Guerra in Ucraina

La Farnesina convoca l'ambasciatore russo Razov: ecco perché

Sergey Razov è stato convocato alla Farnesina in ragione delle ultime polemiche lanciate da Mosca contro Roma, secondo cui in Italia sarebbe in atto una campagna russofoba

La Farnesina convoca l'ambasciatore russo Razov: ecco perché

Mosca e Roma ai ferri corti. Dopo le accuse dei giorni scorsi da parte del ministero degli Esteri russo, secondo cui in Italia sarebbe in atto una precisa politica di russofobia sui media, adesso è arrivata la notizia della convocazione dell'ambasciatore della federazione russa a Roma, Sergey Razov, da parte della Farnesina.

“Il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi – si legge nella nota del ministero degli Esteri italiano – ha convocato questa mattina alla Farnesina, su istruzione del Ministro Luigi Di Maio, di concerto con Palazzo Chigi, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov”.

“L’Ambasciatore Sequi – prosegue la nota della Farnesina – ha respinto con fermezza le accuse di amoralità di alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei media italiani, espresse in recenti dichiarazioni dal Ministero degli Esteri russo. Il Segretario Generale della Farnesina ha inoltre rigettato le insinuazioni relative al presunto coinvolgimento di media del nostro Paese in una campagna anti-russa”.

Quando era nata la polemica

La diatriba sulla russofobia era nata nei giorni scorsi, quando sul profilo Facebook dell'ambasciata russa in Italia è stato riportato un lungo report del ministero degli Affari Esteri di Mosca. Nel testo si faceva riferimento proprio a una presunta mancanza di “amoralità” da parte dei media italiani, impegnati secondo le autorità diplomatiche russe a infondere un sentimento di russofobia tra i cittadini.

Come prova di queste affermazioni, l'ambasciata russa e il ministero degli Esteri russo hanno fatto riferimento a presunte discriminazioni attuate su vari campi in Italia contro cittadini russi. “Il lancio da parte della Federazione Russa di un’operazione militare speciale per denazificare e smilitarizzare l’Ucraina e proteggere la popolazione civile del Donbass – era uno dei passaggi più importanti del post inserito dall'ambasciata russa – ha avuto un impatto piuttosto forte sulla situazione dei cittadini russi e dei connazionali che vivono in Italia”.

I continui screzi diplomatici tra Italia e Russia dall'inizio della crisi

Già alcuni giorni prima dell'attacco di Mosca contro Kiev è apparso ben evidente come i rapporti tra Italia e Russia fossero destinati a peggiorare rapidamente. A febbraio, in risposta a una dichiarazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio sull'impossibilità per l'Italia di tenere incontri istituzionali con rappresentanti russi fino alla fine della crisi, il ministero degli Esteri russo ha lanciato una forte stoccata al titolare della Farnesina. “Di Maio – si leggeva in quella nota – dovrebbe capire che la diplomazia non è assaggiare piatti esotici alle cene di gala”.

Successivamente sono stati altri gli episodi in cui è apparso chiaro l'aumento della tensione tra Roma e Mosca. Il governo russo ha del resto spesso condannato le prese di posizione dell'Europa e dell'occidente, considerate troppo allineate a quelle degli Stati Uniti. Ma nei confronti dell'Italia gli interventi in tal senso sono stati più numerosi rispetto a quelli riservati ad altri governi della Nato.

Probabile che il Cremlino da Roma si aspettava una linea più autonoma, in ragione dei rapporti sempre molto cordiali e stretti sia a livello politico che, soprattutto, sotto il profilo commerciale.

In poche parole, agli occhi dei russi l'Italia ha quasi commesso un tradimento e la posizione di Roma è cartina di tornasole per la retorica russa sulla sensazione di accerchiamento di cui sarebbe vitta la federazione.

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