I giocatori e lo staff del club di Parma Zebre Rugby sono bloccati in albergo a Città del Capo, in attesa di capire come poter rientrare in Italia: erano andati in Sudafrica per una doppia trasferta del campionato United Rugby Championship – del quale fanno parte anche squadre sudafricane, gallesi, irlandesi e scozzesi – e sono stati sorpresi dalle restrizioni imposte per il diffondersi della variante.

Le Zebre sono partite mercoledì 24 novembre per una mini-tournée di due settimane: avrebbero dovuto infatti giocare sabato 27 novembre a Città del Capo contro gli Stormers, e il 3 dicembre a Durban contro gli Sharks. Nel pomeriggio il comitato organizzatore del torneo ha annullato le partite, come pure quelle delle altre squadre gallesi e irlandesi che si trovano in questi giorni in Sudafrica per il campionato nel quale le Zebre rappresentano l’Italia insieme al Benetton di Treviso.

Al momento la squadra è in attesa di capire come fare per tornare in Italia, visto che in mattinata il ministro della Salute ha firmato un’ordinanza con la quale vieta l’ingresso in Italia a chi ha soggiornato negli ultimi 14 giorni in Sudafrica. “Siamo al sicuro – ha detto da Città del Capo Michele Dalai, presidente del club, che si trova al seguito della squadra – le Zebre stanno bene: siamo chiusi in una bolla, siamo solo andati ad allenarci e siamo stati all’aria aperta, con mascherine e tutte le precauzioni necessarie. Qua la situazione è molto tranquilla almeno a vederla da fuori. Per ora rimaniamo nella nostra bolla e aspettiamo di tornare”. Il rientro, tuttavia, appare piuttosto complicato: lo staff delle Zebre è in queste ore in contatto con l’Azienda Usl di Parma per capire se giocatori e tecnici dovranno fare o meno la quarantena e se la dovranno fare in Sudafrica o in Italia. Senza contare il fatto che, attualmente, i voli di linea dal Sudafrica all’Italia sono stati tutti cancellati.

Fra i giocatori c’è Maxime Mbandà, che nel corso della prima ondata si impegnò come volontario per il trasporto dei malati in un’associazione di volontariato di Parma. Per il suo gesto Mbandà è stato nominato cavaliere della Repubblica dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.

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