ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMedio Oriente

Biden, mi aspetto che l’Iran colpisca Israele a breve. Fmi, board conferma Georgieva

Due fonti Usa hanno rivelato alla Cbs, notizie riprese anche dai media israeliani, che un attacco dall’Iran su Israele potrebbe includere più di 100 droni e decine di missili indirizzati a obiettivi militari all’interno del territorio dello stato ebraico. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato al telefono con l’omologo iraniano Hossein Amir-Ambdollahian, sullo sfondo delle rinnovate tensioni in Medio Oriente dopo l’attacco al consolato di Teheran a Damasco. Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano Herzi Halevi ha fatto sapere che «siamo fortemente preparati in attacco e difesa contro qualsiasi minaccia. Siamo in guerra e da circa 6 mesi siamo a un elevato livello di preparazione». Parigi e Berlino invitano a evitare viaggi in Iran, Israele, Libano e Palestina.

Gaza, camion di aiuti umanitari al valico di Kerem Shalom
  • La Germania invita i suoi cittadini a lasciare l’Iran

    La Germania ha invitato i suoi cittadini di lasciare l’Iran, affermando che c’è il rischio di un’improvvisa escalation delle tensioni esistenti tra Teheran e Israele e che i tedeschi potrebbero essere a rischio. “Nelle attuali tensioni, soprattutto tra Israele e Iran, c’è il rischio di un’improvvisa escalation”, ha scritto il Ministero degli Esteri in un nuovo alert. “Non si può escludere che le rotte di trasporto aereo, terrestre e marittimo possano essere colpite”, ha aggiunto.

  • L’Fmi conferma Georgieva per un secondo mandato

    Il board esecutivo del Fondo monetario internazionale ha confermato Kristalina Georgieva per un secondo mandato di cinque anni alla guida dell’istituto.

    AFP

  • Biden, mi aspetto che l’Iran colpisca Israele a breve

    Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di aspettarsi che l’Iran tenterà di colpire Israele a breve termine come ritorsione per un attacco in Siria, ma ha avvertito Teheran di non attaccare. “Non voglio entrare nel merito di informazioni sicure, ma mi aspetto che l’Iran tenti di colpire Israele nel breve termine, più prima che dopo”, come ritorsione per l’attacco in Siria, ha detto il presidente Usa. “Non attacchi Israele”, ha avvertito Biden. “Ci dedichiamo alla difesa di Israele. Sosterremo Israele, aiuteremo a difendere Israele e l’Iran non ci riuscirà”, ha detto Biden ai giornalisti.

    Il presidente Usa Joe Biden. (Mandel NGAN / AFP)

  • 007 Usa, Cina aumenta forniture a Russia per sforzo bellico

    La Cina ha aumentato le vendite alla Russia di macchine utensili, microelettronica e altre tecnologie che Mosca utilizza a sua volta per produrre missili, carri armati, aerei e altri armamenti da utilizzare nella guerra contro l’Ucraina. È quanto hanno fatto sapere due alti funzionari dell’amministrazione Biden, riferendo informazioni di intelligence secondo cui la Cina sta anche fornendo alla Russia immagini per la sua guerra contro l’Ucraina. Stando alla valutazione Usa, nel 2023 è giunto dalla Cina circa il 90% della microelettronica russa, che la Russia ha utilizzato per produrre missili, carri armati e aerei. E quasi il 70% dei circa 900 milioni di dollari di importazioni di macchine utensili della Russia nell’ultimo trimestre del 2023 proveniva dalla Cina. Secondo quanto riferito dalle fonti a condizione di mantenere l’anonimato, entità cinesi e russe hanno anche lavorato per produrre congiuntamente veicoli aerei senza pilota all’interno della Russia e le aziende cinesi stanno probabilmente fornendo alla Russia la nitrocellulosa necessaria per produrre armi propellenti. Pechino starebbe inoltre collaborando con la Russia per migliorare le sue capacità satellitari e spaziali da utilizzare in Ucraina, uno sviluppo che, sempre secondo i funzionari, a lungo termine potrebbe aumentare la minaccia che la Russia costituisce in Europa.

  • In un mese 95.000 persone sono fuggite dalla capitale di Haiti

    Dalla fine di febbraio la situazione della sicurezza nell’area di Port-Au-Prince, capitale di Haiti , è notevolmente peggiorata a causa dell’azione di molteplici bande armate e, in questa ennesima emergenza, ha reso noto oggi l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), quasi 95.000 persone sono fuggite negli ultimi 30 giorni verso le province haitiane. Il sistema di monitoraggi Dtm dell’organizzazione, riferisce un comunicato, è stato attivato dall’8 marzo al 9 aprile presso le principali stazioni degli autobus della capitale, mostrando alla fine del periodo di rilevamento che 94.821 persone hanno abbandonato l’area di Port au Prince.

