La Direzione distrettuale antimafia di Catania ha emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti Alessando Alleruzzo, figlio del boss mafioso Giuseppe, con l’accusa di aver ucciso la sorella per le sue relazioni extraconiugali con uomini dei clan mafiosi nemici. Stando alle ricostruzioni fatte dagli inquirenti, in gran parte supportati dai pentiti Francesco Bonomo, Antonino Giuseppe Caliò e Orazio Farina, la donna, Nunzia Alleruzzo sarebbe scomparsa di casa il 30 maggio del 1995. Allora, il suo bambino di 5 anni disse di averla vista uscire di casa proprio con suo zio Alessandro. È stato poi un collaboratore di giustizia a dichiarare ai magistrati che lo stesso Alleruzzo gli raccontò “di aver ucciso la propria sorella per riscattare l’onore della famiglia“.

La famiglia Alleruzzo, negli anni ’70 e ’80, guidava le famiglie mafiose di Paternò appartenenti a Cosa nostra, che proprio in quegli anni erano al centro di faide con i clan rivali. Il corpo della donna è stato ritrovato il 25 marzo 1998, dai militari del Nucleo operativo della compagnia di Paternò. Al comando giunsero due telefonate che indirizzarono gli uomini verso un pozzo: sul fondo i resti di una donna, accanto a un teschio con due fori causati da colpi di arma da fuoco.

La donna “aveva avuto numerose relazioni sentimentali con componenti del clan, abbandonando il marito”, hanno detto i tre pentiti, precisando di “avere appreso direttamente da Alessandro Alleruzzo” che era stato lui ad “avere ucciso la sorella, sporcandosi di sangue e terra per averla dovuta trascinare, per riscattare l’onore della famiglia“. Il collaboratore Farina ha aggiunto poi che “tra gli amanti di Nunzia Alleruzzo c’era anche Giovanni Messina, componente del gruppo che aveva ucciso la madre della donna e che pensava di uccidere suo fratello Alessandro”.

La riapertura dell’inchiesta è avvenuta all’inizio di quest’anno, quando la Dda di Catania ha disposto intercettazioni nella cella del carcere di Asti dove erano detenuti Messina e Salvatore Assinnata, che commentando alcuni articoli dei giornali nei quali veniva riportata la notizia delle indagini hanno affermato: “Alessandro è il mandante, l’ha uccisa”.

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