Notizie Notizie Italia Juventus in vendita, cosa farà la famiglia Agnelli? Exor risponde, focus sul titolo

Juventus in vendita, cosa farà la famiglia Agnelli? Exor risponde, focus sul titolo

12 Settembre 2023 08:28

Juventus: cosa ha detto la famiglia Agnelli (con la holding Exor) commentando le indiscrezioni su una eventuale cessione al mercato del club. Il trend del titolo a Piazza Affari, il commento di eToro e l’analisi tecnica.

“Juventus in vendita. In corso le grandi manovre per preparare l’addio al club”. E’ il titolo dell’articolo shock de Il Giornale, firmato dai giornalisti Tony Damascelli e Osvaldo De Paolini.

La famiglia Agnelli, si legge nell’articolo che presenta lo scenario della fine di un’epoca, non solo per il mondo del calcio, ma per la storia stessa dell’Italia, non solo sarebbe pronta a dire addio al club, ma avrebbe lanciato già alcune mosse per mollare la Juventus.

La risposta di Exor non si è fatta attendere:

“Le ipotesi ventilate da un quotidiano sulla cessione della Juventus sono destituite di ogni fondamento“: ha detto un portavoce di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla il club di calcio.

Ma il titolo Juventus ha avviato la giornata di contrattazioni  di ieri scattando subito al rialzo, con una accelerazione superiore a +3%, per poi chiudere in rialzo del 2,1% circa.

Vendita Juventus, il tramonto della famiglia Agnelli

Il Giornale ha rispolverato l’opzione della vendita da parte della famiglia Agnelli facendo notare che “oggi la Juventus è in manifesta crisi, al centro di vicende giudiziarie, con l’ex presidente (Andrea Agnelli) trasferitosi in Olanda e il club sull’orlo del collasso”.

Ovvero?

Riferimento a “un bilancio devastato, tra perdite e debiti, con la prospettiva, sollecitata dalla stessa famiglia, dopo un’opera di bonifica contabile, di essere messo sul mercato”, si legge nell’articolo, dove campeggia anche la scritta “Il tramonto della famiglia Agnelli “.

Il quotidiano fa riferimento, nello specifico, alla condizione contabile della Juventus, caratterizzata da perdite per 240 milioni, ricavi inferiori ai 600 milioni, debiti superiori e a un valore in borsa di 800 milioni: tutti fattori che farebbero sì che il club possa essere messo sul mercato a un valore di 1,5 miliardi.

L’operazione di vendita viene considerata da Il Giornale una impresa “non facile, ma non più impossibile”.

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Juventus: l’azionariato e lo shock dell’addio di Andrea Agnelli

Riguardo all’azionariato della Juventus, stando a quanto rende noto lo stesso sito della società facendo riferimento all’azionariato corrente, al 27 dicembre 2022 la composizione del capitale di Juventus Football Club S.p.A. risultava essere il seguente: flottante pari al 24,8%, il 63,8% a Exor e l’11,4% a Lidsell Train Ltd.

Di certo l’ultimo anno è stato alquanto burrascoso per la società, che ha pagato le ripercussioni dei rilievi fatti della Consob e il doppio shock delle dimissioni in blocco del cda e della fine dell’era di Andrea Agnelli, presidente della Juventus Football Club S.p.A. dal 19 maggio 2010.

Quell’Andrea Agnelli che Il Giornale ha descritto come “capace di grandiosi risultati calcistici – nove scudetti consecutivi rappresentano un unicum difficilmente ripetibile – ma, al tempo stesso, attore di una lenta e inesorabile caduta nelle sabbie mobili di bilanci drammatici, nonostante ricapitalizzazioni per 500 milioni da parte di Exor, la holding olandese cui fa capo, diciotto consigli di amministrazione convocati in un solo anno, la vergogna per le vicende giudiziarie, per arrivare all’acida definizione interna di «società fuori controllo» con l’ipotesi, sempre più verosimile, di una vendita del club”.

Per quanto riguarda il titolo Juventus, a Piazza Affari il trend YTD è poco mosso (in perdita dello 0,94%) ma, rispetto ai livelli dello scorso anno, il rosso si amplia a -7,85%.

Negli ultimi tre mesi le azioni sono scivolate dell’8,38%, mentre nell’ultimo mese il calo è stato pari a -3,29%. Nell’ultima settimana, il titolo ha ceduto il 13,34%.