    L’Oim avverte peraltro che “queste cifre vanno considerate ’per difetto’, perché non riflettono l’intero flusso, dato alcuni sfollati non passano necessariamente attraverso i punti di raccolta dati”. Comunque, la maggioranza di questi migranti interni (58%) ha utilizzato mezzi di trasporto diretti verso i dipartimenti del Grand Sud (Grand’Anse, Sud, Nippes e Sud-Est), regione che “ospita già più di 116.000 persone che, in grande maggioranza, sono fuggite dalla capitale negli ultimi mesi”. Va sottolineato, sottolinea il rapporto Oim, che “le province non dispongono di infrastrutture sufficienti e le comunità ospitanti non hanno risorse materiali e finanziarie per far fronte a questi massicci flussi di sfollati provenienti da Port au Prince”.

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  • In Germania approvata la legge sul cambio di genere

    Il parlamento tedesco ha approvato una legge che semplifica la procedura per i cittadini e i residenti che vogliono cambiare genere a livello amministrativo e giuridico. Sono state anche introdotte pesanti multe contro la divulgazione del nome registrato precedentemente o del genere di una persona senza il suo consenso. Lo segnalano diversi media ricordando che finora in Germania , cambiare il genere registrato all’anagrafe richiedeva un certificato medico e l’approvazione di un tribunale di famiglia. Da novembre i maggiorenni potranno cambiare il loro genere in maschile, femminile o “diverso”, una terza opzione di genere già esistente nella legislazione tedesca. È anche possibile richiedere che non vengano registrati dettagli relativi al proprio genere.

    “Mostriamo rispetto per le persone trans, intersessuali e non ’binarie’, senza togliere nulla agli altri”, ha dichiarato il cancelliere Olaf Scholz. È così che continuiamo a guidare la modernizzazione del nostro paese. Questo include il riconoscimento delle realtà della vita e il renderle possibili per legge”, ha aggiunto. La divulgazione intenzionale e dannosa del nome precedente o del genere legale di una persona potrebbe comportare una multa fino a 10.000 euro. Tuttavia, ci sono delle eccezioni - ad esempio, se è un requisito legale a causa di procedimenti giudiziari o indagini della polizia.

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  • Media, gli Usa spostano la portaerei Eisenhower verso Israele

    La portaerei Usa Dwight Eisenhower ha navigato a nord attraverso il Mar Rosso verso Israele in una dimostrazione di deterrenza da parte dell’amministrazione Biden. Lo riporta il Times of Israel. La portaerei sarebbe in grado di intercettare missili e droni lanciati dall’Iran.

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  • Oim, almeno 45 dispersi in un altro naufragio nel Mediterraneo

    “Siamo rattristati nell’apprendere dal personale dell’ Oim sul campo due giorni fa si sono verificati due naufragi nel Mediterraneo centrale, come confermato dai sopravvissuti che si trovano adesso a Lampedusa: in un caso le vittime sono state 24 (9 morti, 15 dispersi) e in un altro 45 (tutti dispersi)”. Lo scrive Un Migration su X aggiungendo che “entrambe le imbarcazioni erano partite dalla Tunisia”. Il tweet è ripreso dal portavoce dell’Oim, Flavio Di Giacomo che scrive: “poche ore prima del naufragio che due giorni fa ha provocato 9 morti e 15 dispersi era affondata un’altra barca di migranti e i dispersi sono 45. Entrambe le barche erano di ferro ed erano partite dalla Tunisia”.

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  • Migranti, sgominate 2 organizzazioni di trafficanti in Albania

    Sgominate due organizzazioni dedite al traffico di migranti provenienti dal Bangladesh con destinazione i Paesi dell’Unione europea, sfruttando l’ Albania come transito. Su ordine della Procura speciale contro la criminalità organizzata, oggi sono state arrestate 24 persone, di cui 11 imprenditori che operavano principalmente nel settore della manifattura. Tra loro anche un italiano, di 53 anni, residente a Valona. In manette sono finiti anche 4 ufficiali della Polizia di Frontiera, i quali agevolavano le procedure per il visto ed assistevano i migranti giunti con voli dagli Emirati Arabi, durante controlli all’aeroporto internazionale di Tirana.

    Le organizzazioni criminali, che secondo la Procura speciale sarebbero parte di una rete transnazionale, provvedevano a tutto, dalla logistica, alle richieste di lavoro per i migranti, ai visti, ai permessi di lavoro, all’accoglienza all’aeroporto sino al loro accompagnamento al confine con il Kosovo, da dove proseguivano il viaggio fino a raggiungere i paesi dell’Ue. Il costo pagato ai contrabbandieri era di 5 mila euro. Durante le perquisizioni nel corso dell’operazione per la cattura dei membri delle organizzazioni criminali, sono stati sequestrati, oltre ad armi e documentazione varia, a poco più di 1 milione di euro in contanti.

    L’ Albania è una delle tappe della cosiddetta “rotta balcanica” dei migranti, principalmente originari di paesi del Medio Oriente. Durante il 2023, secondo i dati di Frontex, nel territorio albanese sarebbero stati identificati, poco meno di 9 mila migranti illeciti, in calo rispetto al 2022.

