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Il ministro che dona sangue e crediti

Salvini promette premi a studenti che offrono plasma: Avis e Miur lo vietano

Il ministro che dona sangue e crediti

Se persino le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni, come negare una volontà di bene a Matteo Salvini che all'Università Cattolica di Milano cerca di convincere gli studenti a donare il sangue con l'esca dei crediti formativi?

Eppure lo scambio tra sangue e voti in più sul libretto proposto dal vicepremier all'associazione «Donatorinati» della polizia, non è proprio il massimo della virtù pedagogica. Per non dire che rischia di creare fastidiose differenze tra chi può donare e chi no.

Lo scivolone del ministro dell'Interno sta proprio nella promessa dei crediti, quantificati in due, in cui ha coinvolto anche il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti. «Ai miei tempi per l'esame di Letteratura italiana avrei donato tre litri di sangue pur di avere qualche credito» ha poi condito il tutto con una battuta Salvini, ripensando ai suoi studi universitari di Storia alla Statale.

Viene meno da ridere a leggere il divieto assoluto sul protocollo d'intesa tra il Miur e l'Avis siglato nel giugno 2018, un anno fa: «In nessun caso i crediti formativi possono riferirsi alla mera attività di donazione». Le ragioni sono intuitive: evitare discriminazioni, non solo religiose, per esempio ai danni dei testimoni di Geova, ma anche di coloro che non avessero condizioni fisiche adeguate a diventare donatori. Non tutti possono esserlo: se per la gran parte dei giovani è una scelta generosa e semplice, chi non potesse per qualsiasi ragione donare non potrebbe nemmeno ricevere i crediti formativi. Meglio evitare.

In realtà l'accordo concede già i sospirati crediti a studenti e studentesse di ogni ordine e grado che si impegnino in attività di sensibilizzazione ed educazione alla donazione del sangue, come concorsi, lavori multimediali, giornate di informazione. Ma donare il sangue resta un'iniziativa libera, «non remunerata», «anonima».

Così, quella che poteva sembrare una genialata ha fatto sobbalzare molti operatori del settore. In ogni caso gli archivi sono pieni di foto del leghista con il braccio orgogliosamente teso a farsi prelevare il plasma.

E chissà che alla fine, da un incidente politico non venga fuori qualche nuovo donatore felice anche senza crediti.

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