Juventus, il commento di Gabriel Debach, market analyst di eToro

“Nonostante le smentite da parte di Exor, la possibile cessione della Juventus ha nuovamente portato l’attenzione sul mondo del calcio e sulle potenziali acquisizioni da parte di investitori stranieri. Mentre il mercato è alle prese con le spese folli dell’Arabia Saudita, la vendita della Juventus potrebbe, qualora voluta, non essere così semplice come previsto. Lo stesso Manchester United mostra difficoltà nel trovare acquirenti, nonostante le offerte provenienti dallo sceicco Jassim Bin Hamad JJ Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar, e da Jim Ratcliffe, il capo dell’Ineos”. Così Gabriel Debach, in merito alle indiscrezioni riportate dal quotidiano Il Giornale sulla possibile decisione della famiglia Agnelli di vendere Juventus.

Debach ha ricordato, riguardo al Manchester United che, “martedì scorso, un rapporto del Mail On Sunday ha riportato che la famiglia Glazer sta considerando l’opzione di rimuovere il club dal mercato, poiché non ha ricevuto offerte che soddisfino il prezzo richiesto”.

“Exor detiene circa il 63,8% del capitale di Juventus, ponendosi di fatto come primo azionista (storico) della Vecchia Signora. Nonostante il ricco palmares, che include ben 36 scudetti, 2 titoli di campione d’Europa (Champions League/Coppa dei Campioni) così come di campione del Mondo per club, solo per citarne alcuni, l’evoluzione in Borsa non sembra voler seguire le performance in campo”.

“Il titolo, dal suo sbarco a Milano, ha infatti visto cedere oltre il 66% del suo valore”, ha fatto notare Gabriel Debach.

“Con un fatturato in calo e ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, insieme a mancati profitti che si registrano dal 2017, la situazione della Juventus non è certamente idilliaca. La mancata partecipazione alla Champions League rappresenta un ulteriore colpo per il patrimonio del club. A tal punto è importante ricordare che negli anni recenti, gli azionisti hanno già apportato finanziamenti al club per un totale di 700 milioni di euro”.

“L’attuale situazione del calcio europeo, con la crescente potenza finanziaria della Premier League e le difficoltà finanziarie della Juventus, potrebbe mettere in discussione la partecipazione di Exor nella squadra di calcio come un investimento strategico”.

Exor potrebbe preferire altri settori, come il settore sanitario, o concentrarsi sulle sue esposizioni in altre aziende chiave, come Ferrari, Stellantis e CNH. Se l’evoluzione finanziaria non dovesse migliorare e il patrimonio dovesse nuovamente richiedere nuovi finanziamenti, potrebbe essere necessaria una riflessione approfondita sul futuro della Juventus all’interno del portafoglio di Exor – ha concluso il market analyst di eToro, interpellato da Finanzaonline.com – L’attuale evoluzione del settore calcistico e le difficoltà finanziarie affrontate da alcune squadre riportano in primo piano il dibattito sul rapporto tra calcio e mercato azionario. Questi sviluppi fanno eco alle parole dell’ex presidente della Consob, Giuseppe Vegas, che aveva sottolineato in passato la difficoltà di conciliare i due mondi”.

Titolo: il commento dell’analista Giulio Visigalli

A Piazza Affari situazione grafica in via di peggioramento per il titolo Juventus.

In particolare, il titolo a fine settembre non è riuscito a superare l’area di resistenza a quota 0,368 euro e questo mancato breakout ha riportato il prezzo delle azioni verso 0,31 euro, prezzi di metà giugno.

“Seduta volatile quella odierna per Juventus – continua l’analista Giulio Visigalli – infatti, le voci di una possibile vendita, poi smentita da Exor stessa, hanno innescato prima acquisti e poi ordini di vendita sul titolo che dopo aver aperto in rialzo di oltre il 4%, ha invertito la tendenza trovandosi al momento in positivo dello 0,5%”.

“Il titolo si trova nei pressi dell’importante media mobile a 200 periodi, che transita a quota 0,32 euro, mentre si trova al di sotto di quella a 50 periodi”.

“Negatività anche dai principali indicatori di tendenza con il Parabolic Sar che si trova in posizione short. Per quanto riguarda i livelli salienti sul titolo sarà da monitorare la tenuta dell’area supportiva a quota 0,3 euro, mentre solo un ritorno del titolo verso la resistenza a quota 0,36 euro potrebbe riportare acquisti su Juventus. Negativo il trend di medio-lungo periodo con il titolo che nonostante da inizio anno si trovi in calo dell’1%, dai massimi del 2018 mostra una perdita del 76%”, termina l’esperto.