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  • Lascia un’altra ministra norvegese; ha copiato la tesi

    Ingvild Kjerkol , fino a stamattina ministra norvegese della Salute, si è dimessa su richiesta del primo ministro e compagno di partito Jonas Gahr St›re, dopo che un comitato di valutazione ha stabilito che parti della tesi di laurea magistrale di Kjerkol sono frutto di plagio e come conseguenza alla ministra è stato revocato il titolo di studio. “Sono giunto alla conclusione che Ingvild debba dimettersi da ministra”, ha dichiarato il premier norvegese durante una conferenza stampa congiunta con Kjerkol. Quest’ultima è apparsa in conferenza stampa visibilmente commossa: “Ora mi è permesso di piangere” ha detto, facendo fatica a trattenere le lacrime e tra i click dei fotografi si è rivolta a loro con un mezzo sorriso “fate pure le foto”.

    Ha poi difeso la collega di studi, co-autrice della tesi in questione, puntando il dito contro il trattamento riservatole dalla stampa: “La mia collega è una persona comune. Non siete stati gentili con lei, vergognatevi un per questo”, ha detto ai cronisti. Kjerkol è la settima persona a doversi dimettere dal governo di Jonas Gahr St›re e la seconda ministra nell’arco di meno di tre mesi a doverlo fare per un caso di plagio della tesi di laurea. A gennaio per la stessa ragione si era dimessa Sandra Borch, ministra dell’Università e della Ricerca, dopo la segnalazione di uno studente di economia e commercio. Con la sua decisione, il premier St›re spera di ridare forza al suo partito, i socialdemocratici, che secondo i sondaggi stanno perdendo consensi, a un anno e mezzo dalle elezioni.

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  • Baltici, Russia usa veto Onu per nascondere traffico armi

    “L’uso del diritto di veto come mezzo per cercare di nascondere il trasferimento illegale di armi della Corea del Nord alla Russia non può essere tollerato. Chiediamo alle Nazioni Unite di condurre un’indagine approfondita su questo grave trasferimento illegale di armi, che viola le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite”. Lo ha dichiarato il rappresentante permanente della Lituania presso le Nazioni Unite, Rytis Paulauskas, intervenendo ieri, a nome degli Stati baltici, a una riunione dell’Assemblea generale dell’Onu e criticando il veto della Russia alle attività del gruppo di esperti che supervisiona il rispetto delle sanzioni alla Corea del Nord.

    Paulauskas ha ribadito che gli Stati baltici condannano fermamente la recente intensificazione degli attacchi militari russi contro le infrastrutture civili dell’Ucraina e la necessità di istituire un tribunale internazionale con speciale mandato per perseguire la Russia per il crimine di invasione. “L’accesso agli aiuti umanitari in Ucraina è ostacolato da continui bombardamenti e attacchi da parte della Russia”, ha puntualizzato il diplomatico invitando gli stati alleati ad aumentare il proprio impegno a favore del Paese.

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  • Israele, circa 40 razzi dal Libano verso il nord del Paese

    Sono stati circa 40 i razzi lanciati dal Libano verso il nord di Israele dove sono risuonate nelle ultime ore più volte le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che “alcuni sono stati intercettati mentre il resto è caduto in aree aperte. Non sono segnalate vittime”.

    REUTERS/Ayal Margolin

  • Usa hanno chiesto a Israele di consultarsi su azioni contro Iran

    L’amministrazione Biden ha chiesto a Israele nei giorni scorsi di avvisare e consultare gli Stati Uniti prima di qualsiasi ritorsione israeliana contro l’Iran. Lo riferisce Axios citando dirigenti americani. Il capo del Pentagono Lloyd Austin si sarebbe lamentato recentemente con ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant per il mancato preavviso sul raid a Damasco, nonostante potesse avere ripercussioni per le forze Usa nella regione.

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  • Hezbollah, lanciati decine di razzi nel nord di Israele

    Hezbollah dice di aver lanciato “decine” di razzi contro le postazioni israeliane nel nord. Secondo Haaretz, non ci sono feriti.

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  • Minaccia Iran a Usa, se ci attaccate colpiremo vostre truppe

    All’inizio di questa settimana l’ Iran ha inviato un messaggio all’amministrazione Biden attraverso diversi paesi arabi: se gli Stati Uniti verranno coinvolti nel duello tra Israele e Iran, le forze statunitensi nella regione verranno attaccate. Lo scrive Axios citando tre dirigenti americani sotto anonimato. “Il messaggio iraniano è che ’attaccheremo le forze che ci attaccano, quindi non fate gli stronzi con noi e noi non lo saremo con voi”, ha riferito una delle fonti. Uno dei dirigenti Usa ha detto ad Axios che non e’ chiaro dal messaggio ricevuto tramite diversi paesi arabi se Teheran stesse minacciando di attaccare le forze statunitensi nel caso aiutassero Israele a intercettare i missili iraniani o solo qualora partecipassero a una ritorsione israeliana.

    La valutazione generale della comunità dell’intelligence statunitense è che gli iraniani potrebbero attaccare le forze Usa solo se gli Stati Uniti si unissero a Israele in una controffensiva, secondo la stessa fonte. Ma, precisa Axios, Teheran sta inviando messaggi diversi attraverso altri canali di comunicazione, comprese le telefonate di ieri tra i ministri degli esteri di Regno Unito, Australia e Germania con la loro controparte iraniana. Due funzionari statunitensi hanno affermato che il messaggio iraniano contenuto in queste chiamate era più sfumato e hanno segnalato che gli iraniani mirano a una risposta limitata che non porterà a un’escalation regionale. Un altro dirigente Usa ha spiegato che Washington sta parlando direttamente con l’Iran attraverso il canale di comunicazione formale svizzero e che Teheran non ha palesato minacce attraverso questo canale.

