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Luigi Di Maio: “In arrivo il taglio di 345 parlamentari della Repubblica”

Luigi Di Maio dalla Sardegna spiega la road map che verrà seguita dal governo, che partirà dal taglio dei parlamentari: “Prima dell’estate, questa legge e quella sul referendum propositivo saranno approvate. In questo modo ridurremo di un terzo i parlamentari e creeremo uno strumento per approvare le leggi senza più dipendere dai politici”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"La prossima settimana il ministro Fraccaro porterà in Parlamento una riforma che taglierà 345 parlamentari della Repubblica". Lo ha preannunciato stasera a Cagliari il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, intervenuto al comizio finale della sua visita in Sardegna, iniziata oggi da Porto Torres. "Prima dell'estate, questa legge e quella sul referendum propositivo – ha chiarito Di Maio – saranno approvate. In questo modo ridurremo di un terzo i parlamentari e creeremo uno strumento per approvare le leggi senza più dipendere dai politici". La visita in Sardegna Di oggi del vicepremier è nata nell'ambito della campagna elettorale per suppletive e regionali, a sostegno del candidato alla presidenza della Regione per il Movimento 5 Stelle, Francesco Desogus, e di quello alle suppletive alla Camera nel collegio DiCagliari, Luca Caschili.

Sulle elezioni europee di maggio ha detto: "Sto creando un gruppo parlamentare a livello europeo che non avrà niente a che fare con il centrodestra e il centrosinistra. Avrà al primo punto la democrazia diretta. Siamo il primo governo in Europa – ha sottolineato Di Maio – ad avere un ministro per la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro". 

A proposito del decreto per il reddito di cittadinanza Luigi Di Maio ha assicurato che arriverà giovedì in Consiglio dei ministri, per l'approvazione definitiva: "Le imprese e le pubbliche amministrazioni che assumeranno con il reddito di cittadinanza avranno sgravi fiscali fino a 18 mesi", ha dichiarato il leader M5S, spiegando che si tratta di "un grande incentivo che ci permette di esaurire la platea più costosa del reddito". Di Maio ha ricordato che a ogni beneficiario della misura, nel primo ciclo, arriveranno tre offerte di lavoro. "Conviene accettare la prima, perché se rifiuti la prima la seconda che accetterai è più lontana di 100 km rispetto alla precedente e la terza è in tutta Italia. Non conviene arrivare alla terza", ha spiegato.

Ieri il suo ‘collega' Alessandro Di Battista è tornato in tv per un'intervista, la prima dopo il rientro in Italia: "In questi giorni è tornato Alessandro Di Battista e faremo la campagna alle europee insieme: sono contento di averlo al mio fianco perché sono stati otto mesi duri" – ha commentato Di Maio – Insieme io e lui siamo sempre stati una forza perché abbiamo due personalità diverse ma ci capiamo al volo – ha aggiunto – con Alessandro ci siamo detti una cosa: non è che andando al governo abbiamo sconfitto il sistema. Anzi, il sistema è vivo e vegeto e combatte contro di noi ogni giorno".

A proposito della Tav, l'opera fortemente osteggiata dal Movimento, ma che Lega e Pd vorrebbero venisse realizzata, Di Maio ha ribadito: "I referendum li chiedono i cittadini e noi non siamo nessuno per poterli bloccare, ma non esiste la possibilità di indire un referendum da parte del governo, a meno che non si faccia una legge costituzionale, ma questo significa non fare più la Tav per i tempi che vogliono. Se i cittadini chiedono un referendum ben venga, ma la posizione del Movimento sulla Tav è chiara". Con la Lega "c'è un contratto che dice che l'opera va ridiscussa, abbiamo sottoposto l'opera a un'analisi costi-benefici, adesso la pubblicheremo e i tecnici ci diranno se sta in piedi o no", ha sottolineato il leader pentastellato. Oggi a favore della Tav si è svolta una manifestazione a Torino: "Dal canto mio, per il mandato che ho avuto, non si dovrebbero spendere miliardi per un'opera che non sta in piedi economicamente, ma si dovrebbero spendere in metropolitane, trasporti pubblici locali, alta velocità in zone in cui non c'è", ha precisato Di Maio. A chi gli chiedeva se la decisione sulla Tav arriverà prima delle elezioni europee ha risposto in modo affermativo e spiegato che "ora ci sarà una discussione con chi è per il sì e per il no. Abbiamo sempre saputo che la Lega era per il sì", ha concluso, ma "con Salvini abbiamo concordato che era il caso di ridiscutere il progetto".

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