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Legami sospetti tra il vicecancelliere e i russi: in frantumi la coalizione di governo a Vienna

di Michele Pignatelli

Austria, si dimette il vicecancelliere Strache

2' di lettura

Al termine di una giornata convulsa, sabato sera il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha staccato la spina alla coalizione tra il proprio partito conservatore e l’estrema destra di Heinz-Christian Strache: il vicecancelliere, leader dell’Fpö, si era dimesso qualche ora prima. «Quel che è troppo è troppo», ha sentenziato Kurz annunciando che avrebbe subito proposto al presidente austriaco, Alexander Van der Belle, di indire elezioni anticipate «al più presto». Kurz ha ricordato in conferenza stampa precedenti scandali in cui erano rimasti coinvolti i partner di governo. L’ultimo, rivelato dai giornali tedeschi Spiegel e Süddeutsche Zeitung, è centrato su un video girato di nascosto, definito «imbarazzante» dallo stesso Strache. Che però denuncia l’operazione orchestrata contro di lui. Nel video Strache appare in un salotto di Ibiza, in compagnia di una signora presentata come la nipote di un oligarca russo. Strache le propone uno scambio di favori.

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Le immagini, girate con una telecamera nascosta poco prima delle elezioni austriache del 2017 in cui poi l’Fpö arrivò terza, mostrano Strache, Johann Gudenus (allora vicesindaco di Vienna e capogruppo dell’Fpö al Parlamento, anche lui dimissionario) e una certa Aliona Makarova, sedicente nipote dell’oligarca russo Igor Makarov. La donna si offriva di investire circa 250 milioni di euro di provenienza ignota per acquisire quote della stampa austriaca, in particolare il 50% del quotidiano Kronen Zeitung, orientandone poi la linea editoriale a favore dell'Fpö. Come ricompensa Strache, che dice di voler costruire un panorama nel settore dei media simile a quello del premier ungherese Orban, promette l’assegnazione di commesse pubbliche in lavori stradali. «Se lei acquisisce il Kronen Zeitung tre settimane prima delle elezioni – afferma sempre l'attuale vicecancelliere – e ci portate al primo posto, possiamo parlare di tutto».

Tra le opzioni di investimento proposte all’emissaria russa si parla anche di versare fondi all’Fpö - il partito del vice-cancelliere - con forme di finanziamento “discutibili”, cioè passando attraverso circoli e associazioni in modo da aggirare la Corte dei conti e le leggi austriache in tema di finanziamento ai partiti.

I possibili finanziatori citati da Strache e Gudenus nel filmato hanno negato di aver versato denaro al partito, l’acquisizione del giornale non c'è stata e neppure l'assegnazione di appalti. I due politici hanno confermato ai due giornali l’incontro ma lo hanno definito «meramente privato», in un’atmosfera di rilassata vacanza.

«Le mie dimissioni sono state accettate - aveva ha detto sabato mattina Strache dopo aver incontrato Kurz -. Mi scuso con tutti coloro che ho screditato con le mie azioni». Ha parlato di «assassinio politico» a proposito del filmato girato di nascosto, ma ha ammesso di aver tenuto un comportamento «stupido e irresponsabile: un errore». «È stato un tipico comportamento machista incoraggiato dall’alcol - ha aggiunto - in cui volevo anche impressionare l’attraente ospite».

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