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  • Usa manderanno rinforzi in Medio Oriente dopo minacce Iran

    Gli Usa invieranno rinforzi in Medio Oriente sullo sfondo delle minacce iraniane contro Israele : lo ha reso noto un dirigente americano. Stiamo spostando risorse aggiuntive nella regione per rafforzare gli sforzi di deterrenza regionale e aumentare la protezione delle forze armate statunitensi”, ha affermato un dirigente del Pentagono sotto anonimato.

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  • Wafa: «Attacco di coloni, un morto in Cisgiordania»

    Un palestinese è stato ucciso e 18 sono rimasti feriti in un attacco da parte di coloni israeliani nel villaggio di al-Mughayir, in Cisgiordania, che hanno dato fuoco a case e autobomibili. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. L’incursione dei coloni nel villaggio palestinese avviene mentre l’esercito cerca un ragazzo israeliano di 14 anni scomparso da una fattoria vicino all’avamposto di Malachei Shalom.

  • «Trump pensava che l’Ucraina dovesse far parte della Russia»

    In qualità di presidente, Donald Trump «mise in chiaro» che secondo lui l’Ucraina «deve far parte della Russia»: lo afferma la sua ex consigliera Fiona Hill in un nuovo libro sulla sicurezza nazionale americana minacciata da Russia e Cina. «Trump rese chiaro che pensava che l’Ucraina, e certamente la Crimea, dovessero far parte della Russia», ha riferito Hill (direttrice senior per gli affari europei e russi al Consiglio di sicurezza nazionale Usa tra il 2017 e il 2019) a David Sanger Hill, giornalista del New York Times e autore di “New Cold Wars: China’s Rise, Russia’s Invasion, and America’s Struggle to Defend the West”. Un libro che uscirà martedì negli Stati Uniti ma di cui il Guardian ha fornito alcune anticipazioni. «Non riusciva davvero a capacitarsi dell’idea che l’Ucraina fosse uno Stato indipendente», racconta Hill. Questo, scrive Sanger, significa che la visione di Trump sull’Ucraina era «sostanzialmente identica» a quella di Vladimir Putin, che nel febbraio del 2022 ordinò l’invasione del Paese confinante. Prima di scatenare la guerra, il leader del Cremlino aveva dichiarato che «l’Ucraina è una parte inalienabile della nostra storia, della nostra cultura e e del nostro spazio spirituale». Il mese scorso, in un discorso che celebrava i 10 anni dell’annessione della Crimea, Putin ha ribadito che parti dell’Ucraina occupata fanno parte della “Nuova Russia”.

  • Kuleba: ho parlato con Tajani di sistemi di difesa aerea

    «Ho parlato con Antonio Tajani e ho ringraziato l’Italia per il suo costante sostegno all’Ucraina. Abbiamo discusso dei passi concreti su come l’Italia, in quanto Paese che presiede il G7, può assumere un ruolo attivo nella ricerca di sistemi di difesa aerea e nel prendere decisioni coordinate sulla loro consegna all’Ucraina». Lo scrive su X il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

  • Esercito israeliano: «Siamo pronti in ogni momento ad ogni scenario»

    «Siamo fortemente preparati in attacco e difesa contro qualsiasi minaccia. Siamo in guerra e da circa sei mesi siamo a un elevato livello di preparazione». Lo ha ribadito il capo di stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi che ha compito una valutazione della situazione in atto. «L’Idf - ha aggiunto - continua a monitorare da vicino ciò che sta accadendo in Iran e nei vari ambiti, preparandosi costantemente ad affrontare le minacce esistenti e potenziali in coordinamento con l’esercito degli Stati Uniti. Le nostre forze sono preparate e pronte in ogni momento e di fronte a qualsiasi scenario».

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  • Dall’Olanda nuovi aiuti a Kiev per 1,4 miliardi. Zelensky: «Sostegno esemplare»

    Il governo olandese ha ratificato venerdì un accordo per fornire all’Ucraina un nuovo pacchetto di aiuti economici del valore di 1,4 miliardi di euro, la maggior parte dei quali sarà destinata all’acquisto di armi. “È una dimostrazione di sostegno esemplare”, ha commentato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Nel corso di un colloquio telefonico, il primo ministro Mark Rutte ha annunciato che i Paesi Bassi hanno stanziato un altro miliardo di Euro per gli aiuti militari all’Ucraina e 400 milioni di euro per la ricostruzione”, ha poi reso noto Zelensky, sottolineando sul suo account Telegram che questo ultimo pacchetto si aggiunge alle misure già concordate nel precedente accordo bilaterale sulla sicurezza e ringraziando Rutte e il popolo olandese per il sostegno. Durante il colloquio, ha ancora reso noto Zelensky, si è parlato anche del lavoro congiunto che stanno svolgendo con gli altri partner di Kiev per accelerare la fornitura di proiettili d’artiglieria, munizioni e sistemi di difesa aerea.

