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New York-Sydney in meno di 20 ore: il volo Qantas da record

Il volo sperimentale operato da un Boeing 787 Dreamliner della compagnia australiana con a bordo 49 persone ha toccato terra il 20 ottobre alle 7.42 del mattino (ora locale) dopo 19 ore e 16 minuti

di Luisanna Benfatto

New York-Sydney in meno di 20 ore. Atterrato il volo Qantas da record

3' di lettura

Il volo dei record Qantas 787, senza scalo e sperimentale, è atterrato a Sydney domenica 20 ottobre alle 7.42 del mattino (ora locale). Era partito il 18 ottobre dall'aeroporto John F. Kennedy di New York con a bordo 49 persone tra equipaggio (quattro piloti a rotazione in cabina e due di appoggio), medici e passeggeri-cavie che si sono prestati a verificare, sulla propria pelle, gli effetti del viaggio aereo più lungo al mondo.

La prima dichiarazione di un partecipante alla sperimentazione, appena ha messo piede all’aeroporto, è stata: “E’ andato tutto bene ma non so più che giorno è oggi. Sono arrivato a Sydney e c’è il sole, il mio corpo però mi dice è notte a New York”. Il jet lag non perdona.

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La compagnia australiana vorrebbe avviare questa rotta commerciale già nel 2022-2023 ma prima deve capire quali siano le conseguenze sul corpo umano di un volo così impegnativo che attraversa 3 fusi orari, copre 16mila e 200 chilometri a una velocità di crociera media di 930 chilometri orari. Fino ad ora la tratta più lunga è stata quella della Singapore Airlines Newark-Singapore: 15.262 chilometri in 18 ore e 45 minuti. In teoria il volo Qantas con destinazione Australia prevede solo mezz’ora in più ma, a seconda delle condizioni atmosferiche e del carico, potrebbe sforare le 20 ore. Senza scali intermedi il risparmio sulla tratta da 10.100 miglia NY-Sydney è stato calcolato in 3-4 ore. Ma a quale prezzo per il nostro equilibrio psichico e fisico?


Progetto Sunrise di Qantas

Il veivolo è decollato con il serbatoio di carburante riempito al massimo della sua capacità e un carico limitato di passeggeri e bagagli proprio per permettere il volo senza alcuno stop. Nei prossimi mesi sono previsti altri viaggi test che fanno parte del progetto Sunrise di Qantas con partenza da New York e Londra con destinazione Sydney.

Esercizi di stretching in volo (Photo by JAMES D. MORGAN / QANTAS / AFP)

Il volo laboratorio
Prima delle partenza e in aereo sono stati dunque condotti molti test scientifici con l'obiettivo di salvaguardare la salute e il benessere dei partecipanti, ridurre al minimo il jet lag e identificare i periodi ottimali di lavoro e di riposo dell'equipaggio. Il pilota è stato sottoposto al monitoraggio delle onde cerebrali, ai passeggeri sono stati rilevati battito cardiaco, valori pressori, livelli di melatonina. Obbligatori per tutti gli esercizi fisici, per evitare gli effetti deleteri dell’immobilità ad alta quota. Poco alcol, pasti scelti dal team, sonno e movimento prescritti a orari prestabiliti. La professoressa Marie Carroll dell’Università di Sydney, che faceva parte del team scientifico, ha raccontato di aver imposto stretching ma anche passi di Macarena. Il dottor Yu Sun Bin, del team CPC, Charles Perkins Centre (CPC) coinvolto nel progetto ha spiegato perchè è meglio evitare drink e vino ad alta quota: “Bere più di qualche bicchiere peggiora il jet lag. Si pensa erroneamente che l’alcol faciliti il sonno. In realtà dormiamo peggio e il nostro corpo risente di più della disadratazione”.

Il capitano Sean Golding e l’ufficiale Jeremy Sutherland nella cabina di comando del volo Qantas Boeing 787 Dreamliner plane in New York (Photo by JAMES D. MORGAN / QANTAS / AFP)

“Nel complesso, siamo davvero contenti di come è andato il volo che ci ha permesso di raccogliere dati preziosi di cui abbiamo bisogno per valutare l'avviamento di un servizio regolare per questa tratta”, ha affermato il capitano Sean Golding, che ha guidato i quattro piloti. I risultati dei test saranno infatti condivisi con l'Autorità australiana per la sicurezza dell'aviazione civile che dovrà dare la sua autorizzazione. Soddisfatto con riserva il giornalista di Bloomberg che ha partecipato all’esperienza come cavia in business class: “E’ sicuramente preferibile un volo diretto rispetto a quelli con scalo ma non è adatto a tutti, ci vogliono tanta disciplina e rigore”. Più che un viaggio di piacere, sembra, allo stato attuale, una maratona nei cieli.

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