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Il mercato auto contiene la frenata e a luglio perde l’11% in Italia

In negativo i principali brand, fanno eccezione i marchi tedeschi del lusso e Volvo, mentre Fiat contiene le perdite. Da gennaio volumi in calo del 40%

di Filomena Greco

2' di lettura

È ancora crisi nera per il mercato dell’auto in Italia, ma almeno il calo delle immatricolazioni ha iniziato a rallentare nel mese di luglio, in attesa degli effetti sul settore dei nuovi incentivi introdotti dal Dl Rilancio. Nel mese appena trascorso le autovetture immatricolate sono state 136.455, con un calo dell’11,01% rispetto a un anno fa. La situazione dall’inizio dell’anno resta pesante, con le immatricolazioni crollate da 1.236.520 a quota 720.620 per il periodo gennaio-luglio, con un calo del 41,72%.

Mancano all’appello, come fa notare il Centro Studi Promotor guidato da Gian Primo Quagliano, oltre mezzo milione di unità rispetto al 2019, con effetti pesanti per il settore, che ha perso nei primi sette mesi dell’anno circa 9,6 miliardi di fatturato, con un minor gettito per l’Erario pari a 2,1 miliardi.

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Se si considera la serie di cali delle immatricolazioni negli ultimi mesi in Italia – marzo -85,39%, aprile -97,55%, maggio -49,55%, giugno -23,13% – il risultato di luglio attutisce l’impatto e conferma, secondo Promotor, l’interesse degli italiani per l’automobile e la convinzione che in tempi di pandemia resti il mezzo di trasporto più sicuro contro il contagio.

In questo contesto tutte la case automobilistiche accusano il colpo e registrano risultati negativi anche nel mese di luglio, non senza qualche eccezione soprattutto per i brand tedeschi: Bmw, ad esempio, cresce nel mese del 38% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, come Mercedes che registra a luglio un + 11,7%. Anche il marchio Audi inverte la tendenza e tiene i volumi (+2,5%).

Fa eccezione rispetto al mercato anche Volvo, che guadagna un terzo dei volumi rispetto a luglio 2019. Segno più nel mese anche per Seat (Gruppo Volkswagen), +5,4, e Skoda, +6,3%. In casa Fca, tutti i brand fanno peggio del marcato tranne il marchio Fiat che registra un calo delle immatricolazioni del 3,4% nel mese sebbene da inizio anno la contrazione superi il 40%.

Le prospettive per gli ultimi mesi del 2020, secondo Gian Primo Quagliano, appaiono positive, merito degli incentivi introdotti dal Decreto Rilancio anche per l’acquisto di Euro 6 con alimentazioni tradizionali. Il clima di fiducia degli operatori è balzato da quota 27,7 di fine giugno a quota 40,5 a fine luglio.

Intanto il primo weekend di agosto si è chiuso con una corsa all’ecobonus in versione allargata: secondo i dati del ministero dello Sviluppo economico, sono stati utilizzati quasi 10 milioni dei 50 messi a disposizione con il decreto Rilancio.


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