Cronache

Razzismo, denunciato l’ex gestore della "spiaggia fascista" di Punta Canna

A Ferragosto, l’uomo avrebbe cacciato da una spiaggia una donna nata in Italia da genitori africani. Scarpa è l’ex gestore della “spiaggia fascista” di Sottomarina

Razzismo, denunciato l’ex gestore della "spiaggia fascista" di Punta Canna

Gianni Scarpa, l'ex gestore di quella che fu ribattezzata la "spiaggia fascista" di Playa Punta Canna a Sottomarina, frazione di Chioggia, è finito di nuovo nell’occhio del ciclone.

I carabinieri, infatti, lo hanno denunciato alla Procura per violenza privata aggravata da finalità di discriminazione razziale, ingiuria e apologia del fascismo.

Secondo le accuse, a Ferragosto l’uomo avrebbe fatto uscire una bagnante di Padova, nata in Italia da genitori originari dell'Africa occidentale, da uno stabilimento balneare nel quale si trovava con una amica attuando comportamenti discriminatori, accompagnati da musiche e frasi diffuse da casse e megafoni. La donna, una volta lasciata la spiaggia, ha chiesto l'intervento dei militari denunciando quanto le era capitato.

Scarpa era divenuto famoso nell’estate di due anni fa per dei cartelli apposti nel lido di Playa Punta Canna a Sottomarina che richiamavano al Fascismo e gli slogan che venivano lanciati da altoparlanti.

L’allora gestore di Playa Punta Canna si era immediatamente difeso: “Dicono che inneggio al regime e sono fascista? Io non sono fascista, io sono amante della pulizia, dell'ordine e della disciplina. Essere etichettato come fascista per questo mi sembra esagerato. I miei clienti mi sostengono. Per terra non c'è nemmeno una cicca. Nessuno si lamenta. La mia è una spiaggia bellissima, pulitissima e ordinata. E poi a casa mia sono liberissimo di esprimere le mie idee”.

Scarpa era stato difeso dai clienti dello stabilimento. “Qui si sta bene, c'è ordine, tutto è pulito”, dissero i bagnanti sbalorditi dalle polemiche scoppiate in merito ai cartelli presenti nel lido.

L’allora gestore venne prosciolto perchè le sue azioni furono ricondotte alla liberta di pensiero garantita dalla Costituzione.

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