È morto Christo

Aveva 84 anni ed era uno dei più importanti e popolari artisti del mondo, famoso per le sue grandi opere sul paesaggio

Christo sul lago d'Iseo (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Christo sul lago d'Iseo (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Christo, uno dei più importanti artisti contemporanei, è morto domenica a New York: aveva 84 anni. Lo ha annunciato il suo account ufficiale su Facebook domenica sera.

Christo era di nazionalità americana ma era nato in Bulgaria: in Italia era stato molto celebrato ancora nel 2016, dopo l’apertura di “The Floating Piers“, la sua piattaforma galleggiante sul lago d’Iseo, ennesima opera paesaggistica di una serie con cui aveva letteralmente cambiato il mondo. Christo era però anche il nome di un lungo progetto artistico, che era iniziato alcuni decenni prima con la moglie Jeanne-Claude e aveva avuto fama e ammirazione mondiali. Christo e Jeanne-Claude erano una coppia di artisti nati lo stesso giorno, il 13 giugno 1935. Lei era morta nel 2009, ma il loro progetto artistico era stato proseguito da Christo.

Jeanne-Claude Denat de Guillebon era invece di origine marocchina: lei e Christo si erano conosciuti a Parigi nel 1958, si erano sposati e sei anni dopo avevano deciso di trasferirsi a New York. A partire dagli anni Sessanta erano diventati tra i principali esponenti della “land art“, una forma d’arte basata sull’intervento dell’artista sul territorio naturale, in particolare in grandi spazi come deserti, praterie o laghi. Dagli anni Sessanta in poi Christo e Jeanne-Claude avevano realizzato stranissime e molto appariscenti installazioni in giro per il mondo: sono state tutte temporanee – costruite e poi smontate – ma ne restano foto e video.

Christo era nato a Gabrovo, in Bulgaria, figlio di un imprenditore e di una segretaria dell’Accademia di Belle Arti di Sofia, la scuola dove Christo aveva studiato dal 1953. Tre anni dopo si era spostato a Praga, in Repubblica Ceca, e da lì era riuscito ad andare in Austria, scappando così dai paesi del blocco comunista. Aveva passato alcuni mesi a Vienna e poi era andato a Ginevra e Parigi, dove iniziò a guadagnare un po’ di soldi vendendo ritratti e dipinti astratti. Si fece però notare soprattutto per i suoi primi piccoli “impacchettamenti” di oggetti o modelli viventi, e insieme agli artisti francesi Arman e Yves Klein divenne uno dei principali esponenti del Nouveau Réalisme, un movimento artistico interessato a «materiali desunti dalla realtà, anche quella più banale». Presto divennero l’attività che lo avrebbe reso celebre, con un impatto che gli diede una straordinaria popolarità anche fuori dal mondo degli appassionati e curiosi d’arte.