De Laurentiis chiede scusa ai tifosi:
«E Mertens ama Napoli e il Napoli»

De Laurentiis chiede scusa ai tifosi: «E Mertens ama Napoli e il Napoli»
Mercoledì 27 Aprile 2022, 12:57 - Ultimo agg. 18:52
3 Minuti di Lettura

«Chiedo scusa a tutti i tifosi del Napoli per la bruttissima sconfitta di Empoli». Con queste parole Aurelio De Laurentiis ha voluto parlare ai tifosi, pochi giorni dopo il clamoroso ko subito dagli azzurri in Toscana domenica. Il patron ha parlato a Radio Kiss Kiss per fare il punto della situazione anche sul rinnovo di Dries Mertens, ieri incontrato nel pomeriggio prima della cena di squadra: «Ieri sono stato a casa sua, ci siamo dati appuntamento al termine della stagione, ma lui ama Napoli e il Napoli» le parole riportate dalla radio ufficiale azzurra. 

«Uno che viene da fuori come Dries e vive a Posillipo guardando Capri e il Vesuvio perché dovrebbe andar via? Dove se ne va? Ha chiamato suo figlio Ciro, più di questo che volete? Gli ho chiesto cosa vuole fare nel futuro, la palla in mano ora ce l’ha lui ed è giusto così. Ne vuole parlare ora, tra una settimana, a fine campionato? Decida lui, gli ho detto di farmi sapere. Con il sorriso che lo contraddistingue mi ha detto ‘Presidè, ce vedimme…’».

«Ho scelto di venire a Castel Volturno dopo otto mesi di silenzio, ma con Spalletti ci sentivamo ogni giorno. Ieri ho voluto fare un’ora di conversazione e verifica con Spalletti, lo staff tecnico e quello medico. Finiti i ritiri estivi eravamo la Ferrari più veloce del mondo, poi non è possibile avere tutte queste sconfitte al Maradona.

Uno può pensare che Diego si sia arrabbiato per aver scomodato il suo nome».

E ancora: «Vogliono il ritiro? Ok. Poi rifletti e dici che il ritiro appartiene a un mondo arcaico. Che vuol dire ritiro? Incontriamoci: magari di fronte a un bel piatto e a un bicchiere di buon vino e ci chiariamo. Ed è quello che abbiamo fatto ieri sera. Io mi sono seduto con i calciatori e ci siamo scambiati opinioni. Domani faremo la stessa cosa». 

Il patron ha poi allargato gli orizzonti ai microfoni di Sky: «Ho voluto fare un discorso distensivo e di massima fiducia allo staff tecnico e medico. Ho detto loro che dobbiamo correre. Perché io vedo che le squadre che affrontiamo sembrano più preparate di noi e questo non lo posso più accettare. Da questa chiacchierata cordiale e rispettosa credo sia venuta fuori una mano tesa da parte di tutti: servono 4 punti in quattro giornate, anche se sarebbe meglio vincerle tutte. Ma a inizio anno abbiamo puntato il ritorno in Champions, nessuno ha parlato di Coppa Italia, Europa League o scudetto. Siamo fuori di 220 milioni di euro e un monte ingaggi altissimo. Spalletti ha tre anni di contratto, non ho mai pensato alla sua sostituzione».

Infine una chiosa su Insigne. «Mi dispiace che Insigne vada via. Ieri sera ci siamo sorrisi e l’ho trattato come un padre. Lui resterà sempre nella storia del Napoli. Il Sassuolo è una bottega cara, il Napoli deve ricominciare a trovare gioielli, come abbiamo fatto con Benitez. Koulibaly capitano? Koulibaly è Koulibaly. Kvaratskhelia vedremo come chiamarlo, potremmo chiamarlo Zizì, non è male. L’anno prossimo? Sarà un momento complicato, c’è anche la guerra e non sappiamo cosa accadrà. Sono preoccupato per tutte le partite volute da Uefa e Fifa, non pensano ai tifosi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA