399 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

In Svezia più di 4.500 morti, l’epidemiologo Anders Tegnell ammette: “Avremmo potuto fare meglio”

Anders Tegnell, epidemiologo e consulente del governo svedese, ha ammesso che la decisione di non adottare il lockdown non è stata probabilmente la più oculata: “Se incontrassimo oggi la stessa malattia per come l’abbiamo conosciuta finora, penso che adotteremmo tutti un approccio a metà strada tra quello della Svezia e quello del resto del mondo”.
A cura di Davide Falcioni
399 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Troppe persone hanno perso la vita a causa del coronavirus in Svezia. Ad ammetterlo, in un'intervista alla radio pubblica svedese, Anders Tegnell, l'epidemiologo consulente del governo di Stoccolma che ha suggerito di adottare una strategia "soft" contro il covid-19. Nel Paese scandinavo, che ha una popolazione di 10 milioni di abitanti, il virus ha ucciso 4.542 persone. Numeri ben peggiori rispetto a quelli fatti registrare dal paesi più vicini che hanno adottato un severo lockdown: in Norvegia, infatti, i decessi sono stati 237; in Finlandia 321; in Danimarca 580.

Di fronte a questi numeri Anders Tegnell ha ammesso che la strategia attuata non è stata probabilmente la più oculata: "Se incontrassimo oggi la stessa malattia per come l’abbiamo conosciuta finora, penso che adotteremmo tutti un approccio a metà strada tra quello della Svezia e quello del resto del mondo", ha detto, salvo aggiungere che oggi non è possibile sapere con certezza quali misure sono state al momento più efficaci. L'opinione pubblica del paese tuttavia è molto critica nei confronti del governo tanto che il primo ministro Stefan Lofven due giorni fa, sotto la crescente pressione delle opposizioni, ha assicurato che prima dell'estate verrà lanciata un'inchiesta su come è stata gestita l'epidemia di Covid-19. Come ricorda Valigia Blu il parlamentare di centrodestra Hans Wallmark ha spiegato che il governo è chiamato a rispondere di tre cose: l’alto numero di morti nelle case di cura; il basso numero di tamponi fatti sulla popolazione; l’isolamento da parte degli altri paesi scandinavi.

Al contrario di tutti gli altri paesi europei, che hanno deciso di adottare dure misure di lockdown accettando le conseguenze economiche del blocco totale delle attività produttive, la Svezia ha preferito lasciare esercizi commerciali, scuole e ristoranti aperti, evitando di imporre obblighi di legge ma facendo affidamento sul senso di responsabilità dei cittadini esortati a rispettare le regole igieniche e di distanziamento sociale; solo le case di cura sono state chiuse ai visitatori alla fine di marzo ma quasi la metà dei decessi sono stati comunque registrati in questi istituti. Tegnell ha comunque parzialmente difeso la posizione assunta, continuando a respingere l'idea del lockdown totale e sottolineando che era impossibile a inizio pandemia capire quali misure adottate da altri Paesi sarebbero state efficaci anche in Svezia: ora che il mondo sta lentamente riemergendo dal lockdown, "forse avremo qualche tipo di informazione su cosa, oltre a quello che abbiamo fatto, avremmo potuto fare senza adottare un blocco totale".

399 CONDIVISIONI
32804 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views