il direttorio di via nazionale

Bankitalia, oltre a Signorini in scadenza anche Rossi e Sannucci

di Andrea Gagliardi e Andrea Marini

Bankitalia, Tria: la sua indipendenza va difesa

3' di lettura

Dopo gli attacchi frontali di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, seguiti al mancato via libera politico in consiglio dei ministri alla riconferma di Luigi Federico Signorini tra i vicedirettori di Palazzo Koch (e membro del Direttorio), la querelle sui vertici non sembra destinata a spegnersi. Il leghista Claudio Borghi, presidente della commissione bilancio della Camera, ha ribadito oggi di non essere d’accordo sulla riconferma Signorini, perché «se tutti siamo d’accordo che la Banca d'Italia ha vigilato male, ci deve pur essere un modo per i cittadini o per i loro rappresentanti di mostrare la loro insoddisfazione».

M5s e Lega in pressing per azzeramento vertici
E se Borghi rimane persuaso del fatto che il premier Giuseppe Conte non proporrà il nome uscito dal Consiglio superiore di Bankitalia, il leader della Lega Matteo Salvini alterna dichiarazioni con un tono ben più accondiscendente ad altre più velenose, come ieri a Porta a Porta: «Su Bankitalia mi fido di Tria e di
Conte - ha detto - Ma, se dipendesse da me, un cambiamento lo porterei sino in fondo». E al partito dell’azzeramento si iscrive anche il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa (M5s) che ha dichiarato: «Di Maio e Salvini sanno benissimo che non siamo noi a decidere chi deve andare nel Direttorio, ma è chiaro che i due vice premier dopo i fatti accaduti nelle banche in questi anni possano liberamente dire che andrebbero azzerati i vertici».

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Direttorio, il “cervello” di Bankitalia
Il Direttorio di Banca d’Italia è il “cervello” di Bankitalia. Un organo collegiale, costituito dal Governatore, dal Direttore generale e da tre Vice direttori generali, «competente per l’assunzione dei provvedimenti aventi rilevanza esterna relativi all’esercizio delle funzioni pubbliche attribuite dalla legge alla Banca per il perseguimento delle finalità istituzionali». Tra i compiti di Via Nazionale, c’è anche quello, delicatissimo, della vigilanza sul sistema bancario.

I membri del Direttorio
I membri del Direttorio restano in carica sei anni. Il Presidente della Repubblica, con Decreto del 27 ottobre 2017, ha rinnovato l’incarico di Governatore della Banca d’Italia a Ignazio Visco, al suo secondo mandato. Luigi Federico Signorini (62 anni, una carriera dentro l’istituto dove è entrato dopo una laurea in economia e un dottorato ad Harvard) è Vice Direttore Generale della Banca d’Italia dall'11 febbraio 2013. Il suo mandato è pertanto scaduto. Ma a maggio scade anche il mandato di Salvatore Rossi (classe 1949), direttore Generale della Banca d'Italia, la figura più importante dell’istituzione dopo quella del governatore (non a caso sostituisce il governatore in caso di assenza o impedimento). A maggio scade anche il mandato del vicedirettore generale Valeria Sannucci (classe 1953). Mentre è stato confermato recentemente (ottobre 2018) il terzo vicedirettore Fabio Panetta (classe 1959).

Il vaglio del governo su nomine e rinnovi
Per le nomine e i rinnovi del Direttorio, un ruolo fondamentale lo ha il Consiglio superiore di Bankitalia, composto dal Governatore e da 13 consiglieri scelti tra personalità imprenditoriali, libero-professionisti docenti universitari e dirigenti della pubblica amministrazione. Il Consiglio, su proposta del Governatore, nomina il Direttore generale e i Vice Direttori generali. Ma le nomine e i rinnovi debbono essere poi approvati con decreto del Presidente della Repubblica promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri di concerto col Ministro dell’Economia e delle finanze, sentito il Consiglio dei ministri. Il parere del Cdm quindi non è vincolante.

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