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New York, Trump e i suoi figli accusati di frode: “Ci restituiscano 250 milioni di dollari”

La procura generale dello stato di New York ha intentato una causa per frode civile contro Donald Trump e tre dei suoi figli – Donald Trump Jr, Eric Trump e Ivanka – tutti accusati di aver gonfiato in modo fraudolento il patrimonio aziendale per assicurarsi prestiti favorevoli per centinaia di milioni di dollari.
A cura di Davide Falcioni
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La procura generale dello stato di New York ha intentato una causa per frode civile contro Donald Trump e tre dei suoi figli – Donald Trump Jr, Eric Trump e Ivanka – coinvolti nell'attività immobiliare di famiglia, tutti accusati di aver gonfiato in modo fraudolento il patrimonio aziendale al fine di arricchirsi e assicurarsi prestiti favorevoli per centinaia di milioni di dollari.

Letitia James, procuratrice di New York, ha citato in giudizio i Trump chiedendo un risarcimento di 250 milioni di dollari e il divieto a vita di condurre affari nello Stato di New York. Secondo il magistrato, Trump e la sua famiglia hanno violato una serie di reati statali e "probabilmente" anche federali, i più gravi. Le dichiarazioni fiscali dei Trump per oltre un decennio sarebbero state colme di menzogne, di valutazioni farlocche, gonfiate, dalle proprietà in Florida a quelle di New York, passando per i vari campi da golf sparsi lungo la costa orientale statunitense.

Secondo l'accusa sarebbero complessivamente "più di 200 valutazioni gonfiate". "Il numero è sbalorditivo – ha spiegato – e riguarda la maggior parte, se non tutte, le proprietà". Trump ha sfruttato a lungo la sua immagine di miliardario self made man per costruire una potente immagine pubblica, che sostenesse anche la sua ascesa politica, ma lontano dai riflettori sarebbe risultato pieno di debiti, e costretto a cercare finanziamenti bancari per non andare in bancarotta. E per ottenerli, avrebbe fornito per anni informazioni false sul valore del suo impero.

La procuratrice non può presentare accuse penali ma la sua denuncia punta a vietare in modo permanente a Trump di ricoprire incarichi da direttore nelle società di New York e ad ottenere un risarcimento per 250 milioni di dollari. "Nessuno è al di sopra delle legge", ha dichiarato James, accusando il repubblicano "di aver falsamente gonfiato la sua ricchezza di miliardi di dollari per arricchirsi ingiustamente e ingannare il sistema".

Con quest'ultima causa salgono a sei le inchieste nelle quali si trova coinvolto l'ex presidente, dalle frodi elettorali in Georgia all'assalto a Capitol Hill fino alla più clamorosa, l'indagine dell'Fbi sui documenti top secret portati dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago.

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