  • Cremlino, accordi di Istanbul base per nuova soluzione al conflitto

    Dopo aver bocciato l’idea della conferenza di pace in Svizzera, il Cremlino propone di riprendere l’intesa negoziata a Istanbul poco dopo lo scoppio della guerra e farne la base per una futura soluzione del conflitto in Ucraina. L’accordo negoziato in Turchia potrebbe servire da base per nuovi negoziati, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, citato dall’Interfax. “Nuovi territori sono ora iscritti nella nostra costituzione, cosa che non era due anni fa”. Alla fine del mese di marzo del 2022, a circa un mese dall’invasione russa dell’Ucraina, negoziatori dei due paesi si riunirono in Turchia e raggiunsero un accordo provvisorio per mettere fine alle ostilità. L’intesa non fu mai attuata.

    Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. REUTERS/Vladimir Pirogov/File Photo

  • Tajani sente il ministro iraniano, appello alla moderazione

    Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato al telefono con l’omologo iraniano Hossein Amir-Ambdollahian, sullo sfondo delle rinnovate tensioni in Medio Oriente dopo l’attacco al consolato di Teheran a Damasco. Nel colloquio, a quanto si apprende, Tajani ha rivolto un forte appello alla moderazione all’Iran, sottolineando che una rappresaglia contro Israele provocherebbe una contro reazione dello Stato ebraico. E questo potrebbe innescare un conflitto ancora più largo e pericoloso per tutti gli stati della regione. L’Italia chiede all’Iran di lavorare al contrario per ridurre la tensione e tornare al confronto politico.

    Il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il Forum di dialogo imprenditoriale Italia-Cina, presso Verona Fiere, Verona, 12 aprile 2024. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

  • Usa, su aiuti a Gaza Israele sta facendo ciò che aveva promesso

    Gli Stati Uniti negli ultimi giorni hanno visto Israele “fare quello che si era impegnato a fare”, riguardo all’apertura di “ulteriori valichi per l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza”. Lo ha detto il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, aggiungendo che comunque “bisogna far di più”. Negli ultimi giorni, ha detto il funzionario della Casa Bianca, sono entrati a Gaza oltre mille camion di aiuti.

  • Usa, minaccia dall’Iran contro Israele è reale

    “La minaccia dall’Iran contro Israele è ancora presente, reale e credibile. Gli Stati Uniti faranno di tutto per aiutare gli israeliani a difendersi”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti.

  • L’Olanda promette un altro miliardo a Kiev nel 2024

    “Quest’anno i Paesi Bassi stanzieranno un miliardo di euro in più per il sostegno militare all’Ucraina. Questo si aggiunge ai due miliardi di euro che erano già stati concordati”. Lo ha annunciato il premier uscente Mark Rutte su X. “È stato inoltre deciso che metteremo a disposizione tre miliardi di euro per il sostegno militare del prossimo anno”, ha aggiunto dopo i colloqui con il presidente ucraino Volodymr Zelensky.

  • Israele, «palestinesi uccisi erano miliziani di Hamas»

    L’esercito israeliano ha confermato l’uccisione di 2 palestinesi, entrambi di Hamas, a Tubas in Cisgiordania. Uno dei due - secondo il portavoce militare - era Mohammad Omar Daragameh, comandante dell’ala militare di Hamas nella zona. L’uomo - ha proseguito - “è stato ucciso durante uno scontro a fuoco con le truppe, dopo che aveva aperto il fuoco contro i soldati da un veicolo”.

  • «L’attacco dall’Iran su Israele con 100 droni e decine missili»

    Un attacco dall’Iran su Israele potrebbe includere più di 100 droni e decine di missili indirizzati a obiettivi militari all’interno del territorio dello stato ebraico. Lo hanno rivelato due fonti Usa alla Cbs, notizie riprese anche dai media israeliani. Al tempo stesso, le fonti non hanno escluso che Teheran possa scegliere un’operazione su scala ridotta in modo da evitare una escalation pericolosa.

  • Parlamento europeo, pronti a cooperare con autorità sulle ingerenze russe

    “Il Parlamento europeo prende atto della decisione delle autorità giudiziarie belghe di avviare un’indagine sulla rete di influenza russa. Non commentiamo le indagini in corso”. Lo comunicano i servizi di comunicazione dell’Eurocamera. “Come sempre, quando e se richiesto, il Parlamento europeo collabora pienamente con le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie per favorire il corso della giustizia e continuerà a farlo”, spiegano dall’Eurocamera.

  • Biden cancella altri 7,4 miliardi di debiti studenteschi

    Joe Biden ha annunciato la cancellazione di altri 7,4 miliardi di debiti per il college per altri 277 mila studenti. Una mossa mirata a conquistare il voto dei giovani e delle loro famiglie. Finora l’amministrazione Biden ha cancellato 153 miliardi di prestiti studenteschi per un totale di 4,3 milioni di persone.

