Coronavirus

"Tamponi gratis per chi lavora". Scoppia la bufera su Landini

Contrario Abrignani del Cts che non vuole offrire la chance di un tampone gratuito a un evasore vaccinale

"Tamponi gratis per chi lavora". Scoppia la bufera su Landini

L’obbligo di Green pass sul posto di lavoro sta creando delle vere e proprie fazioni e scontri di opinioni come quello avvenuto tra Maurizio Landini e Sergio Abrignani. Da una parte infatti troviamo Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che nel corso di “Mezz'ora in più” in onda su Rai3 ha chiesto la possibilità di avere tamponi gratuiti per i lavoratori. "I tamponi non possono essere pagati dai lavoratori. Lavorare è un diritto. Considero sbagliato in questa fase introdurre il concetto che per lavorare uno debba pagare. Ma non siamo contrari a vaccini" ha affermato Landini. Il segretario della Cgil ha anche spiegato: “Per noi il provvedimento più intelligente sarebbe una fase transitoria per fare in modo che il tampone non sia pagato dal lavoratore. Sono spese che le imprese possono scaricare".

Abrignani: "Rischio condono per evasore vaccinale"

Dall’altra parte invece Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato tecnico scientifico, che nella stessa trasmissione ha ricordato che “il Green pass era il modo per avere le persone in sicurezza sul posto di lavoro. Chi va al lavoro non vaccinato mette a rischio gli altri lavoratori. Offrire la chance di fare un tampone gratuito a un evasore vaccinale è come dare un condono a un evasore fiscale. Non vogliamo regalarlo a chi ha certezze paranoidi. Gli esitanti che hanno dubbi vanno convinti in un tempo relativamente stretto. Poi ci sono persone con certezze paranoidi, no vax con cui è impossibile discutere. L’obbligo vaccinale però ha bisogno di alcuni passaggi e di un certo tempo. La variante Delta infetta il triplo del ceppo di Wuhan, sarà un problema”.

Due idee quindi diametralmente opposte. Il timore di Landini è che, conseguentemente alla decisione presa dal governo di scegliere la strada del Green pass, che non obbliga quindi al vaccino, vengano messi sullo stesso piano due strumenti che possano creare divisioni. La proposta della Cgil per evitare che il costo del tampone per i non vaccinati gravi sui lavoratori, è quella di introdurre "il credito d'imposta per le spese sostenute dalle imprese" che quindi se ne farebbero carico, almeno "fino alla fine dello stato d'emergenza, previsto per fine anno". Landini, parlando al Cortile di Francesco di Assisi, intervistato da Marco Damilano, ha spiegato di non volere tamponi gratis per sempre, ma solo da oggi fino a fine dicembre. Periodo che potrebbe essere inteso come una fase transitoria per organizzare una campagna con l’obiettivo di convincere i lavoratori a fare il vaccino. Secondo il segretario in questo modo non verrebbero a crearsi contrapposizioni. Ma di fatto le parole di Landini suonano come un assist per i No Vax che con un tampone gratuito potrebbero avere pochi incentivi per la vaccinazione.

Lo scontro tra il sindacato e il governo dunque resta ancora aperto.

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