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La Transnistria chiede aiuto a Mosca per contenere il «pericolo Moldavia»

Le autorità della entità separatista filorussa, hanno dichiarato l’intenzione di chiedere “aiuto” a Mosca contro le “pressioni” di Chisinau,

di Roberto Da Rin

I punti chiave

  • La tensione nel territorio cuscinetto tra Moldavia e Ucraina
  • Da Chisinau (Moldavia) la replica: « Propaganda»
  • Il premier polacco Tusk non nasconde la preoccupazione

3' di lettura

Roberto Da Rin

Paese cuscinetto, stretto tra Moldavia e Ucraina, la Transnistria potrebbe essere l’ultima “grana” sul tavolo di Kiev. Ma anche di Bruxelles. Una striscia di terra con un’estensione inferiore a quella della Liguria, la Transnistria, la cui capitale è Tiraspol, apparterrebbe alla Moldavia ma si sente russa. E per questo chiede aiuto a Mosca, a fronte di possibili minacce. Il governo di Chisinau, capitale della Moldavia, definisce “propagandistiche” le dichiarazioni di Tiraspol ma il premier polacco, Donald Tusk, definisce “pericolose” le tensioni nell’area. Tusk, già Presidente del Consiglio europeo, non sottovaluta affatto l’ipotesi di una escalation. Anche perché la logica della “protezione” è la stessa adottata con il Donbass, due anni fa

La dichiarazione di Tiraspol

Le autorità della autoproclamata Repubblica della Transnistria, entità separatista filorussa, hanno dichiarato l’intenzione di chiedere “aiuto” a Mosca contro le “pressioni” di Chisinau, capitale della Moldavia. Lo ha riferito l’agenzia russa Tass.Secondo l’agenzia di stampa ufficiale russa Tass una risoluzione approvata dall’autoproclamato Congresso della repubblica separatista della Transnistria, in territorio moldavo, chiede di “rivolgersi al Consiglio della Federazione russa e alla Duma di Stato con la richiesta di attuare misure per proteggere la Transnistria di fronte” a quella che viene definita “una crescente pressione della Moldavia”. Nel testo, i separatisti affermano che “più di 220mila cittadini russi risiedono nella zona della repubblica secessionista non riconosciuta, che il mantenimento della pace da parte russa nella regione del fiume Dnestr ha avuto successo e che la Russia ha agito da mediatore nei colloqui tra Chisinau e Tiraspol”. Secondo la France-Presse, l’autoproclamato Consiglio supremo della regione separatista aveva prima dichiarato che avrebbe discusso della “situazione politica e socio-economica” nella regione parlando di quelle che aveva definito “pressioni” da parte della Moldavia.

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La replica moldava

Il governo della Moldavia liquida il congresso della Transnistria che ha chiesto aiuto a Mosca, come “un evento puramente propagandistico” ed è convinto che le sue decisioni non costituiscano una minaccia di escalation. Lo afferma il rappresentante del governo della Moldavia Daniel Voda, come riporta Ukrainska Pravda. “Questo evento è stato pianificato da coloro che si trovano sul lato sinistro del Dniester e del Cremlino. Non vediamo un pericolo di destabilizzazione. Osserviamo molto da vicino e ripetiamo che anche questa regione vuole pace e sicurezza”, ha affermato Voda.

La reazione di Tusk

Le tensioni in Transnistria sono “pericolose” per la regione. Lo ha detto il premier polacco Donald Tusk dopo che i separatisti filorussi hanno chiesto aiuto a Mosca per difendersi dalle “pressioni” della Moldavia . “La minaccia di un intervento russo, o almeno di una provocazione, è permanente. Questo non mi sorprende. Ma dimostra quanto sia pericolosa la situazione, e non solo per l’Ucraina”, ha detto il leader polacco rispondendo ad una domanda sulla richiesta dei separatisti della Transnistria di ottenere “protezione” da Mosca.La Russia tiene in considerazione la richiesta di aiuto da parte della Transnistria, poiché “proteggere gli interessi” dei cittadini dell’entità separatista in Moldavia è “tra le priorità” di Mosca. Lo ha detto il ministero degli Esteri, citato dalle agenzie russe. “Proteggere gli interessi dei residenti della Transnistria, i nostri compatrioti, è una delle priorità”, ha detto il ministero degli Esteri, in riferimento alla popolazione di etnia russa dell’entità separatista.

“Tutte le richieste sono sempre tenute attentamente in considerazione dai competenti dipartimenti russi”, ha aggiunto. Ironia della sorte, la Transnistria, che oggi occhieggia a Mosca, fu la prima repubblica a prenderne le distanze. Quasi 34 anni fa, Il 2 settembre 1990 la Transnistria, regione più orientale dell’allora Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia, dichiarava la propria indipendenza dall’Unione Sovietica. Circa un anno dopo, il 27 agosto 1991, anche le autorità di Chișinău dichiaravano la propria emancipazione dall’Urss, rivendicando la sovranità anche sui territori della sponda sinistra (est) del fiume Nistru/Dnestr.


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