  • Mosca convoca l’ambasciatore francese

    La Russia ha convocato l’ambasciatore francese per protestare contro recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri Stéphane Séjourné, ritenute “inaccettabili”. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Mosca. Il riferimento è alle parole pronunciate lunedì dal capo della diplomazia francese, secondo cui Parigi “non è più interessata” a discutere con Mosca. “L’ambasciatore francese è stato informato del carattere inaccettabile di tali dichiarazioni, che non hanno nulla a che fare con la realtà”, si legge in una nota del ministero russo.

  • Kiev, centinaia di località al buio dopo i raid russi

    In Ucraina 399 insediamenti sono rimasti senza elettricità stamane, in seguito all’ultima serie di raid russi. Lo ha reso noto la compagnia statale Ukrenergo, spiegando che blackout si sono verificati negli oblast di Dnipropetrovsk, Donetsk, Sumy, Kharkiv e Kherson. L’operatore ha chiesto di limitare l’uso degli apparecchi che consumano energia dalle 19 alle 21, per alleggerire un po’ la rete. Il governatore di Kherson Roman Mrochko, secondo quanto riporta Unian, ha denunciato che tutta la parte dell’oblast non occupata dai russi è senza elettricità e si registrano anche problemi per approvvigionamento idrico.

  • Wafa, «29 morti dopo raid Israele su una casa a Gaza City»

    L’agenzia palestinese Wafa ha riferito che “oltre 29 persone sono state uccise e altre decine in un raid aereo su una casa a Gaza”. Secondo la stessa fonte la casa è quella “della famiglia Al-Tatabibi, nella zona di Al-Sidra, nel quartiere di Al-Daraj nel centro di Gaza City”. La Wafa ha poi riportato di raid anche a Nusseirat.

  • Netanyahu condurrà riunione di sicurezza su minacce Iran

    Il premier israeliano Benyamin Netanyahu condurrà nel pomeriggio una “valutazione della sicurezza” nel mezzo dei preparativi per un attacco iraniano. Alla riunione sono stati invitati - secondo i media - sia il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz sia quello della difesa Yoav Gallant. Il portavoce dell’esercito Daniel Hagari ha confermato che l’Idf “è in alto allarme”.

  • Berlino, evitare viaggi in Iran, Israele, Palestina e Libano

    Il ministero degli Esteri tedesco ha chiesto ai cittadini di evitare i viaggi in Iran, Israele, Libano e Palestina. Lo ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri tedesco in conferenza stampa a Berlino. Nel sito del ministero si legge anche la richiesta ai cittadini tedeschi che si trovano in Iran di lasciare il Paese.

    Gaza, ancora aiuti paracadutati sulla Striscia
  • «Hamas non intende proseguire i negoziati»

    Hamas non intende proseguire i negoziati per l’accordo. Lo hanno riferito - riporta Ynet - funzionari di Hamas al quotidiano libanese Al-Akhbar considerato vicino ad Hezbollah. Secondo le fonti, “la leadership di Hamas ha informato i mediatori di non essere interessata ad ulteriori discussioni sull’accordo, finché non ci saranno progressi nelle sue richieste per la fine della guerra e il ritiro dell’esercito dalla Striscia di Gaza”

    M.O., Blinken: offensiva su Rafah non prima di colloqui Usa-Israele
  • Parigi, evitare viaggi in Iran, Israele Libano e Palestina

    I francesi “si astengano’’ dai viaggi in Iran, Israele, Libano e Territori palestinesi: è quanto afferma il ministero degli Esteri francese citato oggi dall’agenzia France Presse.

  • Belgio, «aperta indagine su reti di propaganda russa»

    “Il nostro procuratore federale ha avviato un’indagine” sulle reti di propaganda russa stroncate dai servizi di intelligence belgi e cechi “che si basa su un rapporto declassificato che i nostri servizi hanno reso noto l’altro ieri”. Lo ha annunciato il primo ministro belga Alexander De Croo in conferenza stampa. Lo stesso premier nei giorni scorsi aveva denunciato le interferenze russe che avrebbero coinvolto alcuni europarlamentari.

    Russia non parteciperà a conferenza sulla pace in Ucraina in Svizzera
  • Israele: protesta vicino Gaza per il rilascio degli ostaggi

    Centinaia di israeliani stanno marciando nei pressi del kibbutz Urim, nel sud a ridosso di Gaza, per chiedere il rilascio degli oltre 100 ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Lo slogan della manifestazione contro Hamas - anche in previsione dell’imminente Pasqua ebraica - sono le parole della Bibbia ’Lascia andare il mio popolo’. Ogni dimostrante - hanno riferito i media - ha in mano delle carte con i numeri che rappresentano i 189 giorni in cui gli ostaggi sono prigionieri, insieme alle foto dei rapiti. Alcuni dei manifestanti indossano sacchi di juta come gli schiavi ebrei in Egitto prima dell’Esodo.

