FLOP DELLE TRATTATIVE

Israele: Netanyahu rinuncia a formare il governo, incarico a Gantz

l premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che rimette il mandato di formare il nuovo governo. Il presidente Reuven Rivlinn trasferirà l’incarico all’avversario Benny Gantz

Benjamin Netanyahu (Epa)

2' di lettura

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che rimette il mandato di formare il nuovo governo nelle mani del presidente Reuven Rivlin. È la seconda volta in sei mesi che il leader del Likud - che oggi ha
compiuto 70 anni - non riesce a formare il governo. Netanyahu
aveva ricevuto l'incarico da Rivlin lo scorso 25 settembre e dopodomani sarebbe scaduto il termine.

Il presidente israeliano Reuven Rivlin intende «trasferire il mandato per formare il nuovo governo, il più presto possibile, al presidente di Blu-Bianco Benny Gantz e di affidargli 28 giorni di tempo così come previsto dalla legge». Lo ha annunciato una nota dell'ufficio del presidente Rivlin nella quale di aggiunge che è stata ricevuta dal premier incaricato Benyamin Netanyahu la comunicazione formale di rinuncia.

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Netanyahu: ho lavorato senza sosta
Il presidente in uscita sperava di formare un governo «di unità» nazionale, avviando una collaborazione con il suo principale avversario politico. Alle elezioni dello scorso 17 settembre il suo partito Likud si è fermato a 32 seggi, contro i 33 di Blu e Bianco, una forza centrista e liberale nata con l’obiettivo - esplicito - di scalzare Netanyahu e porre fine alla sua presidenza. Le trattative erano iniziate in salita, visto il rifiuto di Gantz di accettare un dialogo alla pari con Netanyahu.

Nel video postato su Facebook, Netanyahu ha sottolineato «di aver sempre lavorato da quando ha ricevuto il mandato senza sosta... per stabilire un largo governo di unità nazionale. Questo è quello che il popolo vuole». Ma - ha aggiunto - gli sforzi per «portare Benny Gantz al tavolo negoziale e prevenire un altra elezione» sono falliti visto che il suo partito Blu-Bianco «ha sempre rifiutato». In ogni caso, la formazione di un governo non sembra particolarmente abbordabile neppure per Gantz. Il suo partito ha centrato un exploit oltre ogni attese nel voto di settembre, senza ottenere comunque una quota di consensi utile alla formazione di una maggioranza parlamentare. Se Gantz non dovesse riuscire a formare un esecutivo, si rischierebbe di tornare al voto per la terza volta dallo scorso aprile.

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