Genova

Savona, in 16 mila alla catena umana in spiaggia contro il rigassificatore a Vado Ligure

Alla protesta hanno aderito stabilimenti balneari e tante associazioni e gruppi di cittadini

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Oltre 16 mila persone, secondo gli organizzatori, si sono radunate sulle spiagge da Savona a Spotorno, senza insegne di partito, per creare una catena umana con lo scopo di dire no al rigassificatore che nel 2026 (ora è a Piombino) sarà a 4 km dalla costa di Vado e a 2,9 da quella di Savona, per 17 anni. I manifestanti hanno detto no all'infrastruttura con cartelli, striscioni e anche indossando magliette con su scritto "No". C'è stato anche chi ha intonato l'Inno di Mameli. Nei cartelli le preoccupazioni emerse: dai timori per il turismo ("colonne di navi che trasportano gas liquido") a quelli ambientali ("tonnellate di ipoclorito di sodio danneggiano l'ecosistema del nostro mare, salviamo il Santuario dei Cetacei") a quelli legati alla sicurezza ("la nave Tundra non è adatta a stare in mare aperto, soprattutto nel Mar Ligure"). Alle preoccupazioni si aggiunge la critica degli amministratori locali che hanno sottolineato come il progetto sia stata calato dall'alto e non abbia coinvolto i territori.

Decine gli stabilimenti balneari coinvolti nella protesta, lungo un litorale di sei km: a protestare cittadini, ambientalisti, operatori turistici, albergatori. La protesta cominciata alle 15 è durata 21 minuti come le lettere dell'alfabeto italiano: si tratta di un richiamo a uno dei monumenti di Savona, quello ai Caduti, la cui campana ogni giorno alle 18 suona 21 rintocchi per ricordare le vittime di tutte le guerre.

La catena umana era stata programmata per durare 21 minuti, come le lettere dell'alfabeto italiano: si tratta di un richiamo al principale monumento di Savona, quello ai Caduti, la cui campana ogni giorno alle 18 suona appunto 21 rintocchi per ricordare le vittime delle guerre. Si tratta solo dell'ultima di una serie di iniziative di protesta, tra manifestazioni in piazza (a Vado Ligure), incontri pubblici (a Savona e Quiliano), raccolte firme online e decine di comunicati stampa per contestare il rigassificatore: giorni fa anche la polemica tra Giovanni Toti e il collegio docenti dell'istituto scolastico di Quiliano che hanno sottoscritto un documento per boicottare le iniziative ambientali promosse dalla Regione e in cui chiedono il ritiro del progetto.

Migliaia in spiaggia a Savona per la catena umana contro il rigassificatore

"L'obiettivo della manifestazione - spiegano dal comitato provinciale 'No al rigassificatore' - è sensibilizzare la cittadinanza al progetto della Golar Tundra nella rada antistante Vado e Savona e ai suoi rischi potenziali e possibili ricadute su ecosistema, salute e turismo. L'ambiente è un bene comune, che non abbiamo preso in eredità dai nostri genitori, ma è in prestito. E' interesse di tutti proteggerlo e difenderlo".

E ieri contro il rigassificatore si è schierato anche il conduttore televisivo Fabio Fazio.

Il presidente della Regione Giovanni Toti, che è anche commissario per l'opera, ha sempre replicato alle critiche dicendo che gli incontri sono in corso, che ci sarà una 'Via', che il territorio avrà infrastrutture a compensazione. E dopo l'attacco all'infrastruttura fatto da Fabio Fazio ("Il Savonese torna indietro di 10 anni", Toti ha spiegato che il rigassificatore a Vado "è una scelta razionale: il gas serve alle imprese e la maggior parte delle industrie si trova nel nord del paese. L'importante è che tutto venga fatto in sicurezza e su questo vigileranno il ministero dell'Ambiente e 53 enti esamineranno la pratica".

Il rigassificatore, ora a Piombino, sarà operativo a Vado nel 2026. Sorgerà a 4 km dalla costa di Vado, ma essendo posto in una baia, sarà a soli 2,9 km dalle coste di Savona e vi resterà per 17 anni. Diversi Comuni della zona, tra cui Savona, Albissola Marina, Carcare, Altare, Bergeggi e Quiliano, hanno criticato il progetto dal punto di vista della sicurezza, per le possibili ripercussioni sul turismo e dal punto di vista ambientale. L'infrastruttura infatti è a ridosso dell'area marina protetta di Bergeggi. Gli amministratori locali, inoltre, criticano la Regione per come ha portato avanti il caso, sottolineando il mancato coinvolgimento dei territori. Il presidente della Regione Giovanni Toti, che è anche commissario per l'opera, replica da sempre che gli incontri sono in corso, che ci sarà una 'Via', che il territorio avrà infrastrutture a compensazione. Ma i manifestanti non ne vogliono sapere: "Ci sono voluti anni per scrollarsi di dosso l'immagine della grigia città industriale e puntare sul turismo che sta crescendo. L'arrivo del rigassificatore ci farà tornare indietro”

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