Omicidio di Civitanova, in centinaia al corteo: "Giustizia per Alika"

Rappresentanti della comunità nigeriana da tutta Italia per l'ambulante ucciso venerdì scorso a mani nude da Filippo Ferlazzo

Civitanova, 6 agosto 2022 - "Giustizia per Alika. Chiediamo allo stato italiani che non lasci sola la sua famiglia. Ci sono una donna e un bambino, qui". È l'appello della comunità nigeriana e dei fratelli di Alika in prima fila (video), arrivati uno dalla Spagna e l'altro da Arezzo per dare l'ultimo saluto al 39enne nigeriano picchiato con una stampella e poi finito a mani nude in corso Umberto a Civitanova, venerdì della scorsa settimana, da Filippo Ferlazzo, 32enne di Salerno. Poco dopo le 14, sotto un sole cocente, è partito il corteo (video) che ha riunito la comunità nigeriana a Civitanova, con 500 persone arrivate da tutta Italia per chiedere giustizia.

La manifestazione della comunità nigeriana riunita a Civitanova da tutta Italia per Alika
La manifestazione della comunità nigeriana riunita a Civitanova da tutta Italia per Alika

Alika era un venditore ambulante e un padre di famiglia: lascia la moglie Charity e un bimbo di otto anni. In prima fila la moglie Charity e due dei sei fratelli della vittima. "Per motivi di opportunità, il piccolo Emmanuel è rimasto a casa", ha precisato il legale della famiglia, l'avvocato Francesco Mantella. Restano al momento in Nigeria, in attesa del visto di ingresso in Italia, altri quattro fratelli. Di conseguenza, i funerali di Alika potrebbero svolgersi alla fine della prossima settimana.

'Tutti abbiamo diritto di essere vivi'

Il corteo è partito dallo stadio, presenti i sindaci di Civitanova Ciarrapica e di San Severino. "Un corteo in ricordo di Alika e per dare un segnale di fratellanza, umanità, distensione", dice l'avvocato della famiglia, Francesco Mantella. 'Tutti abbiamo diritto di essere vivi' è il titolo della manifestazione, riportato (in inglese, ndr) anche sulle t-shirt bianche degli organizzatori sulle quali è ritratta l'immagine del 39enne nigeriano. L'obiettivo del corteo è di dare un segno contro l'indifferenza e di sostenere la famiglia di Alika. 

Appello dei fratelli di Alika all'obitorio: "Lo stato italiano non lasci sola la famiglia"
Appello dei fratelli di Alika all'obitorio: "Lo stato italiano non lasci sola la famiglia"

"Mai pensato a gesto razzista"

"Famiglia e comunità non hanno mai inteso il gesto come razzista, ma di violenza che come tale va condannato a prescindere da chi lo subisce o da chi lo attua". Così l'avvocato Mantella, legale della famiglia che oggi ha accompagnato la moglie di Alika, al corteo di solidarietà. C'è, ha detto il legale, "grande vicinanza della comunità nigeriana per il dramma della famiglia, ma la manifestazione deve essere il segnale che l'intera comunità marchigiana e italiana si vuole stringere attorno al dolore della famiglia di Alika e vuole manifestare, dimostrare il 'no' forte a violenza e alla discriminazione". La "manifestazione - sottolinea Mantella - è per dimostrare che un gesto come questo deve far interrogare la comunità, deve essere condannato e deve dare un segnale per ristabilire un senso di solidarietà, di fratellanza e di umanità tra tutte le persone".