Messaggi carichi di violenza, minacce e accuse. Le chat tra Christian Sodano, il finanziere di 27 anni autore della strage di Cisterna di Latina in cui ha ucciso Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, rispettivamente madre e sorella della ex fidanzata, e la ex Desyrée Amato, sopravvissuta al massacro, sono agghiaccianti.

I messaggi ricevuti dalla ragazza 22enne e condivisi con un’amica sono stati pubblicati dal sito del Corriere della Sera. “Servirà l’esercito per fermarmi, farò una strage. Vedrai quanto posso essere cattivo”, scriveva, tra le altre cose, Sodano ad Amato.

I messaggi in alcune conversazioni diventano sempre più aggressivi. Nonostante la 22enne provi a calmare il finanziere, non ci riesce. “Sei una falsa – scrive il 27enne rivolgendosi alla ragazza in una delle conversazioni -, devi soffrire quanto ho sofferto io. Ti farò tanto male, fosse l’ultima cosa che faccio. Non me ne frega più niente”. Lei prova a farlo ragionare, spiegandogli che si può dire ti amo e poi, lecitamente, cambiare idea, e cerca di fargli capire che per lei è stato veramente importante. La rabbia di Sodano, a un certo punto, sfocia anche in un pugno, sferrato contro un muro. Amato, alla foto delle nocche ferite, cerca ancora di calmarlo: “Devi stare calmo caz**, fai sempre così. Ma quando cresci? Con i pugni non risolvi niente”. Lui, però, è come un treno e continua con le accuse, cercando anche di sollevare nella ormai ex fidanzata sensi di colpa: “Ora mi posso anche togliere la vita. Non sono Dio per giudicare una persona, ma visto che Dio mi ha tolto quelle più care (i genitori, ndr) ne porterò anche io a Dio. E ne porterò molte”.

La giovane nei messaggi sembra esasperata. “Ma cosa ti ho fatto?“, chiede a un certo punto. “Male, non immagini quanto – risponde lui, minaccioso – Tranquilla, domani mi divertirò io per bene. Ti piace farmi soffrire? Perfetto”. Inutili i tentativi di lei di placarlo. Tanto che lui, alla fine, le manda anche una foto di un anello, che lei poi gli restituirà il pomeriggio della strage, secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera.

Intanto venerdì, dopo l’interrogatorio di convalida in carcere, il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del ventisettenne. Come riportano diverse testate locali, nell’ordinanza si legge che se Sodano avesse voluto, avrebbe potuto consegnarsi subito, mentre al contrario si è allontanato dalla scena del crimine ad alta velocità, tanto da essere fermato da una pattuglia dei carabinieri che lo hanno invitato a moderare l’andatura. Proprio questa circostanza ha indotto il gip a ritenere concreto il pericolo di fuga e a considerare la custodia cautelare in carcere come l’unica misura adeguata alla posizione del ventisettenne

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