Sono esauriti i fondi del plafond previsto per l’anno dalla vecchia 18 App e non tutti i maggiorenni nati nel 2004 riusciranno quindi ad accedere al bonus da 500 euro che doveva essere elargito dalla piattaforma. A dieci giorni dalla scadenza dei termini per la richiesta del bonus un avviso sulla pagina dell’applicazione non lascia dubbi agli ultimi richiedenti: “Si comunica che il plafond previsto, quale limite massimo di spesa, è esaurito. Si rappresenta, pertanto, che la Piattaforma non consente più registrazioni”.

L’iniziativa 18app è stata infatti abolita dal governo Meloni e, dall’anno prossimo, è stata prevista l’introduzione della Carta cultura giovani (per chi ha Isee inferiore a 35mila euro) e la Carta del merito (riservata agli studenti che escono alla maturità con 100 su 100). La vecchia 18app invece, sarà smantellata e non sono previsti altri finanziamenti per chi è rimasto escluso quest’anno, ovvero i nati nel 2004. La maggioranza dà la colpa ai governi precedenti: la legge prevede infatti che “in caso di esaurimento delle risorse disponibili” non vengano apportate ulteriori risorse. “Colpa del precedente governo” sostiene l’attuale maggioranza scaricando le responsabilità e in particolare sottolineando che lo stanziamento in atto nel 2023 per l’app18 era quello predisposto dai ministri Dario Franceschini e Daniele Franco a settembre dello scorso anno.

La soluzione che valuta la maggioranza è quella di introdurre per i nati nel 2004, “di accedere comunque alla nuova Carta cultura giovani nel 2024, se in possesso dei nuovi requisiti” annuncia il senatore di FdI, Paolo Marcheschi. E “tutti i giovani nati dal 2004 che si sono diplomati quest’anno con il massimo dei voti potranno inoltre accedere anche alla Carta del merito e ottenere ulteriori 500 euro da spendere in cultura”. Ma Matteo Renzi attacca la scelta di cancellare il bonus dell’attuale governo: “Ho denunciato questa scelta dieci mesi fa e sono stato accusato di fare allarmismo. Oggi purtroppo la verità viene a galla e il conto lo pagano i diciottenni. Il ministro Sangiuliano ha dunque mentito. E anziché metterci la faccia lo ha fatto pubblicando un freddo avviso sul sito. Così, tante famiglie che avevano contato sul bonus cultura per acquistare i libri universitari, si trovano con una spesa in più. Ma che paura può farvi, signori della destra, un ragazzo che legge o che va a un concerto? Perché odiate le librerie o i teatri?”. Anche il Pd protesta: “Stanno cancellando un’esperienza a favore dei ragazzi che l’Europa ci ha copiato. Il ministro Sangiuliano spieghi il perché” afferma la senatrice dem Simona Malpezzi.

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