Volevano obbligarle a baciarsi, avendo intuito che fossero una coppia lesbica. E di fronte al loro rifiuto, le hanno picchiate a sangue a bordo di un autobus a Camden Town, famoso quartiere di Londra. Melania Geymonat e la sua compagna Chris hanno pubblicato uno scatto di entrambe con il volto tumefatto e il naso sanguinante, divenuto virale, e hanno denunciato l’aggressione alla polizia, che ha arrestato alcune delle persone ritenute responsabili del pestaggio.

“Ci hanno circondate – racconta Geymonat alla Bbc – hanno iniziato a dire frasi veramente aggressive, a parlare di posizioni sessuali e ci hanno ordinato di baciarci mentre loro stavano a guardare”. Secondo la sua testimonianza, gli uomini erano quattro. “Per sdrammatizzare – ha aggiunto la donna – ho fatto delle battute, che Chris non capiva perché non parla inglese. Lei ha iniziato a fingere di star male ma loro hanno cominciato a tirare monetine. Un attimo dopo hanno iniziato a darle dei pugni in faccia. Io ho provato a tirarla fuori, ma hanno iniziato a colpire anche me”, e in pochi istanti “ero coperta di sangue”.

Analizzando le immagini delle telecamere a circuito chiuso e grazie alla prontezza di Geymonat, che ha raccontato di essere riuscita a sfilare il telefonino dalla tasca di uno degli aggressori, la polizia londinese ha arrestato alcune persone sospettate dell’attacco omofobo. “Le indagini continuano”, fa sapere la Metropolitan Police.

L’aggressione è stata definita “ripugnante” dalla premier dimissionaria Theresa May: “Nessuno dovrebbe dover nascondere chi è veramente o chi ama e dobbiamo lavorare insieme per sradicare l’inaccettabile violenza contro la comunità Lgbt”, ha aggiunto l’ex leader dei Tory. Il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, ha parlato di episodio “assolutamente scioccante”, e il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, di aggressione “disgustosa e misogina”.

Articolo Precedente

Navi da guerra Usa e Russia rischiano la collisione, accuse reciproche di manovre non sicure in Mar Cinese Orientale

next
Articolo Successivo

Legge Merlin, per la Consulta “la libertà sessuale è un diritto ma non giustifica il favoreggiamento della prostituzione”

next