Il matrimonio al tempo del coronavirus
Il Covid-19 mette a serio rischio la vita di coppie che si ritrovano costrette in una sorta di grande fratello familiare
di Giusy Rosamondo
3' di lettura
La testata Global Times racconta che in Cina arrivano dati allarmanti rispetto ad un record di richieste di scioglimento di matrimonio a Xi'an e nel distretto di Yanta, subito dopo la quarantena da Coronavirus. Purtroppo crescono anche i casi di violenza domestica.
Anche noi italiani siamo in Lockdown, quindi chiusi in casa, con le coppie che vivono una condizione singolare, se non unica: stanno insieme tutto il giorno, H24. Obbligate a vedersi.
Fino a ieri abbiamo vissuto in una società liquida, per dirla alla Bauman, in cui tutto scorreva troppo veloce e anche le relazioni amorose non avevano il tempo di essere vissute nella loro pienezza. Il tempo stringeva e dovevamo adempiere ai compiti multipli che ci eravamo imposti per far emergere tutte quelle parti di noi che amavamo coltivare e a cui non volevamo rinunciare. Volevamo tutto ed essere tutto, finendo per essere di tutto un po'.
Questo ci ha portato a un'era del pressappochismo, in cui ci si improvvisa perché il sapere è così diffuso da rendere tutti esperti. Quindi anche le relazioni amorose risentono della sovraesposizione individuale in cui ognuno deve esprimere il più possibile se stesso.
La rinuncia a qualcosa per amore dell'altro non è contemplata, se non per quei pochi, puri, che ancora sanno vivere quell'amore romantico e sincero. Per il resto sono coppie frastornate dalla quotidianità, che cercano di attenersi al fare comune.
Quindi immaginiamo la coppia tipo, chiusa in quattro mura e scevra da impegni e interessi coltivabili, non più con un tempo risicato, ma dilatato e inaspettato. Si ritrova in una sorta di Grande Fratello casereccio in cui il pubblico spesso sono i figli. Tollerare la diversità ed evitare il conflitto non è facile, richiede un improvviso adattamento: questione di sopravvivenza.
Il conflitto può nascere dalla sovraesposizione all'altro, dal clima di paura a cui siamo esposti, dalle possibili difficoltà economiche, dall'incertezza lavorativa e soprattutto dall'impossibilità di scappare, finendo per alimentare rabbia e frustrazione. Senza considerare quei casi di violenza domestica, già presenti prima del coronavirus, che tolgono ogni possibilità di fuga. Serve generosità in questo momento e le coppie che si tollerano a malapena, non ne sono avvezze.
Allora che fare per evitare inutili guerre interne e mantenere il clima casalingo sereno pur nell'eccezionalità di ciò che sta avvenendo?
Buona regola, che va bene per tutti i reclusi in casa: darsi una routine. Non siamo in vacanza e nemmeno in malattia (si spera), bisogna comunque mantenersi produttivi, quindi serve una sveglia e regole per la gestione del tempo, poiché il tanto tempo a disposizione può diventare caotico e mal gestito, generando vissuti di irritabilità e frustrazione.
Ma dobbiamo far attenzione ad organizzare anche lo spazio per condividerlo nel miglior modo possibile. Per non creare caos e abbassare lo stress, può servire definire spazi funzionali che delimitino il lavoro, l'intrattenimento e il relax notturno. La norma rimane anche se la casa è piccola. Inoltre può essere utile la regola della porta, che se chiusa, implicitamente segnala il “do not disturb”, se aperta segna il via libera.
Tutto all'insegna del rispetto dello spazio e del tempo dell'altro. Lo stare in coppia vuol dire creare un NOI condiviso, che non abolisca però le singole individualità. Dobbiamo cercare di ritagliare spazi personali, per evitare conflitti o un annullamento del proprio sé individuale.
Le coppie si devono riabituare a stare insieme e farlo con l'idea di conoscersi di nuovo. Può servire ritornare indietro nel tempo riguardando foto e video: osservarsi nell'evoluzione della storia di coppia e notarne i cambiamenti per tornare a conoscersi.
La pratica clinica, troppo spesso annovera coppie che si sono perse nel corso degli anni, dando per scontato che il partner sia lo stesso del principio. Ma è cambiato, come siamo cambiati noi, come è cambiato il contesto. E ora che ci si ritrova insieme, si potrebbe avere la sensazione di convivere con un estraneo. Ma nulla è perso, bisogna avere la mente aperta: curiosità e voglia di conoscersi per ritrovarsi, è il miglior consiglio che si può dare alle coppie al tempo del Coronavirus.
La componente sessuale fa parte della coppia e in quanto tale risente del contesto. Sicuramente il clima di guerra, le tante morti, l'isolamento, il calo produttivo e il restringimento di interessi, non aiuta la vita sessuale.
Un consiglio è certamente non rimanere in pigiama tutto il giorno e mantenere una cura personale adeguata: seppur con abiti comodi, aver cura di se stessi con la barba fatta, un filo di trucco e via dicendo…
E poi ritrovare un po' di romanticismo. Riscoprirlo sotto strati di ansie genitoriali, problemi lavorativi e diatribe familiari. Sicuramente c'è, bisogna solo cercarlo.
E se ci fossero amanti segreti in attesa? Il Covid-19, data l'impossibilità di vedersi, spegnerà le fiamme più deboli, facendo ritrovare l'intesa matrimoniale o farà ardere quelle più forti. Un test inevitabile di questi tempi.
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