    Gaza, camion di aiuti umanitari al valico di Kerem Shalom
  • Senatore Usa a Biden, vieti importazioni auto elettriche cinesi

    - Il presidente Joe Biden vieti le importazioni di auto elettriche di produzione cinese negli Stati Uniti. A chiederlo, scrive la Bbc online, è stato il presidente della Commissione bancaria del Senato. “I veicoli elettrici cinesi sono una minaccia esistenziale per l’industria automobilistica americana”, ha scritto il senatore democratico, Sherrod Brown. I suoi commenti sono i più decisi finora espressi da un legislatore statunitense sulla questione, mentre altri hanno chiesto forti dazi per tenere i veicoli elettrici cinesi fuori dal Paese. A febbraio, la Casa Bianca ha detto che gli Stati Uniti stavano aprendo un’indagine per verificare se le auto cinesi rappresentassero un rischio per la sicurezza nazionale. “Non possiamo permettere che la Cina porti i suoi imbrogli sostenuti dal governo nell’industria automobilistica americana”, ha detto il senatore Brown in un video su X. Brown, proveniente dallo Stato dell’Ohio, produttore di automobili, punta a conquistare il quarto mandato alle elezioni di novembre. La Casa Bianca al momento non ha commentato.

  • Kiev, ’frammenti drone russo colpiscono infrastrutture critiche’

    I frammenti di un drone russo di tipo Shahed abbattuto dalle forze ucraine hanno colpito infrastrutture critiche nel distretto di Kryvyi Rih, a sud. Lo scrive Serhiy Lysak, capo dell’Amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, in un post su Telegram, riferisce Ukrinform. “Nella notte, le unità del comando aereo orientale hanno distrutto quattro Shahed nel distretto di Kryvyi Rih. I rottami sono caduti sul territorio di una struttura infrastrutturale critica. Lì è scoppiato un incendio che i soccorritori hanno spento”, ha scritto. L’esercito russo, scrive il Kyiv Independent, ha attaccato il distretto di Nikopol con droni Fpv. Due Uav hanno colpito la comunità di Myrove danneggiando due case.

    Distrutta centrale elettrica vicino Kiev
  • Cina, ’Usa svolgano un ruolo costruttivo in Medio Oriente

    La Cina, condannando l’attacco di Israele all’ambasciata iraniana a Damasco, ha sollecitato gli Usa a svolgere un “ruolo costruttivo” in Medio Oriente. Lo ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi nella telefonata avuta con l’omologo americano Antony Blinken, secondo la portavoce del ministero di Pechino, Mao Ning. “La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione della questione del Medio Oriente e contribuirà a raffreddare la situazione. Gli Usa, in particolare, dovrebbero svolgere un ruolo costruttivo”, ha osservato Mao nel briefing quotidiano.

  • Pechino, legittime nostre azioni in mar Cinese meridionale

    Pechino ha duramente criticato Stati Uniti, Giappone e Filippine e ha difeso le sue azioni nel Mar Cinese Meridionale definendole “legittime” dopo che il presidente americano Joe Biden ha ospitato a Washington un vertice tra i tre Paesi. “La Cina si oppone fermamente ai Paesi interessati che manipolano la politica del blocco, e si oppone fermamente a qualsiasi comportamento che provochi o pianifichi l’opposizione e danneggi la sicurezza strategica e gli interessi di altri Paesi”, ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning.

  • Gallant, ’attacco diretto Iran avrà risposta appropriata’

    “Un attacco diretto dell’Iran comporterà una appropriata risposta da parte di Israele”. Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav, Gallant, in una conversazione telefonica - la seconda in pochi giorni - con il suo omologo Usa Lloyd Austin. I due - secondo una nota ufficiale - hanno discusso della “preparazione ad un attacco iraniano contro lo Stato di Israele, che potrebbe portare ad un’escalation nella regione”.

  • Washington Post: «Austin si è lamentato con Gallant per l’attacco in Siria»

    Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin si è lamentato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant del fatto che Washington non era stata informata prima di un attacco aereo del 1° aprile contro l’edificio del consolato iraniano a Damasco, ampiamente attribuito a Israele. Lo scrive il Washington Post, citando funzionari statunitensi secondo cui la denuncia di Austin era basata sul fatto che l’attacco aumentava i rischi per le forze americane nella regione. Israele è in massima allerta per le possibili ritorsioni dell’Iran per l’attacco che ha ucciso diversi comandanti del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, tra cui due generali. Il rapporto arriva dopo che Gallant ha detto alla sua controparte americana, ieri sera nel corso di una telefonata, che qualsiasi attacco iraniano diretto su Israele genererà una risposta israeliana proporzionata.

  • Usa: «preoccupati» dalle attività di Hezbollah in America Latina

    Il Dipartimento di Stato americano ha espresso “grande preoccupazione” per la crescente presenza di Hezbollah in America Latina e per la “mancanza di misure efficaci” per porre fine alle sue operazioni nella regione. La questione è stata sollevata nell’ultima seduta della sottocommissione per i Rapporti esteri del Senato, dove il repubblicano Marco Rubio, oltre a segnalare i crescenti casi di terrorismo nella zona, ha messo in guardia sui legami tra queste organizzazioni straniere e i gruppi criminali transnazionali che faciliterebbero la formazione di reti e la perpetrazione di successivi attacchi. Da parte sua, anche il vicesegretario aggiunto per l’America Latina e i Caraibi del Dipartimento di Stato, Mark Wells, ha convenuto che gli Usa sono “molto preoccupati per le operazioni di Hezbollah in tutta la regione”. L’incontro ha avuto luogo lo stesso giorno in cui la giustizia argentina ha confermato che l’attentato contro l’ambasciata israeliana a Buenos Aires - nel marzo 1992 - e l’esplosione di una bomba nella sede dell’Amia - nel luglio 1994 - vanno attribuiti all’Iran, che li avrebbe compiuti insieme ad Hezbollah.

