuttavia una spiegazione: il primo stress test per il governo giallorosso sarà il voto anticipato in Umbria il 27 ottobre prossimo, e dal momento che la presentazione dei candidati va fatta un mese prima il conto è presto fatto. Ci sono solo 15 giorni per trovare un accordo tra Pd e M5s per tentare di fermare la candidata del centro-destra Donatella Tesei, senatrice della Lega, spinta da un Matteo Salvini che già sta battendo il territorio palmo a palmo.

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Il Pd, dopo lo scandalo sanità che ha portato alle dimissioni della governatrice Catiuscia Marini, ha deciso di fare un passo indietro candidando un “civico”, Andrea Fora. E la trattativa tra pentastellati e democratici, in realtà già in corso nonostante le dichiarazioni ufficiali, prevede la possibilità di una sorta di scambio: in Umbria desistenza del M5s, che non presenterebbe un suo candidato, e in Calabria - dove si voterà entro l’anno e dove il M5s è più forte - desistenza del Pd. Ma il tempo stringe: un paio di settimane, appunto, con la propaganda di Salvini che morde i polpacci.

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