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Ritorna la pena di morte: la Corte Suprema approva la linea Trump

L’amministrazione Trump, lo scorso anno, aveva interrotto una moratoria della pena di morte federale che durava dal 2003, dalla presidenza Bush Jr

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La Corte suprema americana dà il via libera al ripristino della pena di morte a livello federale, appoggiando di fatto la linea dura varata lo scorso anno dall’amministrazione Trump in ambito giudiziario. Grazie all’avallo dei supremi magistrati, i nuovi protocolli per le esecuzioni capitali varati la scorsa estate dal ministro della Giustizia William Barr potranno trovare attuazione. Il governo americano, con l’iniziativa del ministro citato, aveva allora interrotto una moratoria della pena di morte a livello federale che durava dal 2003, ossia da quando l’allora presidente Bush Jr aveva congelato tale pratica.

Il via libera della Corte suprema alla ripresa delle esecuzioni è consistito nel fatto che, ieri, i magistrati in questione hanno confermato una sentenza, emessa ad aprile dalla Corte d’appello federale del Distretto di Columbia, che si era espressa a favore del ripristino delle prime.

Nei giorni scorsi, membri liberal del massimo organo giudiziario Usa, ossia Ruth Bader Ginsburg e Sonia Sotomayor, avevano lasciato intendere che avrebbero esaminato in maniera pacata e approfondita il ricorso sulla pena di morte federale, ma, alla fine, sembra sia nettamente prevalso l’orientamento rigorista dei giudici conservatori.

Non opponendosi alle nuove disposizioni del ministro Barr sulle esecuzioni, la Corte ha di fatto legittimato l’eliminazione fisica dei condannati a morte presenti nelle carceri federali. Attualmente, i carcerati rinchiusi nei bracci della morte governativi sarebbero 62.

I protocolli del ministro di Trump, adottati lo scorso anno in materia di esecuzioni, dispongono l’utilizzo, per quanto riguarda le iniezioni letali, dell’inoculazione ai condannati di un unico barbiturico mortale, il pentobarbital , al posto della miscela di sostanze tossiche impiegata finora dai boia.

Con il nulla osta della Corte suprema, i primi detenuti federali a cui verrà applicato il nuovo protocollo saranno i quattro che avevano promosso la causa legale su cui si è pronunciato ieri, sfavorevolmente per i ricorrenti, il massimo tribunale Usa.

I promotori del ricorso contro il ripristino, dopo 17 anni di moratoria, delle esecuzioni federali sono tutti e quattro condannati per avere ucciso dei bambini e, per effetto del verdetto della Corte, saranno giustiziati a partire dal 13 luglio, uno dopo l’altro, nel carcere governativo di Haute, in Indiana.

Secondo l’ong umanitaria statunitense Death Penalty Information Center, il via libera dei supremi magistrati alla riattivazione, promossa dall’amministrazione Trump, della pena di morte giunge in un periodo contrassegnato da sempre più entità federate e nazioni del mondo che mandano in pensione definitivamente i boia.

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