  • Raid Idf in Cisgiordania: 2 palestinesi uccisi

    Ramallah, 12 apr. (Aki) - Due persone sono state uccise dalle forze israeliane a Tubas, in Cisgiordania. Lo rende noto la Mezzaluna Rossa Palestinese, precisando che l’Idf ha ucciso a colpi d’arma da fuoco un uomo nel campo di Far’a, e il secondo nella sua auto a Tubas. Ferite almeno altre tre persone nella città, di cui una gravemente. Anche un’ambulanza della Prcs, che rispondeva alle segnalazioni di vittime nel campo, è stata colpita dal fuoco israeliano, mentre un paramedico volontario all’interno del veicolo è stato picchiato e arrestato, scrive al Jazeera.

    Guerra Hamas-Israele, le immagini dell’11 aprile

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  • Ucraina: «Abbattuti 16 droni russi nella notte»

    Le unità di difesa aerea ucraine hanno distrutto 16 dei 17 droni di tipo Shahed lanciati dalla Russia durante la notte. Lo ha riferito l’Aeronautica Militare di Kiev. I droni russi sono stati lanciati da Capo Chauda, in Crimea e sono stati intercettati nelle oblast di Mykolaiv, Odessa, Kherson, Dnipropetrovsk, Vinnytsia e Khmelnytskyi. La Russia ha anche attaccato l’Ucraina con un missile guidato Kh-59, lanciato dall’oblast di Donetsk. Nessuna informazione è stata fornita dall’Aeronautica Militare sull’esito del lancio.

  • Kiev: «451.730 soldati russi morti da inizio guerra»

    La Russia ha perso 451.730 soldati in Ucraina dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine-. Questo numero include 840 vittime subite dalle forze russe nell’ultimo giorno. Secondo il rapporto , la Russia ha perso anche 7.146 carri armati, 13.698 veicoli corazzati da combattimento, 15.339 veicoli e serbatoi di carburante, 11.486 sistemi di artiglieria, 1.042 sistemi di razzi a lancio multiplo, 755 sistemi di difesa aerea, 347 aerei, 325 elicotteri, 9.161 droni, 26 imbarcazioni e un sottomarino.

  • Kiev: «280 attacchi russi su Zaporizhzia nelle ultime 24 ore»

    “Nelle ultime 24 ore, le truppe russe hanno effettuato 279 attacchi contro 8 insediamenti nella regione di Zaporizhzhia”. Lo ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Ivan Fedorov. “Una donna è rimasta ferita in seguito al bombardamento dell’artiglieria nemica nella città di Gulyaipole. Sono pervenute 17 segnalazioni di distruzione di edifici residenziali e infrastrutture”, ha aggiunto Fedorov.

  • Wsj: «Israele si prepara ad attacco “diretto” Iran nelle prossime 24-48 ore»

    Israele si sta preparando a un attacco diretto dall’Iran «probabilmente sul suolo israeliano», nelle prossime 24-48 ore: Lo ha detto al Wall Street Journal un funzionario statunitense citando rapporti dell’intelligence. Secondo la fonte, l’attacco avverrebbe nel sud oppure nel nord del Paese. Il rapporto del Wsj sottolinea inoltre che ai dipendenti del governo americano in Israele e alle loro famiglie è stato vietato viaggiare in aree al di fuori del centro di Israele, Gerusalemme e Beersheba, evitando il nord e il sud del Paese, fino a nuovo avviso. Il quotidiano americano cita anche una fonte vicina al regime iraniano, secondo cui Teheran non ha ancora preso alcuna decisione definitiva.

  • Israele, tensioni per possibile attacco dell’Iran

    Sul fronte del Medio Oriente, sale l’allarme per un attacco dell’Iran a Israele: Lufthansa ferma i voli su Teheran fino a domenica. Il capo del Comando centrale Usa a Tel Aviv. Si teme che la gran parte degli ostaggi a Gaza siano morti.

  • Ucraina, missili russi nella notte: distrutta centrale elettrica

    Ancora missili russi sul Paese: distrutta una centrale elettrica vicina alla capitale.

    Ucraina, almeno 4 vittime a Mykolaiv dopo i bombardamenti russi
  • Allarme Fbi: «Possibile attacco in Usa simile a quello del 22 marzo a Mosca»

    Un attentato in Usa simile a quello del 22 marzo rivendicato dall’Isis al Crocus City hall di Mosca, dove sono morte 144 persone: a mettere in guardia contro tale pericolo è stato il capo dell’Fbi Christopher Wray in una audizione al Congresso sul budget per il Bureau. Secondo fonti dei Servizi di Paesi della Nato, la Russia punta «a un crollo di Kiev» e a insediare in Ucraina «un governo fantasma» per poi trattare solo con Stati Uniti e Cina, tagliando fuori l’Europa e Zelensky.

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