La sindaca di Torino, Chiara Appendino, è stata condannata a sei mesi nell'ambito del processo Ream. Stessa condanna per l'assessore comunale al Bilancio, Sergio Ronaldo. Otto mesi, invece, per l'ex capo di Gabinetto Paolo Giordana.
Il processo si riferisce alla mancata posizione al primo bilancio dell'amministrazione di un debito di 5 milioni maturato dalla Città nei confronti della società Ream. I pm hanno chiesto per la sindaca un anno e due mesi. Falso ideologico in atto pubblico e abuso d'ufficio le accuse nei confronti della prima cittadina e del suo assessore. La sentenza è attesa nel pomeriggio.
Oggi, dietro mia richiesta di rito abbreviato, è stata pronunciata la sentenza sulla cosiddetta vicenda Ream.
Qui alcuni dettagli, che vi invito a leggerehttps://t.co/GcqOrWwt2G— Chiara Appendino (@c_appendino) September 21, 2020
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«Porterò a termine il mio mandato da sindaca. Come previsto dal codice etico mia autosospenderò dal Movimento 5 stelle», la reazione della sindaca. «Come è evidente anche dalle carte processuali, non ho tratto alcun vantaggio personale, anzi: l'accusa, nella sostanza, era di aver ingiustamente avvantaggiato il Comune».
Torino, sindaco Appendino rischia il processo per falso
Per Appendino non scattano i meccanismi previsti dalla legge Severino: la sindaca di Torino, infatti, è stata condannata solo per falso ideologico ed è stata assolta dal reato di abuso in atti di ufficio. È quanto sottolineano in ambienti della Difesa.
M5S LA DIFENDE
«Ci siamo confrontati come consiglieri e abbiamo deciso di continuare a sostenere Appendino fino alla fine del mandato». Così il gruppo M5s in Consiglio comunale dopo la sentenza del processo. «Siamo sempre stati convinti della buona fede dell'azione amministrativa di Appendino e lo siamo ancora - dicono i consiglieri - Politicamente intendiamo continuare a portare avanti i nostri progetti amministrativi da qui al 2021. Abbiamo tante cose da fare, dobbiamo stringerci tutti attorno alla giunta per sostenerne ancora di più l'azione del M5s».