Coronavirus, il baseball vuole ripartire da Codogno
In caso di ok governativo, via alla nuova stagione il 14 giugno nella città-simbolo dell’emergenza
Mentre il calcio si affanna a trovare una via per provare a riallacciare i fili dei suoi campionati interrotti a inizio marzo, nello sport italiano c’è invece chi ha appena ufficializzato il calendario dei propri tornei 2020, ancora da cominciare. E’ il baseball, disciplina estiva per eccellenza, che in caso di via libera sanitaria e governativa partirà domenica 14 giugno, dalla Serie A alle categorie minori.
Con un’apertura altamente simbolica, visto che la prima partita in programma sarebbe disputata proprio a Codogno, là dove l’emergenza nazionale del coronavirus è ufficialmente nata. I Jaguars, squadra campione d'Italia nel 1976 e oggi in Serie B, debutterebbero in casa nella sfida contro il Piacenza, un derby al confine fra Lombardia ed Emilia Romagna. «Sarà una giornata importante per noi, la città ama il baseball e vuole rilanciarsi: ci hanno dipinti come gli untori d’Italia e dobbiamo cancellare questa immagine», dice Giangiacomo Sello, presidente del Codogno. I Jaguars (un centinaio di atleti dalla prima squadra al mini-baseball) hanno pianto un allenatore del settore giovanile, sono in apprensione per un ex tecnico in ospedale, e ora sognano un evento speciale per l'«opening day». «Ho promesso al Codogno che alla prima partita sarò là, nella città che rappresenta per l'Italia il punto in cui tutto si è interrotto, e da cui si deve ripartire - dice il presidente della Federazione italiana baseball, Andrea Marcon -. Abbiamo fissato una data per partire, il 14 giugno, così finiremmo a settembre. Ma potrebbe slittare tutto di un mese, aspettiamo i decreti del governo. Il coronavirus ha portato via alcune persone al nostro sport, i campionati saranno dedicati a loro».
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