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Ex Ilva: Urso, cinque multinazionali interessate

Verrà applicata la norma del golden power

Urso: "Approvata riforma per continuità e ripresa aziendale all'Ilva"

2' di lettura

«Per l’Ilva ci sono cinque multinazionali interessate». Lo ha affermato Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, nel corso dell’incontro con i lavoratori e i sindacati dell’Ilva di Genova. Il ministro ha spiegato che «qualunque investitore entrerà» verrà applicata la norma del golden power «la procedura per cui il governo può porre dei divieti - in alcuni casi - o prescrizioni per garantire il livello produttivo e gli investimenti».

«Sta per partire a breve una mappatura degli impianti» dell’Ilva «per capire gli interventi da fare», ha affermato Giancarlo Quaranta, uno dei commissari nominati dal governo per il salvataggio dell’Ilva, nel corso dell’incontro con i lavoratori e i sindacati dell’Ilva di Genova. Il commissario ha specificato che questa mappatura servirà per capire quali impianti «necessitano di una manutenzione ordinaria e quali invece di una straordinaria. In questo contesto è importante il coinvolgimento di tutti i lavoratori». Nel decreto Ex Ilva sono stati previsti 320 milioni che devono avere il via libera da Bruxelles: «queste risorse verranno usate al meglio per accelerare la fase del recupero degli impianti».

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Il nodo prestito ponte

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della cabina di regia sull’internazionalizzazione al ministero ha ricordato che «ieri a Bruxelles ho parlato con il commissario Breton per quanto riguarda le procedure che dobbiamo realizzare con la Commissione europea per far autorizzare il prestito ponte per l’ex Ilva, utilizzando le risorse indirizzate con il decreto legge che nei prossimi giorni sarà convertito dal parlamento».

«Per l’autorizzazione europea al prestito ponte - ha proseguito Urso - dobbiamo necessariamente definire (lo devono fare i nuovi commissari) un piano industriale che dimostri che il prestito possa essere restituito in un tempo congruo. Ed è quello su cui i commissari stanno lavorando in questi giorni, su nostra indicazione».

Martedì udienza sull’insolvenza delle altre quattro società

È fissata per martedì prossimo, 12 marzo, davanti al Tribunale fallimentare di Milano l’udienza per discutere e poi decidere sulla richiesta della dichiarazione di stato di insolvenza delle altre quattro società del gruppo Acciaierie d’Italia, ossia AdI Tubiforma, AdI Energia, AdI Servizi Marittimi e AdI Socova, per le quali il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha già sottoscritto il decreto di estensione della procedura di amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia. Il 29 febbraio scorso, Il Tribunale fallimentare, presieduto da Laura De Simone, ha dichiarato lo stato di insolvenza per Acciaierie d’Italia spa. Passaggio che ha consentito di fatto di avviare l’amministrazione straordinaria. Ora, con la dichiarazione di insolvenza anche per le altre quattro società, su cui dovranno esprimersi i giudici, potrà partire di fatto l’amministrazione straordinaria di gruppo. La dichiarazione di insolvenza, tra l’altro, potrebbe far scattare un’inchiesta a Milano con l’ipotesi di bancarotta sulla gestione e i conti dell’ex Ilva. Al momento il fascicolo aperto è senza ipotesi di reato né indagati e all’aggiunto Laura Pedio e al pm Pasquale Addesso nelle prossime settimane potrebbe essere consegnata una relazione dei commissari sulla base della quale iniziare a condurre i primi accertamenti.

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