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Moda, al fondo del colosso francese Lvmh il controllo dei sandali Birkenstock

L-Catterton acquisisce la maggioranza dell’azienda tedesca - Un’operazione da 4 miliardi che conferma l’interesse dell’alta gamma per i marchi di abbigliamento e accessori superfunzionali

di Giulia Crivelli

Birkenstock, i sandali tedeschi passano nelle mani di Lvmh

3' di lettura

Da sandalo tedesco per antonomasia – comodo ma non esattamente glamour – a oggetto del desiderio di chi segue la moda e i marchi di alta gamma in particolare (nella foto in alto, la sfilata della maison Valentino in cui si videro i sandali frutto della collaborazione con Birkenstock voluta dal direttore creativo Pierpaolo Piccioli). L’acquisizione della maggioranza di Birkenstock da parte di L-Catterton, fondo di investimento controllato da Lvmh , il più grande gruppo del lusso al mondo, conferma due tendenze. La prima è l’interesse delle aziende di lusso “tradizionale” a prodotti dei settori casualwear, sportswear e leisurewear, che offrono abbigliamento e accessori funzionali, pratici ma di altissima qualità. Non solo tute e sneaker, per intenderci. La seconda tendenza, strettamente legata alla prima, è che sono i consumatori, anche quelli del lusso, a chiedere questi prodotti “comodi”. E non è escluso che un anno di pandemia e una crescita esponenziale del lavoro da casa abbia ulteriormente accelerato la “casualizzazione” in corso da molti anni in tutto il mondo, a iniziare dagli Stati Uniti, dove è nato, non a caso, il “casual Friday” e dove c’è stato il primo caso di banca (Goldman Sachs) che ha tolto l’obbligo di cravatta in ufficio, cambiando un dress code che sembrava intoccabile.

I dettagli dell’operazione
L'operazione è stata annunciata al quotidiano economico-finanziario tedesco Handelsblatt dall'amministratore delegato di Birkenstock, Oliver Reichert, che non ne ha però svelato il prezzo, indicato dagli analisti intorno a 4 miliardi di euro. A concludere l'accordo è stato L- Catterton, veicolo d'investimento legato al colosso francese Lvmh (che ha in portafoglio quasi cinquanta maison del lusso, tre le quali Louis Vuitton, Dior, Fendi, Bulgari e – ultima acquisizione in ordine di tempo – Tiffany), insieme al fondatore, ceo e presidente del gruppo Bernard Arnault. «Otterremo un eccellente accesso al mercato asiatico tramite i nuovi comproprietari e potremo proseguire la nostra crescita a un ritmo accelerato», ha dichiarato Reichert.
Nel 2019 il fatturato di Birkenstock aveva raggiunto i 720 milioni di euro e il 2020 era stato di recente definito dai vertici «un anno record nella nostra storia di 250 anni, nonostante la pandemia», secondo quanto riportato oggi dal quotidiano Wwd.

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Impresa famigliare
La notizia anticipata dall'ad è stata confermata da un comunicato in cui si precisa che la maggioranza della società è stata acquistata dai fondi L-Catterton e da Financière Agache, finanziaria della famiglia Arnault. Anche nella nota non si fa alcun accenno al prezzo. I due proprietari, Christian e Alex Birkenstock, vedono L Catterton e Financière Agache come partner «con la stessa visione strategica e a lungo termine della famiglia». «Aiuteremo Birkenstock a realizzare il suo grande potenziale di crescita», ha affermato Bernard Arnault.

Birkenstock per Celine

La storia dell’azienda
Birkenstock ha già conosciuto diverse vite: da produttore di solette ortopediche si è convertito ai sandali dall'aspetto piuttosto rustico gradito agli hippie, guadagnandosi poi progressivamente il suo posto nelle vie della moda, nelle sfilate e ai piedi delle star. Il gruppo ha rinnovato le collezioni, lanciando modelli dai colori più allegri e collaborando con maison come Paco Rabanne, Valentino o Céline che hanno recentemente rivisitato la Birkenstock in una versione in pelliccia (il “Furkenstock”). L Catterton, fondo nato nel 2016 e con sede negli Stati Uniti, ha già in portafoglio marchi come Ba & sh, Pepe Jeans e il brand di capispalla Jott.

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