Cultura e Spettacoli

Morto Grimaldi, il produttore di film "difficili" da Pasolini a Bertolucci e Fellini

C'era lui dietro alle pellicole-scandalo rifiutate da tutti. E non solo a quelle

Morto Grimaldi, il produttore di film "difficili" da Pasolini a Bertolucci e Fellini

Il cinema muore, non soltanto nelle sale chiuse ormai da troppo tempo, ma anche con la fine di persone fisiche di un'epoca non ripetibile. Si è spento per cause naturali a Miami, dove abitava, Alberto Grimaldi, audace produttore del Decameron di Pasolini e del bertolucciano Ultimo tango a Parigi, per difendere il quale egli affrontò estenuanti battaglie giudiziarie e una magistratura bigotta, lesta al rogo delle pellicole indecenti.

Uguale accanimento delle toghe, nel caso di Salò o le 100 giornate di Sodoma, uscito dopo la morte violenta di PPP, assassinato all'Idroscalo di Ostia dal suo amante. Quel film pasoliniano venne processato per oscenità e corruzione di minori, ma nessuno ha mai avuto nulla da eccepire sull'intitolazione d'una strada, a Roma, allo scrittore friulano.

Di origini napoletane, Grimaldi, che il 28 marzo avrebbe compiuto 95 anni, nel 1961 aveva fondato la Pea (Produzioni Europee Associate), con l'intento di finanziare film di autori quali Federico Fellini (Satyricon, Casanova e Ginger e Fred), Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli, Francesco Rosi, Gillo Pontecorvo, Billy Wilder, Claude Lelouch e Martin Scorsese (Gangs of New York e una nomination all'Oscar e un cast formato da Daniel Day-Lewis, Leonardo DiCaprio, Cameron Diaz e Liam Neeson). Votato a una dimensione internazionale, Grimaldi ha operato nel momento d'oro del nostro cinema, quando produttori del calibro di Carlo Ponti, Dino De Laurentiis, Goffredo Lombardo e Franco Cristaldi, s'impegnavano personalmente, con capitali propri, a diffondere, nel mondo, una certa idea di cinema italiano. Compresa la cognizione d'una libertà espressiva inaudita ai tempi di Ultimo tango a Parigi (1976), pellicola letteralmente bruciata per motivi censori (si ricorderà la cosiddetta scena del burro, con Marlon Brando a sodomizzare l'ignara Maria Schneider), quindi riabilitata nel 1987 e tornata brevemente in sala un paio d'anni fa. Grimaldi fu il primo a credere nel western all'italiana, essendo, tra l'altro, amico personale di Clint Eastwood, beniamino di Sergio Leone. Pur essendo centrale nelle produzioni più importanti, egli preferì sempre una certa discrezione, appresa negli studi legali da lui frequentati, prima di darsi anima e corpo al cinema. L'avvocato Grimaldi, noto per aver vinto alcune cause in nome della Columbia Pictures, divenne produttore per caso. Cominciando, nel 1962, con il western spagnolo L'ombra di Zorro e proseguendo con titoli celeberrimi: Per qualche dollaro in più, Il buono,il brutto e il cattivo, che incassò 25 milioni di dollari al box-office; Queimada, I racconti di Canterbury. Noto per i suoi film d'azione girati a basso budget in co-produzione con la Spagna e la Germania occidentale (ai tempi del Muro di Berlino), era rimasto in attività fino agli anni Ottanta.

Lavorando per quattro decadi tra l'Europa e l'America, nei Settanta di piombo si trasferì con la famiglia negli States, dopo il tentato rapimento dei suoi tre figli Massimo, Maurizio e Marcello.

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