no a stop delle gare

Violenza negli stadi, vertice con Salvini. «Sradicheremo i teppisti»

di Nicola Barone

(ANSA)

2' di lettura

Vertice tra governo, Figc e organizzazioni del calcio dopo gli scontri della notte di Santo Stefano a Milano e i cori contro il giocatore partenopeo Kalidou Koulibaly. «Ci sono 6mila teppisti ma li sradicheremo» è stata la promessa del ministro dell'Interno Matteo Salvini per il quale rimane fermo il no a fermare le gare in caso di insulti razzisti. «Sono assolutamente contrario alla chiusura degli stadi ed al divieto di trasferte perchè è la resa dello Stato. Bisogna garantire che chi sbaglia da tifoso paghi e chi sbaglia da tesserato deve essere punito il doppio perché hanno responsabilità in più, ma no a sanzioni collettive, non è giusto che paghi un club, un'intera tifoseria o una città» ha spiegato Salvini secondo cui occorre una nuova legge per consentire alle società di fare i propri stadi «con camere di sicurezza per mettere dentro i delinquenti».

Alla riunione presso la Scuola superiore di polizia a Roma dell'Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive dedicata alla violenza negli stadi, convocata dal vicepremier d’intesa col sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, sono intervenuti anche il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, il capo della Polizia Franco Gabrielli, i presidenti del Coni Giovanni Malagò e della Figc Gabriele Gravina, delle Leghe di Serie A, Serie B e Lega Pro, nonché i presidenti delle associazioni italiane calciatori, arbitri, allenatori, e i vertici della Fieg e dell'Ordine dei giornalisti. Qualche dato positivo sul fronte ultras è arrivato nella prima parte della stagione, da luglio a novembre di quest’anno, con feriti in calo del l 60% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e quelli tra gli agenti giù della metà (azzerati tra gli steward).

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Semplificare la procedura per la sospensione di una partita in caso di cori discriminatori, pene più severe per chi commette illeciti, più controllo sui
sottoposti a Daspo, maggior ruolo per steward e Slo i temi portati al tavolo da Gravina, proposte alle quali lavorare nel quadro di un “decalogo” di azioni operative. «Per la sicurezza dentro e fuori gli stadi sono importanti la certezza delle pene, la rapidità dei giudizi, le aggravanti specifiche e le misure accessorie. Ecco quanto può fare lo Stato su questo fronte» secondo il sottosegretario Giorgetti. «I tesserati e i media non devono stimolare la retorica ultra che alimenta il proselitismo. Soprattutto i presidenti e i giocatori non devono gettare sempre benzina sul fuoco. Gli arbitri sappiamo che sbagliano ma bisogna cambiare culturalmente».

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