Cronache

"Sì all'estradizione di Casimirri" L'ex Br latitante in Nicaragua

Il Parlamento Europeo ha approvato la mozione contro l'ex terrorista, condannato a sei ergastoli per il sequestro Moro

"Sì all'estradizione di Casimirri" L'ex Br latitante in Nicaragua

La battaglia di Matteo Salvini contro i latitanti italiani rifugiati all'estero segna una nuova - importante - vittoria. Il Parlamento Ue ha infatti approvato una mozione per "l'immediata estradizione in Italia di Alessio Casimirri", il brigatista condannati in via definitiva a sei ergastoli per il sequestro di Aldo Moro, uno degli episodi cruciali degli Anni di Piombo e dell'intera storia repubblicana.

Il terrorista oggi vive a Managua protetto dal governo nicaraguense. Il 16 marzo 1978 fu tra gli uomini che sequestarono a Roma l'ex presidente Dc, presidente del Consiglio italiano e del Consiglio europeo e uccisero gli agenti della scorta. È l'ultimo latitante di via Fani: nel 1989 è stato condannato in contumacia. Già nel servizio d'ordine di Autonomia Operaia, gestiva un'armeria a Roma insieme alla moglie e presto assunse un ruolo di rilievo nella colonna romana del 'partito armato' col nome di battaglia di "Camillo". In un primo periodo si era rifugiato a Cuba, per poi approdare nel Nicaragua sandinista, che lo ha protetto, concedendogli la cittadinanza nicaraguense. Lì ha sposato una donna locale ed è titolare di diversi ristoranti (tra cui "Magica Roma"). Finora i tentativi della magistratura italiana di ottenerne l'estradizione si sono scontrati con il rifiuto delle autorità di Managua di consegnare l'ex brigatista.

Oggi il Parlamento Ue ha approvato con sostegno bipartisan un emendamento a una risoluzione sulla situazione in Nicaragua presentato dall'eurodeputato leghista Mario Borghezio.

"La richiesta di assicurare alla giustizia il brigatista latitante Alessio Casimirri è sacrosanta", aveva detto ieri il dem David Sassoli, "Mi auguro che tutto il Parlamento europeo voti la richiesta di estradizione e che il governo italiano intraprenda tutte le misure necessarie per fare giustizia".

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