Coronavirus

Coronavirus, pronto l'aereo per riportare a casa gli italiani

Il volo di rientro per rimpatriare i 60 italiani bloccati a Wuhan dovrebbe partire domani. A bordo del velivolo ci sarà un equipe medica specalizzata

Coronavirus, pronto l'aereo per riportare a casa gli italiani

La Farnesina è al lavoro per riportare a casa i cittadini italiani bloccati a Wuhan, la città cinese epicentro del contagio del nuovo coronavirus. Sono una cinquantina, come ha confermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, e saranno tutti rimpatriati con un volo che partirà domani dall'aeroporto locale, dopo aver ottenuto le autorizzazioni da parte delle autorità cinesi.

Nel corso della sua audizione di fronte alla commissione Affari sociali della Camera sulle iniziative adottate per prevenire e limitare la diffusione del 2019-n-Cov, Speranza ha spiegato che sono in corso manovre per coordinare il rientro degli italiani intrappolati nel capoluogo dello Hubei. “Siamo in relazione con l'ambasciata cinese che è in Italia – ha specificato il ministro - Nelle prossime ore avrò un contatto diretto con il vertice e proveremo a coordinare delle azioni con la comunità cinese nel nostro Paese".

Per quanto riguarda la prevenzione, l'Italia userà “tutti gli strumenti possibili”. Come se non bastasse, ha proseguito Speranza, il livello di cautela del nostro Paese “è stato oggettivamente più alto” rispetto ad altre nazioni: “Penso che ci siamo posti un passo avanti con un approccio di grande rigore". In ogni caso “è evidente che non dobbiamo in nessun modo spargere allarmismo anche se siamo di fronte a una vicenda che va affrontata con massima serietà".

Il rimpatrio degli italiani bloccati a Wuhan

Tornando sugli italiani presenti in Cina, è stata esclusa l'idea di un loro trasferimento via terra perché un'operazione del genere implicherebbe “quarantene piuttosto complesse”. Già nelle scorse ore il capo dell'Unità di crisi, Stegano Verrecchia, aveva detto a Unomattina che la Farnesina stava valutando “insieme anche con altri soggetti tra cui l’istituto Spallanzani, il ministero della Sanità e il Centro interforze l’idea di un trasferimento aereo”. Ed è questa la soluzione che ha alla fine ha preso forma.

Il volo di rientro dovrebbe svolgersi domani. A bordo del velivolo ci sarà un equipe medica specializzata, assieme ad altri infermieri e addetti vari. L'intera operazione verrà svolta dall'Unità di crisi della Farnesina, seppur in coordinamento con altri soggetti. Al rientro in Italia, il volo sarà sottoposto al protocollo definito dal ministero della Salute.

In ogni caso, Speranza ha aggiunto che “Questa partita è coordinata dalla Farnesina e dall’Unità di crisi. Noi come ministero della Salute siamo stati coinvolti sin dall’inizio ed entreremo in funzione come Servizio sanitario nazionale nel momento in cui questi italiani torneranno in Italia per seguire i protocolli previsti in questi casi a livello internazionale”.

Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervistato da Radio Radio, ha fornito ulteriori dettagli: “Stiamo lavorando per essere pronti al rimpatrio entro 48/72 ore. Saranno una cinquantina gli italiani che torneranno in Italia. L'ipotesi di lavoro è quella di un atterraggio a due giorni da oggi di un aereo civile sotto l'egida militare.

Stiamo valutando dove far proseguire la quarantena che certamente ci sarà limitata ad un quindicina di giorni, che è il periodo d'incubazione del virus”.

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