Notizie Notizie Italia MES, ddl ratifica: maggioranza presenta sospensiva di 4 mesi

MES, ddl ratifica: maggioranza presenta sospensiva di 4 mesi

30 Giugno 2023 13:05

MES grande mal di testa del governo Meloni. La mossa della maggioranza alla Camera con la presentazione della sospensiva di 4 mesi.

MES, ovvero Meccanismo europeo di Stabilità: in questi giorni grande mal di testa per il governo Meloni, insieme alla Bce di Christine Lagarde.

Il no a ratificare la riforma del MES ha portato oggi la maggioranza a presentare alla Camera una sospensiva di quattro mesi.

Il governo Meloni prende così ufficialmente tempo.

A fare l’annuncio è stato, a Montecitorio, il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Di Giuseppe, in occasione della discussione generale sul provvedimento alla Camera.

La maggioranza, ha informato Di Giuseppe, “ha presentato alla Camera una questione sospensiva per non procedere all’esame della proposta di legge di ratifica del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) per un periodo di quattro mesi”.

Già il capogruppo di Fdi Tommaso Foti, in una intervista al Corriere della Sera pubblicata oggi, si era così espresso:

“Come i regolamenti consentono che una proposta possa approdare all’Aula, consentono anche la sospensiva. Anche la maggioranza ha il diritto di far valere il regolamento, altrimenti sarebbe il governo delle minoranze”.

Continua dunque la crociata del governo Meloni contro il MES.

Ieri, in un’intervista rilasciata al TG2, senza fare il nome del dossier, il leader della Lega e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, aveva fatto riferimento, per l’ennesima volta, al successo della prima emissione del BTP Valore, ribadendo sebbene in misura implicita la sua opposizione al meccanismo europeo di stabilità_

“Gli italiani hanno dimostrato con l’acquisto di buoni del Tesoro che credono nel Paese, io preferisco chiedere i soldi e indebitarmi con gli italiani che non aderire a meccanismi stranieri che rispondono a logiche e interessi stranieri”.

Salvini era stato chiaro nel dire no al MES già in altre diverse occasioni e, di recente, nel suo intervento alla trasmissione del Tg2 TG2 Post, con cui era tornato ad attaccare anche la politica monetaria della Bce di Christine Lagarde.

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MES, Giorgia Meloni dice no citando interesse nazionale

No al MES anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, nel suo intervento di due giorni fa alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo (che, iniziato ieri a Bruxelles, proseguirà nella giornata di oggi), non ha lasciato spaziO a dubbi:

“Non reputo utile all’Italia alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il Mes. L’interesse dell’Italia oggi è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto, nel quale le nuove regole del patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale“.

La premier aveva citato la necessità di tutelare gli interessi dell’Italia:

“Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale”, aveva rimarcato la premier.

Sempre in data 28 giugno, la conferenza dei capigruppo di Montecitorio aveva confermato che la discussione generale sul Disegno di legge di ratifica del MES si sarebbe svolta oggi, venerdì 30 giugno.

E così è stato, con la maggioranza che ha tagliato la testa al toro presentando la sospensiva durante la discussione sul provvedimento.

Immediata la reazione delle opposizioni: da +Europa al M5S

In particolare, il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova, ha commentato la mossa parlando di una Meloni nel pallone sul MES.

Meloni, nel pallone sul MES, incapace di decidere, chiede alla Camera una sospensione della discussione di quattro mesi. Una cosa né carne né pesce: non è un No coraggioso, è solo un rinvio non si capisce per cosa. L’indecisione al potere. Così Meloni fa uscire l’Italia dai paesi guida della Ue e danneggia il paese”.

Il M5S ha accusato il governo Meloni di cordardia, nella nota dei capigruppo di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli:

La richiesta di una sospensiva di quattro mesi per l’esame della ratifica del MES avanzata dalla maggioranza evidenzia tutta la codardia politica del governo Meloni. In campagna elettorale ‘i patrioti’ non avevano nessun dubbio sul trattato e hanno deliberatamente preso in giro i cittadini. Infatti ora che potrebbero dare seguito alle loro urla e slogan non hanno il coraggio di farlo. Questa richiesta svela il naso rosso di Salvini e Meloni e mostra il vero volto della destra italiana: dietro gli slogan il nulla”.

