Il Pd si unirà al manifesto di Carlo Calenda per le elezioni europee. Lo annuncia Matteo Orfini su twitter. “Domani sottoscriverò a nome del Pd il manifesto ‘Siamo europeì promosso da Carlo Calenda. Ho condiviso questa scelta con Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti: il Pd dunque ne assume i contenuti”, scrive il presidente del Pd.  “Iniziamo da qui -aggiunge- per lanciare la sfida ai populisti. Nei prossimi giorni incontrerò i segretari regionali per avviare il percorso e convocherò un tavolo con i nostri parlamentari europei e italiani per elaborare il contributo programmatico con il quale il Pd affronterà la sfida”. “Bene che si sia compreso che #SiamoEuropei è iniziativa utile. Per il @pdnetwork e per l’alternativa. Mai avuto dubbi”, commenta sempre sui social network Martina poco dopo.

L’annuncio dei dirigenti dem arriva nella stessa giornata in cui Giovanni Legnini perde in Abruzzo ma con il 31,28% e tiene a galla il centrosinistra, 10 punti sopra il M5S. Proprio Calenda, tra l’altro, non era stato tenero nel commentare a caldo quanto accaduto in Abruzzo. “Troppi distinguo e perdite di tempo. Inizio a pensare che forse va davvero costruito qualcosa di nuovo lasciando il vecchio centrosinistra e cespugli vari al loro destino”, aveva twittato di buon mattino. Poco dopo, però, aveva corretto un pò il tiro: “Legnini ha fatto un grande lavoro. E se posso dire dimostra che ci vuole un fronte che vada oltre il Pd. Perché – continua – un risultato così alle europee cambierebbe radicalmente e positivamente lo scenario politico italiano”.

D’accordo con lui anche Paolo Gentiloni, che parla di “vero exploit“, anche “se non sufficiente a vincere”. L’ex premier, che Calenda vorrebbe leader alle Europee, consiglia tutti ad aver “più chiaro il traguardo”. “Serve rimettere in sesto il Pd: congresso e segretario eletto con primarie affollate. E serve fare del Pd il pilastro di una coalizione, oppure, nel caso delle europee dove non si corre con le coalizioni, di una lista la più vasta possibile – scrive su Facebook – Idee chiare sul lavoro, l’ambiente, la sicurezza e l’Europa serviranno più che mai se vogliamo un centrosinistra capace di non accontentarsi del secondo posto”.

Il buon risultato di Legnini fa ben sperare anche i candidati alla segreteria. “Bisogna radicare di nuovo socialmente e con una proposta di governo le nostre forze, allargare e costruire un nuovo centrosinistra che con maggiore empatia rispetto al paese si riproponga come un’alternativa. Vedo tutte le ragioni per continuare nell’impegno per cambiare e voltare pagina perché quando ti muovi con candidature unitarie e credibili i risultati si vedono. La strada è lunga ma è quella giusta: ricostruire un nuovo centrosinistra inclusivo”, dice Zingaretti. Ricorda il lavoro fatto “in questi mesi difficili dopo il 4 marzo scorso”  Martina, in campo “per costruire un centrosinistra nuovo, unito, aperto, civico. Siamo l’unica alternativa alla destra – ribadisce -. La strada per noi è giusta ed ora occorre insistere ovunque per preparare un Pd capace di fare bene questo lavoro aperto e unitario”. E un “grazie” a Legnini per il “lavoro straordinario” svolto arriva anche da Giachetti. In realtà, proprio le prossime sfide regionali potranno indicare la rotta. Se in Sardegna, infatti, dove si vota il prossimo 24 febbraio, il centrosinistra si presenta unito a sostegno del sindaco di Cagliari Massimo Zedda (con lui anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti), in Basilicata (dove si andrà alle urne il 24 marzo) ci saranno tre (o forse più) candidati d’area. In campo, infatti, ci sono Marcello Pittella, Carmel Lasorella e Piero Lacorazza.

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