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Il Decreto clima arriva domani al Consiglio dei ministri: tutte le novità

Sarà discusso domani in Consiglio dei ministri il testo finale del Decreto clima: ad annunciarlo è lo stesso ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, che anticipa qualche novità contenute nell’ultima bozza: dagli incentivi per i prodotti sfusi (o alla spina) ai cambiamenti per l’eco-rottamazione per quanto rigurda i cittadini che risiedono nelle aree più inquinate del Paese e i fondi per gli eco-scuolabus.
A cura di Annalisa Girardi
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In foto: il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa.
In foto: il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa.

Domani verrà discusso in Consiglio dei ministri (Cdm) il Decreto clima: ad annunciarlo, con un post su Facebook, è il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. "Al lavoro per gli ultimi ritocchi al Decreto clima che, possiamo finalmente dirlo ufficialmente, domani sarà discusso in consiglio dei Ministri". Costa spiega che l'ultima bozza che si presenterà domani in Cdm è stata modificata in modo da agevolare le misure della prossima legge di Bilancio: "Stiamo lavorando per armonizzare il testo iniziale con la legge di Bilancio e con il collegato ambientale, che sarà una legge collegata alla Stabilità tutta dedicata all’ambiente. Tre pilastri del Green new deal del governo che cammineranno insieme. Un percorso che inizia domani ed è condiviso da tutto il Governo e su cui ci stiamo confrontando anche in queste ore"

Costa specifica che le norme contenute nella bozza serviranno a "contrastare l'emergenza climatica a 360 gradi" e nomina: "Rottmazione di auto e ciclomotori in favore di abbonamenti per il trasporto pubblico e l'acquisto di biciclette, incentivi per la riduzione degli imballaggi, creando dei green corner nei negozi (a partere dalle botteghe e dai mercati rionali) con un fondo destinato proprio a tutti i commercianti", che definisce "i nostri alleati nel combattere l'eccesso di imballaggi". Il ministro conclude quindi assicurando che ci sarà anche "una forte spinta alla riforestazione urbana e ancora campagne di informazione e di formazione ambientale nelle scuole".

La bozza del Decreto clima: i cambiamenti del testo

Nella bozza visionata dall'Ansa, l'Agenzia cita una serie di cambiamenti presenti nell'ultima versione del testo che verrà presentata domani iin Cdm. L'Ansa ha parlato, come preannunciato dal ministro di una serie di incentivi per i prodotti sfusi (o alla spina), di cambiamenti per l'eco-rottamazione per quanto rigurda i cittadini che risiedono nelle aree più inquinate del Paese, e dell'assenza del taglio graduale ai sussidi fossili. Un testo leggermente più corto e semplificato, passato da 14 a 11 articoli che non contempla più una formulazione verde per il Cipe, ma si concentra sul tema rifiuti e su come gestire le procedure d'infrazione dell'Unione europea in materia ambientale.

Tornano quindi gli incentivi per i negozi attrezzati alla vendita di prodotti sfusi o alla spina. Si tratta di una delle principali novità, anche se una parte simile era già contenunta nelle prime bozze del Decreto. I precedenti articoli, tuttavia, prevedevano una serie di sconti anche per i consumatori e dei crediti d'imposta per i rivenditori: ora invece il beneficio economico è dedicato solo ai commercianti che allestiscono dei green corner. Si tratterà quindi di una specie di bonus per sostenere le spese per l'allestimento di tale spazio. Si stanzierà un fondo limite di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020-2021 fino all'esaurimento delle risorse. Il ministero per l'Ambiente, in accordo con quello per lo Sviluppo Economico, definirà in seguito tutti i dettagli della norma, mentre le coperture giungeranno da accantonamenti del ministero dell'Economia.

Non è più presente l'articolo che obbligava i governi a emenare leggi di contrasto al cambiamento climatico collegati alla Manovra finanziaria. Se nel testo originale, ogni due anni, si decretava che gli esecutivi dovessero stilare delle norme contro il cambiamento climatico collegati alla Manovra, questa parte è ora completamente sparita.

Il bonus per l'eco-rottamazione sarà esteso anche ai motocicli. Nella bozza che si visionerà domani è confermato un bonus di 1.500 euro per la rottamazione delle auto Euro 3 e invece di 500 euro per  motocicli Euro 2 e 3. I buoni dovranno essere spesi per acquistare un abbonamento al trasporto pubblico. Per il provvedimento sono stati stanziati 255 milioni di euro. Nell'ultimo aggiornamento, quindi, anche le moto rientrano nei bonus per l'eco-rottamazione dei veicoli: il beneficio riguarderà i cittadini residenti in quei Comuni che si trovano sotto procedura d'infrazione Ue per smog. Avranno tempo fino al 31 dicembre 2021 per decidere se rottamare la propria vettura o il proprio motociclo. Il buono potrà poi essere utilizzato nei tre anni successivi (anche a favore di un convivente) non solo per l'acquisto di abbonamenti del trasporto pubblico, ma anche di biciclette a pedalata assistita. Inoltre, si legge nella bozza, "la quota di risorse di competenza per il 2019 del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare è destinata, nei limiti di 40 milioni di euro, a finanziare progetti per la creazione, il prolungamento, l'ammodernamento e la messa a norma di corsie preferenziali" per il trasporto pubblico locale. Questi progetti dovranno essere presentati allo stesso Ministero “da uno o più Comuni, anche in forma associata” purché all’interno di aree con popolazione superiore a 100mila abitanti sotto procedura di infrazione europea per la qualità dell'aria.

Saranno inoltre stanziati 20 milioni di euro per eco-scuolabus per asili e scuole elementari. Si tratterà di mezzi di trasporto ibridi, elettrici o non inferiori a Euro 6 immatricolati dal primo settembre di quest'anno in poi. I mezzi saranno selezionai direttamente dal ministero dell'Ambiente in un programma di "progetti sperimentali" dedicati agli asili e alle scuole primarie.

Eliminata anche la norma che attribuiva risorse solo agli enti in regola con i Pums. È stata eliminata dall'ultima bozza del Decreto clima la norma per cui dal primo gennaio 2021, i sostegni economici provenienti dallo Stato per la promozione della mobilità urbana sostenibile si potessero destinare solo agli enti territoriali in regola con l'adozione dei Pums, cioè i Piani urbani della mobilità sostenibile.

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