La paura porta il nome di ristrutturazione del debito italiano

Il no al MES del governo Meloni è stato ripreso e commentato nelle ultime ore, tra gli altri, anche da Reuters, nell’articolo “Deep distrust of EU leaves Italy’s Meloni in a corner over bailout fund”.

Reuters ha parlato della posizione della maggioranza, scrivendo che “i partiti che fanno parte della coalizione nazionalista di Meloni, saliti al potere nel 2022, ritengono che l’adozione del MES renderebbe la ristrutturazione del debito più probabile e che, di conseguenza, l’effetto sarebbe un rialzo dei costi di servizio del debito”.

Questa posizione rimane ferma, si legge nell’articolo, “nonostante il Tesoro stesso (italiano, ovvero il MEF), abbia scritto in un rapporto pubblicato questo mese che l’Italia trarrebbe beneficio dalla riforma“.

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Reuters ricorda che “Meloni e il suo alleato Matteo Salvini hanno adottato una linea euroscettica dura nel corso degli ultimi 15 anni“, aggiungendo che, “sebbene abbiano moderato questa posizione, entrambi non sono pronti ad abbassare del tutto la guardia nei confronti di Bruxelles”, per assicurare dunque un sì totale alle sue disposizioni.

Tra l’altro, “ci sono esponenti di questa coalizione, a cui appartengono anche alcuni funzionario di alto livello, che odiano il fatto di avere l’impressione che Bruxelles detti le condizioni”, ha commentato Francesco Galietti, fondatore della società di consulenza del rischio politico Policy Sonar.

Galietti ha continuando, spiegando che “Meloni non vuole lasciare il fronte anti-MES a Salvini, e nessuno vuole perdere la faccia”.

Ha detto la sua, interpellato da Reuters, anche Francesco Saraceno, professore di economica presso l’Università Luiss di Roma e presso il Sciences Po Paris.

Saraceno ha spiegato che,  a suo avviso, il governo Meloni sta perdendo tempo prezioso con il MES, in un momento in cui Bruxelles sta rivedendo le regole del Patto di Stabilità e crescita, puntando anche a completare l’Unione bancaria.

Il governo sta tergiversando sul MES, che è una questione molto, molto piccola rispetto al problema molto più grande, che ha a che fare con l’intera governance economia dell’Europa”.

Luigi Marattin torna a spiegare il MES commentando la sospensiva

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha commentato l’atteggiamento di Meloni & Co sul MES, nell’intervista rilasciata ad Agorà su “Rai 3, sottolineando che “se continua così più che un pacchetto stiamo prendendo un pacco”, mentre il deputato di Italia Viva Luigi Marattin ha sconfessato su Twitter quanto spiegato dalla maggioranza nella richiesta di sospensiva, direttamente con un post su Twitter:

Marattin ha ricordato che “il MES è una organizzazione formata dai governi degli Stati membri, che ne possiedono interamente il capitale”.

“Nell’organo direttivo – ha scritto nel suo tweet – siedono i ministri dell’economia degli Stati membri. È totalmente, assolutamente, intrinsecabilmente pubblica“, e “l’Italia ha quote sufficienti ad avere il diritto di veto su ogni decisione”.

Nel rispondere all’assunto del governo Meloni, secondo cui il MES sarebbe uno stigma, Marattin ha così reagito:

“Boh, può darsi. Ma uno Stato non ne sarebbe obbligato. In caso di guai seri, può infatti sempre scegliere l’opzione alternativa: fallire. Ma questa discussione non ha alcun senso: non si sta discutendo di usare il MES, ma solo di ratificare alcune modifiche migliorative. Niente e nessuno obbligherà mai un paese a utilizzarlo”.

Così Salvini nel suo intervento al TG2 Post aveva definito il MES:

nel suo intervento al TG2 Post:

“Il Mes in questo momento per l’Italia non ha nessun senso, economico e istituzionale, perchè l’economia italiana grazie agli imprenditori e lavoratori italiani tira, è quella che cresce di più in questo 2023, e quindi parlarne adesso è assoluitamente privo di senso, perchè parlarne adesso significa costringere gli italiani magari a mettere i loro soldi per salvare le banche tedesche, perchè quando erano in difficoltà le banche italiane hanno pagato i risparmiatori che stiamo ancora cercando di risarcire”.